Sui media di Johannesburg ci si chiede se non sia il caso di riservare la nazionale solo a chi gioca in patria. Una storia non nuova…
Il Sudafrica e i viaggi degli “stranieri”: e il dibattito impazza
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E’ l’unica maniera per cercare di trattenere i migliori quando non si puo’ pagare come altri…oltre a neozelandesi ed australiani lo fanno anche gli inglesi (hanno se hanno messo il caveat che potrebbero esserci eccezioni) e proprio in questi giorni ne sono tornati a parlare i vertici della WRU
“riservare la nazionale solo a chi gioca in patria” vorrebbe dire rinunciare a schierare kruger,louw,pienaar,steyn,habana,ralephelle,steenkamp e altri ancora.
Non so fino a che punto convenga
L’obiettivo e’ far si che i giocatori scelgano di restare in Sud Africa perche’ se no perdono la Nazionale come fanno neozelandesi ed australiani.
Si sta arrivando a quello che succede gia nel calcio professionistico, basti pensare alla nazionale brasiliana. Purtroppo o per fortuna, quando di mezzo c’è il vil denaro le regole cambiano. In Europa c’è da prendere della moneta e i paesi che sfornano talenti devono esserne consapevoli. Il Top 14 senza le grandi stelle non sarebbe così avvincente e per noi spettatori paganti è un vero spettacolo. È il rovescio della medaglia. Ricordiamo sempre che Habana prende 50000€ al mese…..c’è inclusa pure la pensione!!!
Un professionista deve poter giocare dove meglio crede e se il ct lo ritiene valido deve poter vestire la maglia della propria nazionale!
alla fine il Saf si dovrà adeguare ai neozelandesi e australiani non convocando i giocatori che scelgono di andare all’estero…..l’unico modo è questo….
giustamente il giocatore è un professionista e sceglie di andare dove lo pagano di più….
Facciamo un discorso puramente sportivo, é giusto che un professionista rinunci ad un lauto compenso per giocare con una delle maglie più prestigiose al mondo? No, un atleta é (o dovrebbe essere) prima di tutto un uomo, con delle famiglie alle spalle e delle responsabilità, e dato che hanno una cariera molto breve é logico e normale voler monetizzare il proprio talento
Ora facciamo un discorso più sul medico, visto anche oggi l’infortunio di horwill non dico che centrano ma il fatto di dover giocare così tanto e così spesso, porta ad una preparazione fisica esasperata in cui si programmano i picchi di forma per parli durare più a lungo possibile ma questo non va daccordo con le immense distanze che debbono percorrere ogni giorno gli atleti, e in questo il campionato di CC ma anche il super rugby e il RC non gli danno una mano
Leggevo un articolo in un giornale medico della correlazione tra viaggi e infortuni da stress in chi fa sport e la frequenza di incidenti é maggiore in chi viaggia (mi pare di 3 volte ma non ricordo bene)
Habana in 3settimane ha fatto i km che io faccio in 3 anni più o meno
Da soweto a buenos aires
Da buenos aires a tolone (credo facendo il giro per miami e parigi)
E poi da tolone a brisbane (passando credo per il sudafrica)
Altro che giro del mondo in 80 giorni
Ps una cosa mi é venuta in mente, questo discorso vale quasi esclusivamente per i giocatori down under perché per gli europei si trata di una ripicca bella e buona, un j. roberts a caso deve rinunciare alla maglia rossa solo perché é vive e lavora a parigi? Ma se ci si impiega di più fare llanelli cardiff che non parigi cardiff! E poi chi gioca al suo posto? Capitan uncino? Non hanno così tanti giocatori da potresi permettere di sbattere la porta in faccia a chi non fa come dicono loro i gallesi a mio avviso sbagliano nel voler tagliare i ponti con chi non gioca in patria
all’ingresso dell’Argentina nel RC scrissi infatti “gran business x le compagnie aeree”. Non a caso Qantas è uno degli sponsor dei Wallabies. Di sicuro gli aerei che prendono i rugbisti nn sono stretti come quelli della Ryanair :))
Ma a me piace la ryan air 😉