L’Inghilterra lotta ma non basta: gli All Blacks fanno 13 (22-30)

Onore al merito degli AB, che vincono una partita difficile a cui tenevano particolarmente dopo lo smacco dello scorso anno. Primi 20 minuti impressionanti degli ospiti, che vanno in meta dopo appena 2′ grazie ad una giocata da cinema di Read (sottomano-assist all’indietro in mezzo a 3 bianchi che lo stanno placcando). La pressione che portano sui punti d’incontro è tremenda, gli inglesi sono in difficoltà, si va sul 3-10 e quindi c’è la meta di Read che fissa il punteggio sul 3-17! A questo punto arriva l’orgoglio del Leone ferito: grande reazione, fasi d’attacco non sempre lucidissime ma furenti, decisione coraggiosa ma giusta di andare per la touche nei 22 avversari e meta a seguito di mischia ordinata. Meta a me parsa viziata da un chiarissimo fuorigioco di Robshaw, che ostruisce il possibile intervento in extremis di McCaw. Bianchi che cmq ritrovano slancio, specie in mischia e vanno all’intervallo con soli 4 punti di gap (16-20). Inizio ripresa ancora con inglesi che mettono sotto pressione gli ospiti, grandi battaglie (e scorrettezze reciproche) sui breakdown, ostruzione stupida (ed opinabile da sanzionare) su Ashton e Farrell che porta i suoi sul 19-20. Dopodichè viene sanzionato McCaw(!) per “off-side feet” in ruck e genera il calcio del temporaneo sorpasso inglese (22-20). Ma nel momento di maggiore difficoltà, si vede ancora una volta la grande capacità (come contro i Boks), sotto pressione, degli AB di trovare la soluzione vincente che risolve la partita, con Savea che trova il buco giusto e perfora per la terza volta la difesa inglese (22-27). In definitiva, partita di grande intensità, come e più di una settimana fa con la Francia, gli AB vengono messi sotto pressione, dopo un inizio fantastico, ma dimostrano ancora una volta, oltre che di avere un’eccellente organizzazione in ogni fase di gioco, di riuscire pure a trovare la giocata risolutiva nel momento decisivo. Ciò detto e reso il giusto tributo ai campioni del Mondo, non posso far a meno di notare che il placcatore neozelandese non rotola via dai raggruppamenti praticamente mai e la cosa non viene sanzionata dall’arbitro come dovrebbe.