Rugby League World Cup, finisce la corsa dell’Italia

Un minimo di esperienza come rugbysta union l’ho fatta, anche se parecchi anni fa, di league guardo solo qualche video ogni tanto e, raramente, qualche spezzone di partita in streaming, comunque stasera ho guardato il secondo tempo e mi è parso che agli azzurri mancasse completamente un piano di gioco alla mano che potesse farli arrivare in meta quando mancavano pochi metri e anche, mi vien da dire, un po’ di fantasia. Il portatore di palla andava avanti da solo a fare muro contro muro e stop, anche se questo nel league fa parte del gioco in misura molto maggiore che nello union, trovo che non possa essere l’unica arma di attacco a parte tirare il calcio verso l’ala quando si arriva all’ultimo tentativo, calcio che a un certo punto del secondo tempo, quando hanno visto che non riuscivano a sfondare in altro modo, diventava per gli azzurri, un calcetto a seguire verso l’area di meta, effettuato anche in uno dei tentativi precedenti all’ultimo. Questi calci sono stati controllati, in genere anche abbastanza facilmente, dai tongani nella loro area di meta. Quando si era ancora sullo 0-2 a inizio secondo tempo, c’è stata una bella azione al largo e un azzurro è riuscito a entrare in area di meta con due figiani attaccati e il TMO ha, secondo me giustamente, detto che la palla era stata tenuta alta, da lì in avanti Tonga molto più organizzata. Direi anch’io che, almeno nel secondo tempo, la vittoria dei tongani è stata meritata e in modo piuttosto netto.