Rugby e alcol: i problemi stavolta arrivano da Perpignan

Coinvolti due figiani del Perpignan che ora rischiano il licenziamento. Aggrediti anche tre agenti di polizia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Hrothepert 2 Dicembre 2013, 11:55

    Bella foto mi è venuta…sete!!!!

  2. Teo_8 2 Dicembre 2013, 11:59

    Gli isolani sono un grosso problema quando bevono! Non tutti ovviamente, ma ho sentito svariati casi analoghi a questo..

    • mezeena10 2 Dicembre 2013, 14:32

      perche gli italiani no??? come quell’ altro che pensa che il sabato sera si ubriachino solo in NZ e australia..
      ma dai ragazzi su! non confondiamo le cose, tipo tirando fuori, tra i problemi che hanno “gli isolani”, la tendenza ad ingrassare e all’ alcolismo..
      è proprio vero che i luoghi comuni son duri a morire!

      • fracassosandona 2 Dicembre 2013, 17:13

        io sono tra coloro che sostiene che il problema dell’alcolismo nei paesi di cultura non mediterranea sia un problema più serio che da noi…
        sono veneto, vivo in veneto e so anch’io che da noi si beve veramente tanto…
        ma c’è una notevole differenza tra “bere” e “binge drinking”:
        da noi l’alcool è un mezzo, altrove sembra quasi un fine…
        il fatto è che non hai mai letto in cronaca di un agonista (di qualsiasi sport) italiano in preda all’alcool come uno studente fuori sede qualsiasi (nota autobiografica)…
        c’è differenza tra consumare dodici pinte in dodici ore (mangiando e passeggiando “a pascolo” per qualche capitale europea, tipo cardiff…) e bere lo stesso quantitativo in tre ore…
        il venerdì/sabato sera le città venete vedono parecchi giovani ubriacarsi, eppure non scoppia mai una rissa… sai spiegarmi il perché?
        non è questione di luoghi comuni ma di statistica…

        • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 09:45

          È vero che c’è da noi una tradizione e un approccio diverso, ma attenzione ad autoassolversi.
          Da noi si continua a bere in un modo diverso, ma se non facciamo attenzione seriamente al problema nelle nuove generazioni il fenomeno si fa sempre più problematico, e se non stiamo attenti con la storia della “tradizione e dell’approccio diverso” rischiamo di non vedere e trovarci in pochi anni con il problema che scoppia. Io sono capo scout e ho a che fare con “ragazzi più giovani di me”, e noto che l’approcio all’alcool è molto diverso e più preoccupante rispetto a quando io avevo la loro età dieci anni fa.

          E riguardo ai nostri agonisti bling bling, ovvero i calciatori, proprio per la diversa tradizione in Italia, a differenza degli anglosassoni che si ubriacano anche in “normali” pub in cui è più facile incappare nelle forze dell’ordine in caso di disordini, i nostrani si ubriacono e si fanno in club esclusivi in cui vengono “protetti”…

          • Teo_8 4 Dicembre 2013, 10:52

            Io non parlo per luoghi comuni @mezeena10, parlo per dati di fatto ed esperienze vissute in prima persona. Ho giocato con isolani, britannici e italiani, ho visto la vita inglese e neozelandese in prima persona e differenze tra “noi” e “loro” è tanta.
            Non sto dicendo che noi siamo stinchi di santo e loro sono dei demoni, sto solo dicendo che gli isolani sono molto imprevedibili. Li vedi serissimi fare le loro preghiere (sono super religiosi) e poi la sera, magari infrasettimana o post partita, si spaccano con qualsiasi cosa alcolica che trovano. Oltretutto generalmente non sono piccolini e di sicuro la cosa non aiuta..

  3. Bardamu 2 Dicembre 2013, 14:14

    Che pub è quello nella foto??

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