Sei Nazioni 2014: Sergio Parisse, Jacques Brunel e il ping-pong sulle prospettive azzurre

A Londra il capitano dice: “Dobbiamo prenderci qualche rischio”, mentre il ct avverte tutti: “Non c’è tempo per provare”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. maxetere 23 Gennaio 2014, 08:14

    Con il Galles la vedo dura dura dura. Spero solo di vedere tanto buon gioco e una partita divertente e onesta. Tutto mi andrà bene tranne vedere un’Italia moscia e sconclusionata come quella dell’Olimpico contro l’Argentina. Se solo ci ripenso a tutta l’acqua che ho preso per poi andarmene pure con quella delusione.

    Una riflessione tutta mia: questo è il primo 6 nazioni senza aquilani, se non vogliamo includere Parisse in quanto nato in Argentina. Masi e Venditti infortunati e nessuna nuova leva a dare speranza al futuro della mia città.
    Belli i tempi passati con Masi, Zaffiri e Parisse in campo. 1/3 della nazionale aquilana. Tristezza 🙁

    • Katmandu 23 Gennaio 2014, 08:23

      Ot sulla riflessione beh allora prima non conti parisse e poi lo metti? 😉 certo che comunque fa triste far notare una cosa del genere. Poi il caso Cocagi a mio avviso rispecchia in pieno il modo in cui l’italia (intesa come istituzioni) tratta l’Abruzzo in genere (inteso come gente risorse e speranze)
      Scusa la domanda (ma se ne parla sempre troppo poco) da come ho capito sei addentro alla realtá abruzzese come sta laquila?

      • maxetere 23 Gennaio 2014, 09:26

        Siamo molto OT e mi scuso. Magari, un giorno, potrei proporre un articoletto tutto incentrato sull’Aquila Rugby vista da un aquilano.

        L’Aquila sta nella cacca più putrida. Abbiamo tutti i giornali contro che raccontano balle su balle per farci passare da stronzi ingrati così quando il governo smetterà di erogare aiuti nessuno si indignerà. Viviamo in una città senza speranze e senza futuro. La ricostruzione degli edifici è lenta e incerta (vivo in affitto sebbene la mia compagna possieda un appartamento che FORSE sarà disponibile tra qualche giorno, dopo 5 anni di attesa) ma cosa ancora più grave e meno evidente è che il tessuto sociale è andato completamente distrutto. Il terremoto ha colpito una città che dava rifugio a quasi 100.000 persone che da un giorno all’altro si sono ritrovate senza una casa, senza gli affetti, senza lavoro, senza punti di riferimento. Se vieni in città vedrai gli aquilani sorridenti e pieni di vitalità ma in realtà vanno in giro come fantasmi in un città che non c’è più (il quindo centro storico per estensione completamente chiuso e abbandonato, sembra Pompei). I sorrisi sono solo una maschera che cela ben altro. Abbiamo il record di ore di cassa integrazione (per farti capire in centro hanno riaperto una trentina di attività commerciali sulle 900 che c’erano), di cambi di residenza (la gente cerca di vivere altrove), di suicidi, di consumo di psicofarmaci. Un mio amico psicologo, ricercatore alla Sapienza, studia gli aquilani da un paio di anni e i risultati delle sue ricerche sono terribili. Vivere a L’Aquila dopo il terremoto è roba da eroi. Non scherzo.

        Fatta questa premessa puoi immaginare come sia ridotto il movimento rugbistico aquilano. Il giorno stesso del terremoto installarono uno dei tantissimi campi sfollati proprio dentro allo stadio di Acquasanta dove L’Aquila Rugby si allenava. Da un giorno all’altro la squadra si è trovata senza un campo ed è stata costretta ad andare fino ad Avezzano per gli allenamenti. Senza contare la morte di Sebastiani, promettente talento. La società aveva gli uffici dentro ad una capannetta di legno di 20 mq che la sera serviva per ripararsi dal freddo e scambiare due chiacchiere. Solo adesso si sta un po’ riprendendo da quella batosta. Finalmente, dopo 4 anni di attesa, la società ha di nuovo degli uffici e un campo sportivo. Il problema, ora, è tenere in piedi una società sportiva senza sponsor SERI. Sulla maglia vedi tanti marchi ma poi, a fine stagione, vedrai che avranno versato solo una minima parte di quello promesso. Gli stipendi vengono pagati, si, ma sempre in ritardo tanto da spingere alcuni giocatori a non scendere in campo per protesta. Roba che non potevano comprare da mangiare. Come pensi di poterli convincere a restare con queste premesse? Ecco che i vari Cocagi fuggono a fine stagione. Quest’anno la squadra è fantastica, gente giovane e talentuosa che macina vittorie su vittorie con un gioco veloce e bellissimo da vedere. Ma poi? Anche se si dovesse vincere il campionato e risalire in Eccellenza? Chi sarà disposto a rimanere con incertezze economiche e in una città fantasma?

        • eclipse 23 Gennaio 2014, 10:10

          Un grosso abbraccio e in bocca al lupo per gli amici aquilani.
          Spero di rivedervi in Eccellenza.

        • xnebiax 23 Gennaio 2014, 11:10

          È davvero interessante e triste leggere di questa realtà, così taciuta dai media. Che dire? Auguri a tutti gli aquilani.

        • gsp 23 Gennaio 2014, 11:55

          solidarieta’ e rispetto per max e tutti gli aquilani. tutta la storia dell’aquila, prima, dopo e durante il terremoto e’ una tragedia nazionale, specchio dei problemi della nazione.

          il problema e’ che molti sembrano ignorarla, benche’ sia altamente prevedibile e comprensibile dove e quando le cose siano andate storte.

          in bocca al lupo a tutti.

        • Sergio Martin 23 Gennaio 2014, 12:00

          Tutta la mia solidarietà all’Aquila ed agli aquilani. La situazione è terribile e a 1 ora e mezza di macchina, qui a Roma, si chiacchiera e non si risolve niente. Salvo andare là in elicottero a farsi belli davanti alle telecamere. In bocca al lupo, quatrà!

          • maxetere 23 Gennaio 2014, 12:18

            Ragazzi grazie a tutti… 😉

        • Katmandu 23 Gennaio 2014, 14:05

          @maxetere veramente un post che una volta di più ci fa capire quanto tutti noi siamo ignoranti sulla materia, un augurio grande!

          • jazztrain 23 Gennaio 2014, 14:23

            Leggendo il post di maxetere ho capito tante cose; ed ho capito perché l’aquilano è nato per fare il rugby. Auguro anch’io a questa squadra di poter tornare in Eccellenza e tornare a lottare ai livelli che le compete contro Rovigo, Padova , Mogliano etc… Sarebbe un bel riscatto ed una dimostrazione di voglia di vivere dopo tanto dolore. Forza Aquila, siamo con te.

          • San Isidro 24 Gennaio 2014, 03:32

            @jazz,
            “ho capito perché l’aquilano è nato per fare il rugby”…verissimo!

        • San Isidro 24 Gennaio 2014, 03:31

          @maxetere, bellissimo quanto struggente commento, speriamo possiate rialzarvi il prima possibile…a Roma ci mancate molto…i derby con la Rugby Roma sono ricordi emozionanti…

  2. jock 23 Gennaio 2014, 08:27
  3. Katmandu 23 Gennaio 2014, 08:30

    La vertà deve stare nel mezzo, nel senso Bruinel ha ragione da vendere nel dire che la nazionale poggia su un movimento alquanto “scarno” ma pure altre unions poggiano la nazionale su 2/3/4 squadre (Scozia Irlanda e Galles) peró a loro differenza noi facciamo molta più fatica a portare a livello i giovani, ma pure Parisse ha ragione la qualità dei bocia c’é e si vede pure la loro personalità Iannone Campagnaro e Palazzani stanno dimostrando di reggere sia il ritmo che di poter dare quel qualcosa in più che ci manca
    Un esempio su tutti nel derby celtico palazzani prova il drop quando capiscd che in suoi non caveranno un ragno dal buco in quella situazione, poi lo sbaglia e magari doveva aspettare un vantaggio, ma quante volte abbiamo visto Trevisan o un altro giocatore provare a forzare una cosa del genere?

    • soa 23 Gennaio 2014, 10:08

      kat permettimi ma non conta il numero delle squadre di alto livello, conta il numero della base e la qualità degli allenatori delle giovanili. Il punto è sempre quello a mio avviso e in quest’ottica il nostro movimento è decisamente più “scarno”. Speriamo che quei pochi che ci sono non tradiscano le attese

  4. jock 23 Gennaio 2014, 08:41

    Buon ragionamento, e ben argomentato; ero anche io al monigo a vedere quel drop, e anche in quel caso dici giusto, mi pare. Complimenti.

  5. erba 23 Gennaio 2014, 10:00

    Io quella partita l’ho vista in tv e da ex allenatore devo dire che le Zebre, quella partita, l’hanno persa da quel momento in poi e questo senza nulla togliere a Palazzani che per me è un ottimo giocatore che meriterebbe una convocazione in nazionale.
    Come vogliasi dire per Sarto, un gran placcatore col senso della posizione in campo.
    Questa è una scelta per me che poteva essere presa in considerazione per il lancio di nuovi giocatori in nazionale (Mirco Bergamasco? mah!).
    Per tornare all’OT:
    Un pensiero va sepre ai miei amici aquilani, avversari di grandi battaglie in campo ma di indimenticabili terzi tempi.

    • maxsavo 23 Gennaio 2014, 11:57

      Palazzani è stato convocato.

    • Katmandu 23 Gennaio 2014, 12:40

      @erba la partita hai ragione che hanno perso la partita in quel drop ma almeno ci han provato a portarla a casa, ha sbagliato la tempistica ma per mutuare una frase presa dal calcio “i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”… I drop li sbaglia solo chi ha il coraggio di farli, non dico che era il drop migliore che abbia mai visto, ma ho visto il coraggio di provare a fare quel qualcosa in piú che di solito gli altri fanno e noi no, ok un altro esempio la meta dell’anno scorso di zanni con veronica annessa, insomma quelle piccole cose che gli altri provano e fanno (e non sempre riescono) capisci il mio ragionamento?

  6. Pele1970 23 Gennaio 2014, 10:02

    Vi ricordo, qualora ve ne foste dimenticati, oppure non avvezzi a una parvenza di mentalità vincente, che siamo ancora zero a zero…

    Almeno prima di giocarla sta partita, cerchiamo di essere positivi

    • Dagoberto 23 Gennaio 2014, 10:44

      Aggiungo alla giusta considerazione di Pele1970 che continuare a lamentarsi della pochezza della nostra base è solo un esercizio autolesionistico (se non strumentale di chi, magari, opera nel movimento e vorrebbe egoisticamente ancor più attenzioni) che non può che rappresentare un bieco modo di mettere le mani avanti e prepararsi all’ennesima delusione; non c’è nulla di meglio che dichiararsi perdenti in partenza per soffrire meno la sconfitta, classico modo per scendere in campo con la sconfitta in tasca, tanto la raziocinante scusante è già belle che pronta per limitare il senso di sconforto. Passi che lo dica il CT Brunel, anche se dall’alto della sua posizione potrebbe anche produrre un effetto demotivante per i suoi giocatori portati, evidentemente, a ritenersi non considerati all’altezza del compito proprio da chi li ha cooptati, ma che almeno i tifosi, gli appassionati siano spinti da un sano entusiamo, dalla voglia emotiva, del tutto gratuita, di crederci almeno prima. Aggiungo che non sarebbe il primo movimento che, pur con una base povera di opzioni nell’alto livello, sappia elevarsi ai massimi livelli dell’eccellenza, vedi il canotaggio, la pallanuoto, il tennis pre Panatta, il pugilato, la lotta libera, solo per fare alcuni esempi. In fondo, questo movimento sportivo non è poi così male, forse si potrebbe auspicare una migliore distribuzione sul territorio nazionale che vede ancora il sud poco coinvolto in questo sport, ma i club, le opportunità di avvicinarsi a questo sport non sono poi così poche, ci sono delle accademie zonali federali. Non dimentichiamo che la nazionale di rugby è stata protagonista di grandi successi quando questo movimento era molto peggio di quello attuale, vogliamno dimenticare la vittoria con la francia nel ’97, le molteplici vittorie con la scozia, anche in casa loro, e alla prima assoluta del 6N. Il rugby italiano sta crescendo e come tutte le curve evolutive è rappresentata da alti e bassi. Abbiamo fatto un ultimo buon 6N, un modesto test estivo ed un pessimo test autunnale, bene, la statistica dovrebbe lasciare spazio ad un segno più. Quindi, incrociamo le dita e incitiamo i nostri giocatori, FORZA AZZURRI 🙂

      • Maggicopinti 23 Gennaio 2014, 11:22

        E non dimentichiamo l’esempio della pallavolo. Fino agli anni ’70 giovacavano solo in qualche città italiana,e la nazionale non aveva vinto nulla…
        Quanto al movimento: è vero, è ancora piccolo e a macchia di leopardo, con intere parti d’Italia escluse. Ma rispetto a 10 anni fa ho visto nuove squadre, campi e giocatori in tutte le città che ho avuto occasione di frequentare. Addirittura a Ravenna un 6×3 a settembre per pubblicizzare le iscrizioni a scuola di rugby per i bambini.
        Sì, siamo messi male, ma non è che la Scozia se la passi molto meglio di noi, e loro hanno una storia di rugby centenaria.

        • mezeena10 23 Gennaio 2014, 11:48

          e cos’ ha fatto la pallavolo? ha investito innanzitutto nella formazione con grandi tecnici, oltre al grande pittera il professor skiba, sponsor di appassionati e tanta programmazione (dopo l’ argento mondiale seniores, argento juniores nell’ 85 mi pare, con la famosa “generazione di fenomeni” che ha vinto poi tutto il possibile ed immaginabile tranne l’ olimpiade)..
          ma è la strada tracciata da tutte le federazioni per tutti gli sport..
          non ci vogliono grandi geni per capirlo, ma in fir son occupati nelle varie ripicche e beghe di paese..

        • Machete 23 Gennaio 2014, 13:32

          Maggico …..fai esempi di sport dove proprio gli investimenti delle rispettive singole federazioni hanno contribuito allo sviluppo…..allenatori super preparati come velasco rudic o tanjevic’ hanno dato quel quid in più……oppure con infrastrutture e un lavoro sul territorio come con la scherma e la boxe….
          guarda al canottaggio grazie ad una federazione assente e a beghe tra i vari circoletti…..siamo passati dai tempi in cui lottavamo per le medaglie d’oro contro gli inglesi di redgrave….ad avere difficoltà a qualificarci per le finali….
          per quanto rigurada il nostro sport i praticanti sono sicuramente aumentati di quantità….ma la qualità?….
          e soprattutto basta paragonarci alla Scozia il confronto non regge…….

          • mezeena10 23 Gennaio 2014, 14:13

            velasco è arrivato dopo..la “generazione di fenomeni” cosiddetta, se l’ è ritrovata bell’ e che pronta!
            poi lui è stato bravo a fargli fare il salto di qualita definitivo, ma quei ragazzi son stati preparati dall’ under 18!

          • gsp 23 Gennaio 2014, 14:19

            tutto vero ma il rugby ha anche delle peculiarita’ per cui ci vuole piu’ tempo per vedere risultati. ma se non inizi nemmeno…

          • Stefo 23 Gennaio 2014, 15:07

            gsp tutti gli sport hanno le loro pecularita’, hanno le loro skill da dover venir allenate fin dalle giovanili.

          • gsp 23 Gennaio 2014, 15:50

            figurati stefo, ma il rugby e’ piu’ complicato.

            perche’ ci vogliono piu’ giocatori ad esempio, vedi la scherma come esempio opposto ad esempio.

            e ci vuole il campo. a pallavolo, nella mia carriera di giocatore veramente anche nei paesi piu’ sperduti e/o derelitti un campo di pallavolo c’era.

            certo una federazione seria magari comincerebbe con tag (o touch cosi’ non t’offendi), ed allora puoi anche giocare in uno dei tantissimi campi ad otto che sono in quasi tutte le citta’.

          • Stefo 23 Gennaio 2014, 16:01

            gsp senza dubbio quello che dici e’ vero, per gli sport indoor come basket e pallavolo i campi ci sono ed i numeri che necessitano altri sport sono minori ma il vero problema resta la formazione giovanile, con i numeri che ci sono che non sono spettacolari per cairta’ comunque si dovrebbe lavorare meglio.

          • Dagoberto 23 Gennaio 2014, 16:05

            per la verità gli allenatori tanto blasonati che citi sono quelli delle nazionali , vorresti forse affermare che Brunnel non sia all’altezza? per quanto riguarda gli investimenti, la pallavolo deve solo ringraziare le misure del campo da gioco che si adatta alle dimensioni di una modesta palestra quale quella che, notoriamente può ospitare una scuola pubblica; infatti la maggior parte dei campi di pallavolo e/o pallacanestro sono quelli delle scuole dell’obbligo. Qualche investimento specifico aggiuntivo è stato fatto solo dopo i primi successi in campo internazionale, ma anche con l’aiuto del privato. Il canottaggio non mi sembra si sia mai distinto per una federazione particolarmente attiva, eppure il medagliere italiano è datato da più anni, citi le infrastrutture della box, ma sei veramente informato, perchè la situazione mi sembra lungi dall’essere eleggibile come modello di eccellenza, mentre la scherma hai notizia di quanto costi praticarla? Prova a documentarti sul prezzo di un abbonamento ad un corso di scherma e troverai molte risposte, inoltre per praticare scherma non serve un campo da gioco di 100×70 metri in erba da curare quotidianamente! Riconosci la quantità nel movimento rugbistico nazionale, ma non la qualità, statisticamente, senza l’una difficile avere l’altra.

  7. Appassionato_ma_ignorante 23 Gennaio 2014, 10:59

    Grazie @dagoberto. Non avrei saputo dire meglio. Condivido in toto, soprattutto la prima parte.

  8. xnebiax 23 Gennaio 2014, 11:24

    Poche storie, i giovani che meritano sono stati convocati. Nei 3/4 non vedo problemi: tanti buoni giovani. Negli avanti: Fuser era stato convocato, ma è infortunato. In 2a linea i giovani ci sono o ci saranno: Furno, Fuser, Minto, Cedaro, Biagi, Van Vuren. Tra piloni e terze linee invece la situazione è molto peggiore. Chistolini è l’unico pilone “giovane” pronto a livello internazionale. In 3a linea c’è solo Favaro. Christiano e Ferrarini non sono ancora a livello (Ferrarini placca bene, ma non passa la palla… e poi non è che sia proprio grosso grosso).

    Quindi, i giovani pronti sono stati chiamati. Ora devono preformare e presto. Si può solo sperare che in Celtic l’anno prossimo, se ci sarà, arrivino giovani sorprendentemente pronti dall’eccellenza, soprattutto in prima e terza linea. Non ci credo, ma ci spero. E non sta a me fare nomi. Spero che Munari e Manghi scelgano bene su chi puntare.

  9. cassina 23 Gennaio 2014, 11:25

    PAOLO, RAGAZZI, ma per voi non si sa nulla del futuro celtico per non demotivare oltremodo i giocatori delle Zebre che dovrebbero giocare le ultime partite della stagione sul tono “RAGAZZI SI CHIUDE”.

    Si dovrebbe già sapere, no?

  10. Francesco.Strano 23 Gennaio 2014, 14:26
    • Katmandu 23 Gennaio 2014, 15:39

      @ francesco tieni fede al tui nik vero 😉
      questa cosa non me la ricordavo ma se debbo dirla tutta……
      http://www.youtube.com/watch?v=fSUwskIx9Wg
      dai in questo modo Rovigo potrebbe sparire

      • mezeena10 23 Gennaio 2014, 16:15

        evviva la coerenza..uno che sputa e spara quotidianamente contro la federazione vorrebbe darle il potere assoluto! mah!
        “molto interessante” come caso umano! uahahauahahha

      • 6nazioni 23 Gennaio 2014, 16:44

        kat sei un fenomeno ancora rido per la scenetta…………

    • 6nazioni 23 Gennaio 2014, 16:42

      tutto in mano alla federazione,ma stai scherzando e con quali tecnici?
      eccellenza con 6 club, senza pro12 e hc,in soli due anni ci sbattono
      fuori dal 6n e sicuramente x giocare i prossimi mondiali si passa dai
      gironi di qualificazioni…….

    • San Isidro 24 Gennaio 2014, 03:37

      il Super 6? una grande cavolata (per non usare altri termini)…

  11. Rich 23 Gennaio 2014, 15:14

    Io vado a Cardiff, mi sa che mi conviene godermi la città e lo stadio perché per la partita la vedo moooolto dura… 🙂

    • Katmandu 23 Gennaio 2014, 15:41

      Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Divertiti anche per me Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, Rosico, …. ;D

      • San Isidro 23 Gennaio 2014, 15:56

        kat mi pare di capire che vorresti stare al posto di Rich…

  12. fracassosandona 23 Gennaio 2014, 16:40

    Cardiff 2008: sconfitta immonda con stephen jones che ha fatto e disfatto quello che voleva…
    eppure resta il mio miglior ricordo da spettatore di una partita di rugby: i Gallesi scendono dalle valli per venirsi a vedere la nazionale a Cardiff, se non allo stadio anche al pub ma in città è festa nazionale…
    tribune vuote a cinque minuti dall’inizio perché sono tutti ai baretti dietro gli spalti a far scorta di pinte… quando inizia la partita lo stadio è gremito!
    monitor per vedere i replay montati anche in curva… (all’epoca c’erano dei televisori a tubo catodico, non so se abbiano messo quelli piatti adesso)…

    vecchie (non ho detto anziane, proprio vecchie) felici di scolarsi la loro pinta allo stadio, di cantare l’inno e di sgolarsi ad ogni azione… famiglie, ragazze, bambini, uomini: tutti convocati!
    che bello…

  13. 6nazioni 23 Gennaio 2014, 16:46

    E’ UNICO……………….

  14. pacian 23 Gennaio 2014, 20:09

    caro xnebiax; tu parli ma non conosci gli argomenti che tratti…6 piccolo piccolo.

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