Italia fuori dal Pro12? Eccellenza a 8 squadre, ma dal 2015-2016

Una dichiarazione al Corriere dello Sport che apre nuovi scenari in caso di uscita dal torneo celtico

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Frank 15 Gennaio 2014, 10:30

    Da appassionato di questo sport, mi chiedo cosa abbiamo fatto di male per meritarci un presidente del genere…invece di rilasciare interviste ogni tre giorni cambiando ogni volta versione, potrebbe stare un pò zitto e provare a trovare sul serio una soluzione che faccia bene a questo sport…voglia di protagonismo tanta, idee poche!

  2. nino22 15 Gennaio 2014, 10:32

    Siamo alle comiche …

    • M. 15 Gennaio 2014, 11:29

      VEramente, vai avanti tu che mi veine da ridere. Campionato a 10 o 11, no forse Celtic, no ma dall’anno prossimo. Che vergogna.

    • Joest 15 Gennaio 2014, 13:39

      le comiche sono quelli che vorrebbero che pantalone pagasse per continuare a giocare in un campionato svalutato e farci ancorta trattare come zerbini o peggio, come quelli che pagano il pizzo.

      • Katmandu 15 Gennaio 2014, 17:05

        Svalutato economicamente forse si (anche se mi pare che i contratti fimati siano migliorativi) ma tremendamente competitivo e funzionale alle coppe se si pensa che 3 irlandesi son praticamente certe del passagio del turno, una tra warriors e blues se ne va in amlin che probabilmente edimburgo è seconda, e che se ci si crede nei miracoli si potrebbe qualificare pure Connath, 5 o 6 su 10 (e metto pure in mezzo la disastrosa campagna italica) nei loro gruppi arrivano arrivate nei primi 2 posti
        Il campionato è provante e per nulla svalutato sul campo, siamo noi ad aver problemi

  3. malpensante 15 Gennaio 2014, 10:35

    L’eccellenza non può essere la soluzione del problema, è un problema. Che ci sia la Celtic, che è l’unica chance italiana a livello pro, il sistema va rifondato su basi dilettantistiche e scolastiche, con managerialità e pazienza, puntando sui giovani (quelli di 14 anni e meno) e approfittando di una generazione fenomenale non ancora consumata e di quel po’ di giocatori e prospetti di valore che ci sono e che usciranno. Ridurre a 8, serve a niente se non a perdere risorse economiche che sono e saranno solo locali o, eventualmente, di franchigia. Poi chi ha detto che dilettante sia per antonomasia sinonimo di scarso e che un professionismo da poveretti assicuri lo spettacolo? Mi sembra la stessa logica delle mercedes che circolavano all’Est anni fa, dei cessi fumanti con la stella.

  4. Galeone 15 Gennaio 2014, 10:42

    Se veramente il board celtico dimezza le pretese sulla fee di ingresso, il problema economico si sposta sul versante interno. E’ evidente che la ” mazzata vera” diventano i sette milioni annui di euro per allestire una franchigia non l’uno e mezzo di quota partecipazione alla Celtic.

    • M. 15 Gennaio 2014, 11:30

      sì ma né Gavazzi né la Fir che tanta parte hanno avuto nella questione Aironi lo ammetteranno mai.

      • gsp 15 Gennaio 2014, 11:48

        l’ha detto due giorni fa, dichiarazione sui giornali.

        • tony 15 Gennaio 2014, 13:07

          Hai capito tutto , c’è gente che non ha capito dove Gavazzi vuol arrivare.

        • M. 15 Gennaio 2014, 18:15

          Intendevo: ammetteranno che il casino attuale è in gran parte dovuto alla cattiva gestione (loro) dell’affaire Aironi.

  5. crosby 15 Gennaio 2014, 10:43

    Gavazzi, pensa un attimo ai 4 fondamenti per avere un campionato italiano di livello internazionale:
    – sponsor privati importanti per i club
    – ricavi dai diritti televisivi
    – pubblico
    – qualità del gioco
    Se penso a Francia e Inghilterra, obiettivo centrato al 100%.
    Se penso alla Celtic, obiettivo centrato al 75% causa presenza franchigie federali (2 scozzesi + Zebre) che hanno poco apporto privato. Pubblico con alti e bassi: dai 30.000 del Leinster ai 300 delle Zebre. Ricavi diritti televisivi con alti e bassi: alti per i Celti, nulli per le italiane.
    Se penso ad un Super 6-8-10 Italiano….e’ meglio che non ci penso….

    • gsp 15 Gennaio 2014, 11:51

      perche’ le rialndesi che sono? e le scozzesi non hanno sponsor?

      mannaccia, l’ideologia viene sempre prima dei numeri.

      • crosby 15 Gennaio 2014, 13:01

        Cosa c’è scritto sulla maglia del Munster? TOYOTA. Cosa c’è scritto sulla maglia del LEINSTER? Bank of Ireland.
        Non c’è scritto Conad tanto per mettere qualcosa…
        Anche nel mondo del rugby contano solo i soldi: o li hai o non li hai. Fir, Benetton e Rovigo a parte, chi ha il grano in Italia???

        • Stefo 15 Gennaio 2014, 13:23

          crosby sono sponsor non proprietari come benetton, gli scozzesi hanno BT sulla maglia

          • Katmandu 15 Gennaio 2014, 13:38

            @stefo penso intendesse il prestigio di certe società finanziarie e marchi comunque riconoscoliuti nel accostare il loro nome a una maglia storica
            Ps non vuoi proprio dirmi dove e quando giocavi in italia? 😉

        • gsp 15 Gennaio 2014, 13:26

          abbiamo scpoerta l’acqua calda, che nel rugby italiano mancano i soldi.

          ma l’affermazione “se penso alla Celtic, obiettivo centrato al 75% causa presenza franchigie federali (2 scozzesi + Zebre) che hanno poco apporto privato” che significa?

    • Joest 15 Gennaio 2014, 13:39

      se sei cosi bravo: trova tu
      – sponsor privati importanti per i club
      – ricavi dai diritti televisivi
      – pubblico
      – qualità del gioco

      Dubito che sia facile farlo per club di paesini di campagna

  6. carlo s 15 Gennaio 2014, 10:48

    Chissà, forse, il presidente fa dichiarazioni alla stampa per cercare le reazioni della base.
    A me pare sia un presidente debole che non sa prendere decisioni.
    Mi permetto di darle un consiglio Presidente: organizzi un incontro congiunto con tutti i presidenti dell’eccellenza + la Benetton e con loro discuta del futuro del ns rugby e prenda una decisione condivisa su:
    Campionati, coppe, nazionali, accademie.
    E abbia il coraggio di prendere alla fine dell’incontro una posizione definitiva. Forse non acconterà tutti, ma vedrà che alla fine una soluzione si troverà ed il movimento farà un passo in avanti.

    • gsp 15 Gennaio 2014, 11:55

      E’ un assoluto decisionista, ma gli manca collegialita’ e soprattutto comunicare che intende fare, quando e come. lui decide, ma senza quelle procedure che ci si aspetterebbe. senza una strategia, o se ce l’ha non la dice. e se dovesse succedergli qualcosa non sapremo mai che cosa ha in mente.

      • Machete 15 Gennaio 2014, 12:02

        non è un difetto da poco per uno che sta guidando una federazione e che deve tracciare la linea politica e sportiva da qui a svariati anni

        • gsp 15 Gennaio 2014, 12:03

          appunto. ma non e’ uno che non decide.

          • Machete 15 Gennaio 2014, 12:13

            ma secondo me non ha ancora le idee chiare…ogni volta assistiamo a integrazioni o correzioni dell’intervista precedente…..
            gli servirebbe un’ufficio stampa serio!….

          • gsp 15 Gennaio 2014, 12:23

            daccordo.

    • maxsavo 15 Gennaio 2014, 12:59

      come hai detto tu dovrebbe riunire tutti i presidenti dei club e decidere tutti insieme cosa fare perché siamo a un bivio e non possiamo più aspettare solo le decisioni degli altri.

      • Joest 15 Gennaio 2014, 15:33

        Simpatica idea… e credi che ne uscirebbe qualcosa ? Su 12 club ci sarebbero 12 idee di verse, una più egoista dell’altra.

        Ragazzi, questo è il re travicello per la mediocrità da sagra campagnola del nostro rugby. Ma è lo specchio della pochezza di dirigenti e di commentatori da tastiera

      • maxsavo 15 Gennaio 2014, 16:51

        mediocri o no sono quelli più coinvolti direttamente quindi è giusto ascoltare pure loro prima di prendere decisioni

  7. nino22 15 Gennaio 2014, 11:04

    Non si chi ha letto l’intervista a Masi ma dice una cosa saggissima, uscendo dalla Celtic le nostre pedine migliori migrerebbero all’estero, risultato l’Eccellenza a 10 o a 8 squadre rimarrebbe sostanzialmente quella attuale …
    Ecco xchè usciri dalla Celtic è folle !!

    • carlo s 15 Gennaio 2014, 11:16

      Sì nino penso che, per fortuna, oramai questa sia l’opinione prevalente anche se fino a poche settimane fa anche qui i sostenitori che domestic non erano pochi.

      • nino22 15 Gennaio 2014, 11:32

        Il Domestic dovrebbe essere strumento della Celtic, cosa che attualmente per volere dall’alto non è.
        Forse con un domestic veramente legato alle 2 Celtiche potrebbe crescere l’interesse nei suoi confronti.

        • soa 15 Gennaio 2014, 12:08
        • Machete 15 Gennaio 2014, 13:19

          se fai la celtic il campionato domestic sparisce….in quanto funzionale al torneo celtico…..quindi niente sponsor o investimenti privati e interesse puramente di formazione dei giocatori per il passaggio all’elite…..
          se invece esci dalla celtic e vuoi rendere appetibile il domestic devi investire pesantemente…..cosa che al momento la fir non è in grado di fare…

          • nino22 15 Gennaio 2014, 14:42

            I campionati lo fanno le squadre, le squadre sono fatti di giocatori.
            Senza giocatori come pensiamo mai di fare un domestic di livello? Non scherziamo … avete visto che tristezza sono le partite di Eccellenza, ricordate che tristezza erano le partite di Super10, per lo meno adesso con la Celtic guardiamo del rugby e settimanalmente a Treviso e Parma si beccano fra i migliori giocatori europei.

    • Joest 15 Gennaio 2014, 13:40

      sarà la celtic ad uscire da se stessa

  8. stefano nicoletti 15 Gennaio 2014, 11:27

    Da quando quello che uno crede e quello che uno dice alla stampa coincidono?
    La funzione delle dichiarazioni stampa non è certo quella di confessione.

  9. soa 15 Gennaio 2014, 12:07

    Sempre peggio, mai sentito che si diventi più forti giocando contro avversari più scarsi. Sinceramente devo ancora capire cosa interessi alla FIR, se avere una nazionale forte o avere delle squadre competitive. Se si vuole una nazionale forte bisogna investire pesantemente sui vivai, poi che i giocatori giochino in Italia o fuori poco importa (relativamente). Se si vogliono squadre forti il percorso è un attimo più complesso, ma la strada passa sempre da una valorizzazione dei vivai visto che di soldi non ce ne sono tanti. Del resto per avere soldi servono sponsor forti e questi prediligono sport con seguito, che si guadagna solo vincendo. Tenuto conto che il rugby in Italia è uno sport minore, l’unico modo per fargli guadagnare attrattiva non è avere un campionato di alto livello (che per carità aiuterebbe), ma avere squadre in grado di vincere contro squadre di Paesi con più tradizione, cioè portare a casa risultati pensanti nelle coppe europee: in fondo è questo il motivo per cui contro l’Inghilterra o la Francia si fanno 80000 persone. Esempio: mettiamo che si esca dalla celtic e che treviso vinca l’eccellenza per 10 anni di fila, sarebbe conosciuta di più così o facendo 3-4 semifinali di HC? E’ molto più semplice appassionarsi ad uno sport in cui si vince rispetto ad uno in cui si prendono solo mazzate.

  10. valmarani 15 Gennaio 2014, 12:16

    Bah…alla fin fine sta solo trattando con il board Celtico…gli hanno chiesto 3 mio, ora calano a 1.7 mio e lui continua a offrire 0…in un contesto in cui la stessa Celtic è debole non si sa se esisterà visto cosa sta succedendo in Galles, lui continua a tirare la corda e vedere se gli altri calano le braghe ulteriormente. Poi, una volta ottenuto lo sconto piu’ alto possibile, si vedrà cosa fare.
    SE e dico SE lasciate perdere il resto (sviluppo base etc etc), non mi sembra un modo sbagliato di condurre questa singola trattativa. Qualcosa sa anche Gavazzi che deve dare per partecipare alla CL e se arriva a 1 mio chiude di sicuro la trattativa.

    • mezeena10 15 Gennaio 2014, 12:27

      ma come da prendendo un po meno??? a parte l’ immancabile ed impagabile tracotanza, cosa da in cambio il presidente fir e l’ italia del rugby al torneo celtico??? diritti tv? sponsorizzazioni? pubblicita? giocatori? vittorie?

      • soa 15 Gennaio 2014, 12:55

        Concordo, il torneo celtico serve molto di più a noi di quanto serva a loro. L’unico valido motivo che avessero per farci entrare era l’ampliamento del mercato ma al momento i risultati commerciali sono stati abbastanza scarsi (per non dire pessimi, come si può pensare di andare a battere i pugni quando le zebre fanno 300 spettatori?)

        • kinky 15 Gennaio 2014, 13:06

          Io sono d’accordo con Valmarani: Gavazzi sta solo facendo una trattativa al ribasso, punto!!! Che poi lo faccia bene o male oppure in maniera poco consona (ma non so quanto poco consona) questo è un altro discorso. Il suo obbiettivo è spendere il meno possibile, poi come arrivarci è tutt’altra storia!!

          • tony 15 Gennaio 2014, 13:09

            esattoìììì

          • soa 15 Gennaio 2014, 13:17

            Ma lui fa bene a cercare di non spendere per il rinnovo della licenza, dico solo che per rendere una trattativa appetibile ogni parte dovrebbe mettere sul piatto qualcosa: loro ci mettono un torneo che a noi serve come il pane, noi due squadre che come miglior piazzamento hanno un 7° posto e un mercato quasi nullo. Fa bene a provarci ma c’è il rischio che poi si stufino. Comunque i dettagli li conoscono loro, le nostre sono tutte congetture che trovano il tempo che trovano

    • Hrothepert 15 Gennaio 2014, 12:36

      Anche secondo me il Gavazzone le “spara” grosse perchè è in trattativa con il board celtico e cerca di ottenere il più possibile sul fronte obolo.

    • Joest 15 Gennaio 2014, 15:34

      domanda l’Argentina per entrare nel 3N ha pagato pizzo ?

      Idem per entrae nella Vodacom ?

      • Machete 15 Gennaio 2014, 15:56

        beh sicuramente no per entrare nel RC (anche noi non paghiamo per il 6N)
        la Vodacom Cup è un torneo in cui oltre alle provincie sudafricane sono state invitate nell’arco degli anni altre selezioni (una namibiana…..un’argentina i pampas appunto e da quest’anno parteciperà anche una keniana)
        diverso il discorso dell’ingresso di 1 o 2 franchigie argentine nel SR…..quelle potrebbero prevedere il pagamento di una “tassa d’entrata” …..ma ancora non si sa nulla…..

  11. Da 15 Gennaio 2014, 12:27

    E’ mai possibile che il Rugby Italiano debba sempre finire in mano a chi non è competente per farlo crescere in maniera adeguata? Io speravo che Gavazzi fosse quantomeno una persona che, venendo da un club, sapesse che la programmazione e la collaborazione con le franchigie fosse essenziale per una crescita del movimento ma qui vedo solo confusione. Che palle!!

  12. edulomu 15 Gennaio 2014, 12:31

    Siamo a oggi le comiche, mi chiedo perché abbiamo i vertici di una federazione che non solo sta rilanciando l’eccellenza e ciò sarebbe stato utile in chiave celtic, ma ora vuole portare il rugby nostrano a livelli molto bassi.

  13. Katmandu 15 Gennaio 2014, 12:43

    Domanda del bimbo dell’asilo al sig Gavazzi, ponendo in essere il fatto che sia TV che le zebre valgono la seconda metà di classifica di ogni campionato europeo ma che potrebbero se imbroccano la giornata giocarsela fino alla fine contro di tutti, bene Mogliano, Viadana, Prato e Calvisano (in ordine crescente di prestazioni europee) han dimostrato che son abbastanza lontani dalle due squadre di vera elitte italica, e solo grazie alla poca lungimiranza degli aversari che schierano una seconda squadra demotivata riescono a contenere il passivo e togliersi qualche meritata soddisfazione
    Insomma gli esempi ci sono e le quattro amochevoli pre season pesano, detto questo come fanno ad avere una crescita esponenziale se nemmeno si è sicuri di una programmazione pluriennale economica?
    Gavazzi paga l’obolo scontato e festa finita, abbiamo dimostrato di non saper più fare il rugby pro

  14. alvi 15 Gennaio 2014, 12:47

    massi spariamo sulla federazione tanto è facile.
    Gavazzi ha il difetto di sbagliare la comunicazione,ma che altro dovrebbe fare se non ipotizzare uno scenario qualora il pro12 implodesse.

    Siamo in una situazione in cui non si capisce nulla:

    1)non si sa se ci sarà una coppa europea
    2)non si sa dove finirà la celtic, visto che il Galles ha una situazione di crisi.
    3)non ci sono sponsor in italia nello sport, visto che ora non si può più utilizzare la squadra per fare soldi evadendo.
    4)paghiamo un obolo da 3 mln e veniamo trattati come i parenti poveri dai celtici (vedi arbitraggi)
    5) l’unico investitore privato decente (Benetton) chiede + soldi pubblici alla federazione(leggasi stesso contributo alle due selezioni in celtic) perchè benetton group ha chiuso i rubinetti

    • mezeena10 15 Gennaio 2014, 12:50

      3) i pochi che c’ erano e ci sono li fanno fuggire!

    • Katmandu 15 Gennaio 2014, 13:34

      @alvi
      1 da quanto ne so la coppa ci sarà (bisogna vedere chi parteciperà)
      2 il galles più o meno ha annusato il bluff delle regions che senza l’approvazione WRU non vannonda nessuna parte se non in tribunale, e nel caso il piano b c’è ed é più economico
      3 i pochi sponsor seri in italia (benetton, melegari, zambelli) han detto o han già fatto intendere che senza una programmazione seria non caccieranno più il grano (inoltre vorrei ricordare che gavazzi ha definito i benetton quelli che fanno canottiere immagine non proprio da super partes)
      4 paghiamo ma quanto apportiamo alla grande comune celtic, tu vai al ristorante e pretendi che ti paghino il conto?
      5 senza i benetton il rugby italico sarevbe ancora a livello della russia per cui sempre grande stima per tutti quelli che ci rimettono soldi e salute

      • malpensante 15 Gennaio 2014, 14:33

        Quello delle canottiere era Dondi, Gavazzi sarà rustico ma non è autistico.

    • Joest 15 Gennaio 2014, 13:42

      5) Benetton i rubinetti li ha chiusi anche ad altri…

      • mezeena10 16 Gennaio 2014, 15:16

        tipo a te? da come la prendi a cuore ad attaccarli pare quasi ti abbian licenziato in tronco!

  15. Rabbidaniel 15 Gennaio 2014, 13:04

    Io capisco che il cerino è in mano a Gavazzi fino a un certo punto. Però bisognerebbe anche fare qualche dichiarazione in meno e schiarirsi le idee.
    La questione Pro12 è assai complicata, io capisco chi è tendenzialmente contrario al Pro12, il problema è che il nostro domestic non vale nemmeno 1/4 di qualsiasi campionato pro (Pro12, Top14, Premiership), e non parlo solo del livello tecnico, ma anche, e soprattutto, dell’aspetto economico e di programmazione.
    Forse Gavazzi sa che ci sono imprenditori e mecenati che aspettano un campionato italiano a 8 per investire pesantemente sul rugby, potrebbe essere. Tant’è che anche l’Argentina, che aveva fatto della strategia del cuculo un sistema, avrà almeno una franchigia in SR.
    Sia che si rimanga nel Pro12 sia che si esca il movimento italiano deve fare sistema, per ottimizzare le risorse, per creare una filiera di formazione robusta, per darsi un minimo di solidità. Per questo compito Gavazzi, che avrà altri pregi, non mi pare la persona più adatta.

    • Katmandu 15 Gennaio 2014, 13:21

      Applausi a scena aperta per rabbi!!!!!!!!
      Peccato che noi che la pensiamo così contiamo meno della biciuta con briscola a coppe! 😉

      • Rabbidaniel 15 Gennaio 2014, 13:51

        Kat io comprendo le difficoltà cui Gavazzi deve fare fronte. Non credo, però, che certe uscite siano strategicamente sane. Non abbiamo il coltello dalla parte del manico. Certo, se usciamo i celtici devono trovare una soluzione, ma la rogna più grande è quella gallese. Inoltre, se loro hanno l’opzione, ardua ma possibile, di un mega-torneo britannico, noi possiamo solo tornare a un’Eccellenza con tutti i problemi che sappiamo avere il nostro massimo campionato.
        Si avvicinano le vacche magre, dopo che il rugby ha vissuto un’espansione di visibilità e di introiti. Vedremo se ciò che è stato seminato darà frutti bastevoli.

    • maxsavo 15 Gennaio 2014, 14:50

      il problema è proprio questo! sia se rimane sia se si esce comunque qualcosa va fatto per avere una base solida in casa nostra, come hanno fatto tutte le altre nazioni. Se non crei interesse a livello nazionale con un campionato decente che attragga pubblico e tv, cosa fai con 2 selezioni all’estero? quanto puoi durare? come le alimenti senza un movimento vero dietro che produce giocatori e interesse mediatico ? per ottenere risultati a livello internazionale bisogna comunque creare prima un proprio livello nazionale come quello che 15/20 anni fa ci ha permesso di entrare nel 6N. Poi si può pure parlare di come, ma almeno iniziamo a ammettere che dev’essere per forza così, che non si può avere una squadra in europa (di cui siamo tutti orgogliosi) e tutte le altre 500 nella meer con rispetto parlando.

      • Machete 15 Gennaio 2014, 15:22

        non si può avere la celtic e allo stesso tempo un domestic di livello pro …..o uno o l’altro…..
        perchè uno sponsor privato (semmai ne uscisse fuori uno)……dovrebbe investire in un domestic senza visibilità…visto che il livello più alto è quello celtico???
        e soprattutto per poter cominciare a pensare a un campionato di livello decente in italia servirebbero talmente tanti investimenti in termini monetari e un’unità d’intenti che vedo molto improbabile che avvenga…
        quindi o celtic e niente domestic….oppure niente celtic e soldi esclusivamente dati alla formazione dei ragazzi

    • boh 16 Gennaio 2014, 07:52

      La strategia del cuculo, bella questa. Però loro con questa strategia han fatto un terzo posto al mondiale. E grazie alle competenze acquisite dai giocatori in questi anni si sono portati a casa un bagaglio tecnico non indifferente. Che sicuramente a differenza nostra loro sapranno sfruttare negli anni.

  16. william 15 Gennaio 2014, 13:25

    Forse Gavazzi va a targhe alterne. Un giorno Pro 12 un giorno domestic

  17. rsimone 15 Gennaio 2014, 13:43

    Ma si, abbandoniamo il pro12, riformiamo l’eccellenza e magari facciamo richiesta di mandare zebre e treviso nel top 14 in francia. ormai sono pronto a sentire idiozie di qualsiasi genere. w la continuità e la crescita del rugby italiano

  18. Joest 15 Gennaio 2014, 13:50

    Comuqnue il pistolotto quitidiano contro Gavazzi, al solito è arrivato

    • mezeena10 15 Gennaio 2014, 18:06

      i cronisti riportano la notizia..mica è colpa loro se questo apre bocca ad minchiam ogni due per tre?
      e se non ti piace liberissimo di leggere altro! sembri l’ avvocato di gavazzi!

  19. tergestum 15 Gennaio 2014, 13:58

    gavazzi non mi piace, ma non per questo lui è (solo) un coglione e noi siamo tutti Einstein.
    Cmq con la sua squadra ha fatto delle cose egregie,ora, con questi competitors che ti fanno tremare i polsi, la tenzone è più difficile che con i Melangri e Zatta( son convinto che se G. benetton si incazza, se lo mangia a colazione)s.on convinto che la menata di risolverà presso la WRU e poi a caduta su tutti, speriamo con il minimo danno per noi

  20. Giovan Battista 15 Gennaio 2014, 14:04

    Fosse per me allargherei la celtic a 3 squadre italiane(tutte private)…l’unico modo per avere giocatori competitivi è giocare in questi tornei!!!i migliori prospetti delle società eccellenza portati nelle 3 squadre celtic…via le accademie…la federazione dovrebbe supportare finanziariamente quelle squadre(eccellenza) che lasciano andare via(nelle squadre celtic) i prospetti migliori …

    • Machete 15 Gennaio 2014, 15:25

      3 franchigie…..private poi??….con quali soldi?

      • Joest 15 Gennaio 2014, 15:35

        quelli del solito assientazialismo italico, quello che invocavano gli amici del villaggino

        • giangi2 15 Gennaio 2014, 18:22

          Per carità, qualche ragione ce l’avrai, la realtà però dice che i privati i soldi li hanno messi, il pubblico invece no. Che poi fossero stati fatti stanziamenti fori luogo, possiamo discuterne, però se ci sono degli impegni e io privato spendo la mia parte e poi tu pubblico non lo fai, magari preferisco saperlo prima così i miei soldi li spendo diversamente. Ad esempio, quelli che tu chiami gli amici del villaggino sono i maggiori creditori degli Aironi…

          • malpensante 16 Gennaio 2014, 15:02

            C’è dovrebbe essere anche un rischio d’impresa, no? Il problema è se il rischio d’impresa è fittizio, che hai già garantiti gli introiti (e spesso da altre vie hai già preso pure i soldi da investire) prima di fare l’investimento. Magari senza niente di ufficiale, che non è legale o minimo farebbe un po’ senso. Che siamo in Italia fa passare in secondo piano la colossale distorsione di ogni regola di mercato, ma che poi si debba pure fare una novena per il povero “investitore”, mi sembra eccessivo. Se non tornano i conti, peggio per loro: non ci fossero stati certi interessi, probabilmente ci sarebbe stato un ricorso contro il ritiro della licenza e non la pippa del secondo bando, ecc, e forse la storia avrebbe avuto la stessa conclusione (ma non credo), ma almeno ci sarebbe stata chiarezza.

          • giangi2 16 Gennaio 2014, 17:04

            @malpensante: forse non mi sono spiegato bene; se presento un progetto da 10, di cui 5 miei e 5 dell’amministrazione pubblica, i miei 5 li spendo e DOPO l’amministrazione pubblica ferma il suo investimento a 0,5 credo di avere qualche ragione a lamentarmi. Ci sono impegni scritti delle varie amministrazioni in questo senso. L’avessi saputo prima avrei speso diversamente i miei 5, questo non è rischio d’impresa. Per quanto riguarda invece la questione Aironi, l’errore è stato fidarsi delle promesse di certe persone della FIR che avevano garantito a Melegari l’accettazione della candidatura Aironi2; i ricorsi sono comunque partiti dopo la bocciatura del progetto (ovviamente ad un “tribunale sportivo”) che li ha bocciati, adesso Melegari si sta defilando dal Rugby Viadana per proseguire nel migliore dei modi questa vicenda cercando di minimizzare il danno per le sue aziende e per il Rugby Viadana stesso, e non escludo la possibilità di ulteriori passi a livello giudiziario. Il problema è che i ricorsi sono sempre molto cmplicati e sopratutto lenti, quindi se anche oggi un giudice “restituisse” la Celtic League agli Aironi sarebbe leggermente fuori tempo massimo. Quello che si potrebbe ottenere con i ricorsi potrebbe essere la mancata escussione delle garanzie prestate e un risarcimento danni (qualora fosse riscontrato che Melegari ha ragione – e secondo me qualche ragione ce l’ha, visto che si parla di promesse ricevute via posta elettronica certificata), o almeno lo sputtanamento di chi prometteva senza averne titolo o, peggio, con secondi fini.

          • malpensante 16 Gennaio 2014, 19:49

            La strada rettilinea era quella del ricorso al TAR con richiesta di sospensiva con urgenza da parte di un soggetto pubblico o privato che non fosse sotto clausola compromissoria. E i tempi non sarebbero stati per nulla lunghi, anzi. Tutto il resto fa parte di un sistema vischioso e inaccettabile, che ogni tanto (purtroppo solo ogni tanto) si ritorce su chi lo accetta, di buon grado o malvolentieri. Con tutto il rispetto per quanto Melegari ha dato al rugby, per usare un’oscura metafora degli interessi del Lavadera Village non me ne può e non me ne poteva fregar di meno. Degli Aironi, mi importava eccome. Ma il “ripensaci giancarlo” appeso allo Zaffanella per me è stato di una tristezza unica. Opinioni.

  21. giangi2 15 Gennaio 2014, 18:19

    Forse molti non hanno chiaro che:
    – soldi per lo sport in Italia non ne tira fuori più nessuno, le fatturazioni allegre non si fanno più e quindi i rubinetti si chiudono;
    – oggi come oggi non è realistico pensare che si possano trovare soldi privati per delle squadre di rugby che costano dai 6 agli 8 milioni annui;
    – Gavazzi sta facendo il gioco delle tre carte per spendere il meno possibile e continuare a rimanere in Celtic League, peccato che così facendo risulti poco rispettoso delle posizioni della Benetton, che evidentemente volendo ridurre il suo impegno finanziario si adatta (e visto che anche loro vanno a bussare a soldi alla FIR, si mettono in posizioni di minor forza rispetto agli anni scorsi);
    – una Celtic League di livello leggermente più basso potrebbe essere paradossalmente un bene per le italiane;
    – che si faccia la Celtic o che si torni al solo campionato italiano non ci sarà un euro in più dagli sponsor per le squadre italiane rispetto ad oggi, così anche passando a campionati da 6/8/10/12/24 squadre – gli sponsor oggi sono solo realtà locali che danno soldi (pochi) quasi indipendentemente dal livello del campionato a cui la squadra partecipa;
    – forse la FIR viene criticata oltre i propri demeriti, ma credo sia oggettivo che, a livello politico/tecnico/regolamentare non ha fatto assolutamente alcun passaggio positivo negli ultimi anni per creare una sinergia tra Nazionale/Celtic/Eccellenza/Base, ma anzi è riuscita a scoraggiare i pochi che ci hanno provato o, se vogliamo, non ha saputo cavalcare le opportunità che le si sono presentate.
    P.S.: l’unica scelta positiva, quella dell’apertura italiana in Eccellenza, se l’è rimangiata dopo una anno, e ditemi voi cosa cambiava per il livello e l’interesse del campionato….

  22. lovvy98 15 Gennaio 2014, 18:37

    premettendo che conosco poco o niente di rugby
    ho iniziato due anni fa a seguirlo perchè mio papà ci giocava e mi ha portato allo stadio a vederlo. da quel momento non ho smesso più di controllare tutti i risultati e le statistiche e di andare allo stadio. e adesso forse speriamo di no mi toccherà smettere.
    ho capito che la benetton non sta giocando bene ma dall’ultima partita mi sembra già di vedere un miglioramento che continuerà. quindi non è accettabile secondo me una regressione in eccellenza bisogna rimanere in pro12 perchè così facendo scomparirebbe il rugby in italia (uno degli sport più belli del mondo)

  23. Giovan Battista 15 Gennaio 2014, 22:43

    Per chi dice che non ci sono privati disposti a spendere per il rugby d’alto livello secondo me sbaglia!!!il problema sono i campanilismi……spiegatemi che motivo c’è di fare una franchigia federale(tutto a carico della federazione) quando ci sono in Italia squadre che già hanno badget di 4-5 milioni di euro in eccellenza…(esempio Rovigo)
    spiegatemi perchè a Roma devono esistere 3 squadre modeste quando se ne può fare una buona riuscendo ad unire le forze!!!!treviso è già sulla buona strada….
    Il problema in Italia…oltre alla mancanza di tecnici,,,sono i dirigenti,,,federali e non,,,non c’è una visione comune…!!!gli sponsor se le squadre funzionano arrivano!!!!

    • giangi2 16 Gennaio 2014, 17:11

      Purtroppo le cifre vere non sono quelle; 4 milioni li spendeva (forse) Benetton ai tempi del Super10, Viadana sicuramene meno, Calvisano non saprei, Parma forsi si avvicinava ai tempi di Cavinato. Gli “sponsor” di oggi in Eccellenza sono aziende locali che danno una mano per amicizia o per qualche modesto tornaconto sempre in ambito locale, quindi cifre poco più che simboliche. L’unica società che ha entrate consistenti sembra sia Rovigo, e probabilmente Calvisano (dove sono per lo più le aziende dei soci a finanziare l’attività). Il tutto ovviamente senza tenere conto del tornaconto “fiscale” che è illegale e che sembra in forte diminuzione in tutto il mondo dello sport (ma evidentemente da qualche parte non è così).

  24. zattozatto 16 Gennaio 2014, 14:23

    Il bluf di Gavazzi non ha fatto paura a nessuno, ho letto vari blog di tifosi scozzesi, irlandesi o gallesi, tutti quanti concordano che facendo fare 2 franchigie in piu alla Scozia il problema è risolto per la Celtic.Anzi, in tanti ridono del fatto che per accrescere il movimento, Gavazzi abbia ipotizzato di mettere in sieme la nostra elite, con squadre non sanno come mai giochino in Amlin

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