Un’altra Italia sta arrivando: quando l’azzurro porta un nome straniero

Ieri i Vosawai, i Parisse, i Castro e chi volete voi. Ora stanno arrivando Mbandà e Odiete. Ed è un’altra storia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 15 Luglio 2013, 08:10

    Paolo complimenti, un pezzo che va oltre il rugby e che personalmente trovo bellissimo tu abbia pubblicato subito dopo la dimostrazione di becero razzismo di Calderoli…bravo Paolo!

  2. Paolo 15 Luglio 2013, 08:12

    Il pezzo era pronto prima della vicenda-Calderoli. Va da sé che personalmente ritengo i razzisti la più abietta delle categorie umane. Grazie per tutto.

    • parega 15 Luglio 2013, 18:01

      ma gli ipocriti lo sono di piu’…percio’ lotta al razzismo con tutte le forze ma sempre stando attenti a chi usa il razzismo per secondi e brutti fini o chi parla bene e razzola male
      personalmente sono abituato a giudicare anche dai fatti..anzi soprattutto….
      sarebbe troppo bello vedere david e Mbandà in nazionale !!! auguri ragazzi !!!

    • madflyhalf 15 Luglio 2013, 23:22

      Non sono d’accordo.
      I razzisti non sono uomini.

      Sono buchi neri, vuoti e senza idee. I buchi del culo del mondo.

      • madflyhalf 15 Luglio 2013, 23:22

        E chiedo scusa per le parolacce.
        Non userò mai più “razzisti”.

        • space 16 Luglio 2013, 08:01

          I razzisti sono dei pavidi: nel senso che hanno paura che ciò che diverso da loro possa essere migliore.

  3. Giovanni 15 Luglio 2013, 08:39

    Mbandà è davvero un bel talento. L’ho visto giocare in un paio di occasioni con l’Under-20 ed entrambe le volte mi ha fatto buona impressione. Mi è anche parso un po’ più avanti degli altri come maturità ed atteggiamento in campo. Speriamo che continui a crescere così nelle prossime stagioni, potrebbe essere lui a raccogliere l’eredità di Parisse.

  4. Shane Bill McDriscoll 15 Luglio 2013, 09:16

    Speriamo Mbanda faccia da permit player quest’anno e che l’anno prossimo diventi celtico a tutti gli effetti. È una delle migliori terze in potenza, dal poco che ho visto mi è sembrato molto completo e solido. In uno o 2 anni andrebbe inserito nel giro azzurro se la dua crrscita continua così

  5. lupo 15 Luglio 2013, 09:27

    mbanda è un prospetto di gran livello, ma in un ruolo in cui la maturità “fisica” è importantissima e per fortuna anche la concorrenza interna è di gran livello, mi auguro non ci sia troppa fretta nel caricarlo di responsabilità onerose (che non vuol dire non testarlo, per carità, ma magari farlo con calma).
    odiete è forse un tantino meno di livello monstre in prospettiva, ma in un ruolo che ci serve come il pane, spero lo si lanci sul palcoscenico “duro” già da quest’anno. mi unisco al plauso per i valori di fondo di quest’articolo

  6. lukek27 15 Luglio 2013, 10:10

    Questo articolo mi ha fatto ricordare che, se non fosse stato per il ventennio fascista, porterei anch’io un cognome “straniero”… anche se in realtà lo sarebbe solo per i confini che si sono spostati. Quello che conta è che la nostra casa è là dove noi cresciamo. C’è chi può dire cose diverse, ma la natura della parola “casa” è proprio questa. Questi ragazzi sono cresciuti qua, pertanto fanno certamente parte della nostra grande casa.

  7. Dagoberto 15 Luglio 2013, 11:01

    Personalmente credo sia inopportuno cercare di risolvere il tema del razzismo o, molto più concretamente, dell’integrazione tra culture diverse con poche righe di contorno ad un articolo di fondo di ben altro respiro e spirito, ancor peggio lucrarci strumentalmente con battute ipocrite che non tengono conto dei problemi veri che la Globalizzazione e la sempre maggiore ricerca di migliori lidi e fortune da parte di quei popoli che fuggendo dai loro paesi nativi, fanno nascere. Inutile ricordare che razzismo è parola con la quale si vuole distinguere, attraverso un’arbitraria e pregiudiziale distinzione, l’uomo in razze assegnandone la supremazia ad alcuni su altri indipendentemente da qualità, capacità o pregi individuali, ma il tema dell’integrazione è tutt’altra cosa, argomento molto più profondo ed articolato e, spesso, staccato da banali distinzioni tra i migliori ed i peggiori. Il tema sollevato dalla Globalizzazione e dalla sempre più elevata migrazione dai paesi meno evoluti verso la società occidentale introduce problemi e prospettive connesse, semmai, con l’incapacità di tali macchine sociali, benchè ricche e fertili agli occhi dei popoli meno evoluti, di offrire opportunità illimitate, anzi, innesca problemi legati con le pari opportunità, con le lecite aspettative di chi abita nel proprio paese dalla nascita e che percepisce, sempre più spesso, in mancanza di un assetto regolatorio adeguato e tutelante, meno opportunità per se e per i propri figli sentendosi, in questo senso, tradito dalla propria nazione e abbandonato ad una battaglia iniqua che percepisce di dover affrontare in inaspettata posizione di svantaggio, come se giocasse in trasferta, perdendo ulteriormente quel senso civico e di appartenenza tanto prezioso per una nazione. Insomma, il razzismo mi sembra c’entri poco o nulla, il punto non è fare classifiche tra i migliori e di peggiori, semmai c’è un tema delicato che stà montando sempre più in parellalo con l’integrazione tra popoli meno fortunati ed altri che, sulla carta sono più fortunati, ma anch’essi portatori di forti criticità destinate, inevitabilmente, ad accuirsi con l’evoluzione di tale scenario. Confondere reazioni umanamente comprensibili con facile e superficiale ipocrisia di maniera è atteggiamento altrettanto grave di chi con qualche frase infelice dimostra, a sua volta, di non aver compreso ancora l’importanza di saper usare un’opportuna cautela nel trattare tali temi; in fondo è semplicemente un fatto di buon senso che alcuni hanno ed altri no, poco c’entra con il razzismo scentificamente attuato che la storia ci ha fatto conoscere.

    • gsp 15 Luglio 2013, 13:57

      dago, i problemi che poni tu non sono razzisti per niente, e le difficolta’ sono enormi e reali.

      sono le soluzioni e le risposte che sono xenofobe e quelle non vanno bene.
      e su questo l’incompetenza di quelli che riportano le vicende (se non vera e propria barbarie culturale), dei giornali nazionali di prim’ordine e tv sono assolutamente inaccettabili.

      sul fatto che poco centra invece non sono assolutamente daccordo. centra eccome. fai un sondaggio sulla deportazione dei Rom, italiani e non, e vedrai un risultato molto simile alle pagine piu’ brutte della storia.

      • Dagoberto 15 Luglio 2013, 15:10

        , ma cosa c’entra con la battuta infelice del politico di turno che nel cercare di colpire il proprio elettorato dimentica di porre la necessaria attenzione alle frasi che nella frenesia di qualche intervento a braccio si lascia scappare. Non voglio assolvere il suo gesto, ma diamogli il giusto peso e lasciamo il razzismo da parte. I Rom, da te ricordati, sono stati oggetto di persecuzioni ben organizzate e studiate a tavolino, tutt’altra cosa che l’incidente in questione. Cerchiamo di non essere più realisti del re ………

        • Giovanni 15 Luglio 2013, 15:20

          Non è stata una “battuta infelice”, è stato un insulto gratuito. Non ha “dimenticato di porre la necessaria attenzione”, lo ha fatto apposta. Chiamiamo le cose col proprio nome. “Cercare di colpire il proprio elettorato”? Quindi stai affermando che per catturare un certo tipo di elettori basta semplicemente offendere gli avversari politici?

        • Stefo 15 Luglio 2013, 15:27

          Ma dagoberto ma come fai a definire una cosa del genere battuta infelice? Poi da pate di una persona che ha u no storico di “battute infelici”!

          Vogliamo giocare con la semantica? Treccani alla voce razzismo: “Più genericamente, complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo, di emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori: episodi di razzismo contro gli immigrati del Terzo Mondo”

          • Dagoberto 15 Luglio 2013, 17:19

            Se vi fa sentire migliori riempirvi la bocca di teoremi pseudoetici, attaccando con facile e gratuito disprezzo il primo politico che vi viene a tiro fate pure, in fondo fa parte del loro ruolo anche essere un facile bersaglio. Peraltro, sarebbe interessante avere un saggio, oltre che di questa vostra limpidezza onirica negli ideali, anche su cosa fa, in concreto, ognuno di voi per rendere migliore la vita di almeno 1 dei tanti meno fortunati che approdando quotidianamente a Lampedusa o a Portopalo di Capopassero convinti di aver, finalmente, risolto tutti i loro problemi esistenziali per trovarsi di li a pochi mesi, invece, imprigionati nelle difficoltà di trovare un lavoro sempre più spesso carente anche per gli indigeni locali (gli italiani), un tetto dove dormire, un paese che parla un’altra lingua e ha usi e costumi diversi, una donna con cui rapportarsi e poter coltivare sentimenti e tensioni che madre natura alimenta in ogni essere vivente, un pasto quotidiano, non potendo evitare spesso di cadere vorticosamente nella disperazione più profonda, piuttosto che nella braccia aperte della malavita organizzata che nella disperazione umana trova il migliore alleato per arruolare la propria manovalanza, perchè questo paese da loro pensato ricco e fertile si dimostra sempre più povero ed arido anche per i propri figli naturali; questo significa non essere razzisti, accettare indistintamente che migliaia di persone quotidianamente approdino sulle nostre spiaggie per essere, poi, sottomessi a tale miserabile vita significa non essere razzisti ed evoluti o, invece, è un modo per sfuggire il problema, non sporcarsene le mani facendoselo scivolare addosso elegantemente, dandosi anche un’immagine buonista e comprensiva che non guasta di certo?
            L’inciviltà è, semmai, quella di paesi che permettono che simili scempi continuino day by day, senza mettere freno alcuno e lasciando che centinaia e migliaia di persone deluse siano preda della disperazione più profonda!

          • gsp 15 Luglio 2013, 17:30

            dago, i problemi che poni sono tutti veri. e quando dici che la politica dell’accoglienza non e’ sufficiente hai piu’ che evidentemente ragione.

            ma non capisco come fai a fare il salto da quelle considerazioni a giustificare le cazzate di calderoli.

        • gsp 15 Luglio 2013, 16:12

          dago, io non ho parlato di calderoli. pero’ visto che lo tiri dentro ti dico una cosa chiara. ‘Assomiglia ad un orango”, “sono contento quando affonda un barcone”, “i Rom sono ladri”, “napoletani puzzate”, “i buuu a balotelli” sono tutti dichiarazioni e gesti xenofobi. senza appello. che poi si facciano in politica e’ un’aggravante.

          sulle persecuzioni ripeto che non sono daccordo. quelle dei regimi totalitari, ma anche quelle in africa recenti hanno due parti. la parte della persecuzioni vere e proprie, ed il clima d’opinione pubblica. la parte dell’opinione pubblica su ROM e clandestini c’e’ ormai tutta, ed e’ creata da media e politici. se un politico o un giornalista queste cose non le capiscono vuol dire che non sono preparati a fare il loro lavoro, e tornino a fare qualcosa dove non fa danni.

        • mezeena10 15 Luglio 2013, 17:05

          calderoli è un becero razzista ignorante..ha tutto uno storico che lo dimostra e ce lo ricorda ogni volta che apre bocca!

        • andrease 15 Luglio 2013, 19:31

          complimenti Dagoberto! se per te è solo una battuta infelice, un incidente (???) allora abbiamo purtroppo la conferma che bipedi come calderoli non sono soli…

          sarà che sei un “fortunato” che non è nè terrone, nè negro, nè muso giallo, nè zingaro, nè marocchino, nè slavo. E non hai dovuto andare a scavare miniere in belgio per mandare i soldi alla famiglia o non hai dovuto vedere la statua della libertà come speranza di una nuova vita.
          è inutile costruire un discorso qualunquista e retorico per giustificare l’ipocrisia e la stupidità leghista… gli anglosassoni le definiscono bullshits…

          • mezeena10 15 Luglio 2013, 20:46

            e anche rubbish..uno che fa certe affermazioni come sto cretino di calderoli non è degno di essere un rappresentante di questo stato, dovrebbe esser bandito! porcate ne ha gia fatte a bizzeffe!
            purtroppo esiste gente che lo porta sul palmo di mano e quasi lo idolatra per queste sue sparate, oltretutto pare senza provare un briciolo di pudore! mah!

          • space 16 Luglio 2013, 08:08

            Se accosti Dagoberto a Calderoli fai una gran cazzata, e se leggi bene cosa scrive Dago scoprirai che non sta giustificando il leghista (che si definisce da solo) ma sta portando dei temi interessanti. Ma tanto come al solito insultare è più facile che comunicare.

          • space 16 Luglio 2013, 08:12

            Mi riferivo ad Andrease

          • Stefo 16 Luglio 2013, 09:45

            space scusa ma uno che definisce l’uscita di calderoli una “battuta infelice” si commenta da solo…per il resto se vuoi che ti dica la mia, mi pare il classico personaggio che si riempie la bocca di paroloni e fa il sofisticatone ma che strucca strucca il suo pensiero e’ “io non sono razzista ma se se ne stanno a casa loro io sto meglio/io non sono razzista pero’ c’e’ da dire che loro ecc ecc”.
            Ha un modo poi di portare i punti molto discutibile…quello che io faccio nel mio piccolo qua in IRlanda lui non lo sa ma si permette di mettersi su un piedistallo e di catechizzare pensando che usando uno o due tre concetti rubati dal primo manuale base di sociologia con un paio di parole pompose lo mettano al di sopra di tutto il resto.

          • space 16 Luglio 2013, 10:49

            @Stefo premetto (come ho scritto in un post più sotto o più sopra) che Calderoli si definisce da solo senza bisogno di accusatori o difensori.
            Per quanto riguarda Dagoberto il fatto che lui dica “uscita infelice” al posto di “tremenda cazzata razzista e xenofoba” credo che NON sia sufficiente per qualificarlo come clone del ministro leghista.
            I temi a cui mi riferivo sono quelli dell’integrazione che è un “problema” vero e a mio parere più importante dell’immigrazione stessa.
            Concordo invece con te sul fatto che accusare gli altri di NON fare nulla per questo (o altri) problemi sia presuntuoso.
            Per il resto io penso che le differenze, i contrasti e le diversità siano una ricchezza. In ogni senso.

    • Hullalla 15 Luglio 2013, 19:44

      Da come parli (… la sempre maggiore ricerca di migliori lidi e fortune da parte di quei popoli che fuggendo dai loro paesi native…) sembrerebbe che gli Italiani non siano un popolo di emigranti ANCHE OGGI.
      Io abito all’estero e di italiani emigrati come me ne incontro tutti I giorni…

      • mezeena10 15 Luglio 2013, 20:54

        magari era questo che intendeva “predicare bene e razzolare male” ihihih..senza polemica con l’ amico su assolutamente! ma anch’ io avendo forti legami con l’ estero e avendo nonni e zii emigrati per cercar fortuna altrove, non posso che pensarla in questo modo!
        sarebbe anche ora di “riammodernare” un po sto vecchio e stantio paese ch’ è divenuto l’ italia!

      • space 16 Luglio 2013, 08:18

        Bè Hulla, l’emigrazione italiana di oggi peró è di tipo differente. Possiamo definirla “d’alto bordo”, oppure 2.0 cioè costituita da professionisti che sperano che all’estero la propria professionalità venga riconosciuta meglio che in patria. Ammetterai che l’immigrazione verso l’Italia sia di un altro livello…mi ricorda quella che facevano i nostri avi all’inizio del secolo. Con questo sia chiaro che non sto calderoleggiando: con voi bisogna fare attenzione a ciò che si scrive 😀
        L’integrazione poi è un problema immensamente più complesso del l’immigrazione.

  8. andrease 15 Luglio 2013, 11:35

    GRANDE PAOLO!
    Questi ragazzi daranno tanto all’Italia, dovremmo solo esserne fieri!

    Ma se invece della Sig.ra Kyenge ci fosse stato Mike Tyson, secondo voi, quel fenomeno di Calderoli si sarebbe espresso allo stesso modo?
    e lo paghiamo anche…

  9. Rabbidaniel 15 Luglio 2013, 13:12

    Mbandà, Odiete ecc. semplicemente non sono stranieri. La “perversione del sangue”, c’è chi ritiene che una persona, nata e crescita in un paese X, mai stata in Italia e che non parla italiano, sia più italiana, per “corredo genetico”, di ragazzi nati qui e/o cresciuti qui, culturalmente italiani e psicologicamente italiani. Qualcuno dice che lo ius soli è un falso problema. Lo si vada a dire a quei ragazzi che, per esempio, non possono fare l’erasmus in quanto non possono assentarsi dall’Italia prolungatamente durante il processo di acquisizione della cittadinanza (e magari sono nati qui). Gli esempi potrebbero moltiplicarsi. Non è una questione di buonismo, di mondialismo o di carità pelosa, ma una doverosa attestazione di civiltà.

  10. gsp 15 Luglio 2013, 13:48

    bella Paolo. che piaccia o meno, questa e’ l’italia di oggi (nativi, oriundi ed equiparati). e per fortuna che e’ cosi’.

  11. rivel 15 Luglio 2013, 14:27

    Anche Derbyshire è italianissimo con cognome straniero

    • Giovanni 15 Luglio 2013, 15:39

      Bravo Rivel: anche americani ed australiani di passaporto italiano sono “extracomunitari” (nel senso letterale del termine, peraltro parola etimologicamente orrenda), ma, ad una certa categoria di connazionali, stanno benissimo, mai sentito mezza parola di critica contro di loro. Qualche anno fa sbarcò a Palermo il sultano del Brunei e frotte di cittadini accorsero ad osannarlo e fare la foto-ricordo: è sempre l’argent qui fait tourner le monde.

  12. Maxwell 15 Luglio 2013, 15:58

    Perdonate il mio essere così tardo…… ma il senso dell’articolo qual’è?

    Quello che ci sono nomi “stranieri” su bambini e ragazzi italiani?
    Allora il titolo dovrebbe essere “Finalmente !!!” Dal calciofilo Platini al “fumoso” Caminati, dalla nonna di McLean ai bellissimi articoli sugli Spanghero e ai nonni di Eales di Pastonesi…….FINALMENTE anche da noi.

    Si vuole parlare di Calderoli ? La cosa brutta è che non gli si può neanche dare dell’idiota, perchè è molto intelligente……la usa male, ma non è un cretino…. non so proprio come insultarlo.

    Si parla di costume e società? Ci sono paesi dove su 24 iscritti alle medie solo 4 sono “italiani100%”
    Personalmente non mi piace la legge dove hai la cittadinanza appena nasci…..Credo che sia più giusto aspettare i 18 anni e poi te la scegli e DECIDI per sempre….. oppure si inizia un percorso ( di 3 giorni, 1 mese, 2 anni, 6 anni) che ti porta ad avere una doppia nazionalità, però non puoi votare in 2 stati diversi.
    Diverso è il caso se uno dei 2 genitori ha già il passaporto italiano.

    Si vuol parlare di rugby? Non vedo cosa centri sapere che ci sono 15 ragazzi con nomi stranieri e forse qualcuno arriverà in Nazionale.

    Parliamo di leggi rugbistiche?
    Parliamo allora di quelle leggi PORCATA ( visto che siamo in tema) delle equiparazioni dopo 3 anni o di andare sulle isole a “rapire” minorenni………..

    • Rabbidaniel 15 Luglio 2013, 17:48

      Non credo che per l’Italia si pensi allo ius soli puro, il modello tedesco è quello più equilibrato e giusto (è tedesco chi nasce in Germania da genitori immigrati regolari residenti nel paese da un tot di anni). Non puoi però rimandare ai 18 anni la concessione della cittadinanza a ragazzi che sono nati qui o che vivono qui da 10 e più anni. A quelli che dicono che è un falso problema rispondo che lo è per coloro cui il problema non si pone, essendo invece fonte di notevoli disagi per i ragazzi che la cittadinanza non ce l’hanno e ti assicuro che su molti fronti fa una differenza incredibile. È una battaglia culturale e di civiltà perchè così cresci ed educhi degli italiani, non dei cittadini di serie B, sfavoriti finché non riescono (spesso dopo molti anni dalla richiesta) a ottenere la cittadinanza.

      • Maxwell 15 Luglio 2013, 20:09

        Un caso abbastanza eclatante… Balotelli.
        Quel gigante nero che parla in dialetto bresciano è stato abbandonato in un ospedale di Palermo, adottato da una famiglia di Brescia ( con relativa carta d’identità ), non mi ricordo se ha giocato con qualche nazionale under 16-17, a 18 anni ha scelto il passaporto e la nazionale con cui giocare a calcio, col Ghana che gli faceva ponti d’oro.
        Non mi sembra una legge così incivile.

      • mezeena10 15 Luglio 2013, 20:55

        quotone rabbi!

    • Paolo 15 Luglio 2013, 18:49

      Maxwell, il mio articolo non aveva nessun intento politico. Come ho risposto ad altri il mio pezzo era pronto da qualche giorno, prima della vicenda Calderoli.
      Qualche anno fa non c’era nessun ragazzo nelle Accademie in qualche modo ascrivibile a una immigrazione di seconda/terza generazione, oggi tra U17 ed Emergenti i ragazzi che arrivano da quel segmento sociale sono una ventina, più o meno. Statisticamente – e da un punto di vista sociologico – è un dato interessante, che indica una tendenza in atto in tutti gli aspetti della nostra società. Tutto qui, non volevo nemmeno dare un giudizio di merito alla cosa, semplicemente “è”.
      Quello che tu dici delle equiparazioni è vero, si tratta di una norma discutibile (quantomeno per quanto riguarda le federazioni pacifiche, andrebbero tutelate di più, magari con regole ad hoc) ma finché l’IRB lo consente è tutto lecito.

      • Maxwell 15 Luglio 2013, 20:01

        @Paolo
        rileggendomi mi sono reso conto che il mio intervento poteva essere considerato da stronzo o quantomeno polemico.
        Ovviamente non voleva esserlo… 🙂
        Inoltre solo pochi erano a conoscenza del fatto che ho anch’io una sorella emigrata per amore a Barcellona.
        Ovviamente i figli sono “catalani” in politica, forza Spagna nello sport etc etc…..
        Poi, per l’amor del cielo, sanno da dove vengono, parlano benissimo l’italiano, la nazionale italiana è la n° 2…. ma la loro casa è la.
        In qualsiasi sport sarebbero spagnoli, fuorchè per le leggi del rugby.
        E’ come se il figlio di Stefo fosse una buona apertura, ma non abbastanza per giocare nel Leinster ed in nazionale ne avesse 5 davanti. Allora, accetta di giocare a Treviso ed in Nazionale perchè è il n°1….. per me è una cosa triste.
        Sicuramente sono andato OT, d’altronde quando si parla di nuovi italiani si sa come si inizia ma non come si finisce….. 🙂

        • Stefo 15 Luglio 2013, 21:11

          E cosi’ in 3 righe e mezzo mi distruggi il piano per portare mio figlio ad una carriera internazionale 😉

          • Hullalla 15 Luglio 2013, 21:29

            meglio che lo mandi a studiare…;-)

      • Hullalla 15 Luglio 2013, 21:27

        Tveraga, Stoica…;-)

  13. Katmandu 15 Luglio 2013, 18:44

    questo articolo non avrà nessuna correlazione con i tristi avvenimenti di questi giorni, ma casca a fagiolo per sollevare il problema del razzismo in Italia, perchè a mio modo di vedere il razzismo nel bel paese esiste, magari non è ai livelli di altri paesi (e ce ne sono fidatevi), ma quando si leggono certe cose da retrogadi è logico che fanno scalpore. meno male la società (che non necessariamente segue la politica) stà diventando sempre più multietnica e “contaminata” dagli stili di vita di altri paesi. Stà all’intelligenza dei singoli prendere quello che più ci piace di una cultura per migliorarci a nostra volta. Molti dimenticano che noi eravamo i bistrattati, diseredati, che rubavano il lavoro agli indigeni, i casinisti di turno, abbiamo esportato il sistema mafioso giusto per citare, ma i nostri avi erano pure quelli che lavoravano nei cantieri e in miniera (marcinelle docet), per cui a me sinceramente fa piacere vedere un integrazione omogenea di tutti gli Italiani
    ps giusto per fare un esempio per non citare sempre il solito Devoto, in questi giorni vedevo il mondiale U20 di calcio e i Francesi erano figli di immigrati e hanno pure vinto la competizione, quindi non vedo quale sia il problema nel far giocare i migliori in nazionele

    • Maxwell 15 Luglio 2013, 20:13

      Francia campione 1998
      Henry, Zidane,Thuram,Viera,Djorkaeff ,Desailly,Karembeu ( noto per la moglie…..tale adriana sklenarikova una delle più belle donne mai apparse sulla terra) etc etc……..

    • Giovanni 15 Luglio 2013, 20:23

      Il problema verrà e sarà sempre più sentito. A noi la meritocrazia piace che sia valida per agli altri, mica per noi stessi. Vedrai quando quei figli e nipoti di immigrati che avranno studiato e saranno più in gamba dei nostri, vorranno accedere ai posti migliori perchè più meritevoli, oppure perchè vinceranno i concorsi: apriti cielo. Per la nostra mentalità ipocrita devono fare solo i lavori scomodi che a noi non piace fare.

      • Hullalla 15 Luglio 2013, 21:26

        mah… e’ un problema veramente?

      • 6nazioni 15 Luglio 2013, 21:29

        giovanni vivi italia? MERITOCRAZIA e’ una parola che non esiste
        in italia dalla nascita della ns costituzione.
        una come il sig. calderoli dove cazzo sarebbe uscito in un paese
        civile e meritocratico.
        l’altro sig. borghezio senza commenti.
        vincere CONCORSI quali e quando un italiano ha vinto un concorso senza RACCOMANDAZIONI.

  14. malpensante 16 Luglio 2013, 00:29

    Sto al tema, e vi dico che è particolarmente bello veder razzolare maialini multicolori nello stesso fango, magari darsi qualche manata e poi andare sotto la doccia inseme, con la eterna polemica fra ciccioni e piccolini equamente distribuita, indipendentemente dai colori. E senza pensare ai soldi e alle veline fin dalla culla. In questo almeno il rugby è ancora rugby e di ragazzi che si chiamano Alì, Ivan, Maxime e David ce ne sono tanti, dai maialini alle giovanili e dalla C in su, fino all’azzurro. Ragazzi che possono preferire l’ovale al tondo perché non sono diversi da Andrea, Giacomo o Salvatore. La stessa testa, le stesse aspirazioni, gli stessi valori. Se il passaporto dice che sono diversi, dice semplicemente il falso e che tra gli italiani ci sono anche e ancora i Calderoli.

    • mezeena10 16 Luglio 2013, 07:25

      quoto anche te malpens! in squadra con me c’ è un ragazzo straniero figlio di stranieri ma vive qua sin da bimbo e ora parla piuttosto bene il dialetto gallurese..uno di noi!!!

  15. San Isidro 16 Luglio 2013, 04:35

    Ho letto tutti i vostri commenti (o quasi) e debbo dire che è molto bello se ogni tanto usciamo fuori da Ovalia per parlare di temi più seri…complimenti a tutti! Bravi tutti! Bravo Paolo per questo articolo che ha sollevato argomenti oltre il rugby! E a questa situazione ci pensavo già dal 6N u.20 vedendo i vari Mbanda, Odiete, ecc, correre per il campo…credo che purtroppo in un forum di calcio leggeremmo ben altre considerazioni…anche se, come ha detto Paolo, questo articolo era preparato prima dalla vicenda di Calderoli, casca proprio a pennello nella situazione imbarazzante di questi giorni…trovo vergognoso che un esponente di spicco del parlamento, un vicepresidente del Senato, debba fare certe affermazioni…quanto al diritto di cittadinanza, ma per quale motivo un figlio di immigrati che nasce qui, che è sempre vissuto qui, che è si formato qui, che ha studiato qui, che ormai è italiano, perchè
    mai non dovrebbe avere la cittadinanza?
    In questi giorni poi, con la visita di papa Francesco a Lampedusa, è tornato alla ribalta il tema dell’immigrazione, e non capisco come alcuni nostri esponenti politici possano dire che questo sia uno dei gravi problemi del Paese: persone che fuggono da guerre civili, da carestie, da povertà, da dittature e che purtroppo a migliaia ogni anno restano sul fondo del Mediterraneo…per me i gravi problemi del Paese si chiamano: Camorra, Mafia, N’drangheta, Sacra Corona Unita…
    E a proposito di italiani all’estero e di immigrati di terza generazione, pensiamo ad es. che il 60% della popolazione argentina ha origine italiana…

    • mezeena10 16 Luglio 2013, 07:22

      quotone san, per non parlare dell’ uruguay o del venezuela, ma anche australia germania etc..in tutti i paesi del mondo ci sono emigrati italiani, nel dopoguerra la nostra situazione era molto simile a quella che vivono i profughi ora, la storia non insegna mai abbastanza!

  16. tony 16 Luglio 2013, 06:38

    Unq tema complesso questo……senza andare a citazioni e a quanto si fa in altri Paesi…..è fondamentale e giusto che venga accolto nel nostro paese chi viene per integrasi e pur giustamente mantenendo l i suoi costumi e tradizioni rispetta il nostro modus vivendi le nostre leggi e non viene a delinquere o semplicemente a sfruttare leggi sull’integrazione che purtroppo non siamo neanche in grado di soddisfare in questo momento di crisi, vi garantisco Io molti anni fa sono andato a vìvere in un paese europeo e le leggi riguardanti sia la residenza , che l’eventuale successiva cittadinanza erano molto restrittive e legate a un reddito e all’integrarsi alle leggi e norme di quel paese con questo voglio dire ben vengano cittadini da tutto il mondo purchè rispettino le leggi nostre e non vengano per altri scopi meno nobili.

  17. Dagoberto 17 Luglio 2013, 00:24

    Probabilmente era inevitabile incontrare il fraintendimento più banale. Parlando di temi delicati partendo dal rugby e in poche righe, con i pregiudizi di molti che non desiderano prendere le parole per quelle che sono, ma interpretano ogni concetto espresso partendo esclusivamente dal loro punto di vista, non è posibile confrontarsi al di fuori di prese di posizione pregiudiziali. Quindi, considerato che non era mia intenzione diffendere nessuno, ma tantomeno appoggiare tesi superficiali di cui questo nostro atavicamente conflittuale popolo non ha certo bisogno, intendo precisare che era solo mia intenzione sottolineare che con il termine razzismo la storia ci porta ben altri ateggiamenti, ed avvenimenti che vanno ben oltre un’esternazione quale quella di cui si parla (…. sembra un orango …..). Solo per prendere due tra i più eclatanti e, volutamente, di segno opposto esempi, ricordo che il razzismo per il nazzismo è stato rappresentato dall’espulsione della vita sociale ed economica prima, dalle deportazioni poi ed infine dai lager di sterminazione di massa per tutti quei popoli o persone che per un verso o per l’altro erano ritenuti diversi. Con lo stalinismo, invece, si è praticata l’eliminazione fisica di tutte quelle persone etichettate come oppositori al regime. Poco aggiungerebbe ricordare che altre autarchie hanno mosso le loro strategie politicosociali isirandosi a questi due primi modelli di nefandezza umana (qualcuno, in un recentissimo passato, penso anche di eliminare persino tutti i bambini appartenenti a determinate classi o ceppi sociali per eliminare alla radice quello che per il sistema al potere rappresentava il male). Trovo che associare l’uscita infelice di calderoli a questi avvenimenti sia, inanzitutto, una forma di mancanza di rispetto per chi dal razzismo ha ricevuto forti sofferenze prima e, spesso, la morte poi. Insisto, poi, nell’affermare che il problma reale in Italia più che il razzismo concreto che se non strutturato ed organizzato (ed in Italia non risulta avere tali contorni) rimane confinato nella più banale e bieca offesa personale, come la frase del politico in questione che è sicuramente catalogabile in tale categoria di esternazione che trova, peraltro, una babele di altri esempi e sfumature nella battaglia politica nazionale, rimane l’integrazione, ma non l’integrazione tra popoli diversi, di per se aspetti virtuoso e positivo, ma l’immissione in un tessuto economicosociale già precario, quale quello italiano, di forti masse di persone che cercano la fuga dai paesi distrutti socialmente e risposte adeguate per ricostruire una vita serena che, purtroppo, difficilmente l’Italia di oggi è in grado di fornire ad un numero cosi elevato di persone. Gli italiani che vanno a cercare fortuna all’estero di questi tempi evidenziano, intanto, quante poche opportunità questo paese riesca a fornire loro, a conferma di quanto già detto in precedenza, secondariamente si propongono con professionalità e competenze che i paesi a cui si rivolgono possono aprezzare e aprezzano. Negli USA, sempre per fare un esempio, non ottieni il permesso di soggiorno diverso da turista se non hai prima un contratto di lavoro e analoga prassi è seguita in buona parte dei paesi occidentali. Non credo sia possibile, quindi, fare un confronto tra l’emigrazione italiana e quella subita senza regole e programmazione dal paese Italia. Se porsi questioni ed avanzare dubbi sull’assenza di regole e procedure tese a regolare l’immissione di manodopera e professionalità straniere nel sistema paese italiano significa essere razzisti, se assistere inermi al massacro di vite umane che continuano a morire in naufragi piuttosto che di disperazione per non trovare risposte alle proprie aspettative significa essere razzisti, allora vuol dire non conoscere in fondo il significato e cosa ha rappresentasto questa parola nella storia moderna. Detto ciò, buon rugby a tutti ed in bocca al lupo ai colored di nazionalità italiana che si apprestano a varcare i palcoscenici più important del rugby nazionale.

    • San Isidro 17 Luglio 2013, 02:29

      Dagoberto, io ho capito il concetto che vuoi esprimere, però qui la questione è una sola: se un esponente politico di spicco, tra l’altro un vicepresidente del Senato, afferma “la Kyenge mi sembra un orango” commette un fatto gravissimo. Non si tratta di una semplice battuta infelice come tu dici, ma di un’espressione infamante e razzista che denigra la persona a cui rivolta. Le battute ci possone sempre stare (e già se un politico di un qualunque schieramento dicesse una cosa del genere pure scherzando sarebbe di una gravità inaudita), ma qui dobbiamo pure considerare dalla bocca di chi è uscita una tal frase, non l’ha detta Vendola dopo una sbornia, ma l’ha detta un politico di cui conosciamo benissimo gli ideali xenofobi e che non è nuovo a certi siparietti. Dunque ogni tentativo di minimizzare l’episodio decade. E poi nessuno associa la vicenda di Calderoli ad altri temi del razzismo ed episodi negativi della storia, sei tu che hai iniziato il discorso parlando di nazismo e stalinismo.
      Dago, bada che è solo un consiglio e non una pretesa, sarebbe meglio se ti esprimessi con un linguaggio più semplice, a volte si fa fatica a leggerti, senza offesa comunque…
      ciao e buon rugby

      • Dagoberto 17 Luglio 2013, 12:31

        Quindi, se capisco bene, dal tuo punto di vista è più grave dare dell’orango ad un colored, piuttosto che dare del nano ad una persona di statura bassa, oppure dare della puttana ad una donna appariscente, o dare del ladro a qualcuno che ha redditi più alti della media, ma anche dare del mafioso a una persona solo perchè siciliana e via discorrendo, e bada che gli esempi fatti non sono casuali, ma riguardano accadimenti della vita politica nazionale, caraterizzata dal continuo dileggio ed attacco personale degli uni contro gli altri, anzichè dal confronto su temi e programmi. Con le parole più semplici di cui sono capace, sottolineo ancora che tutto ciò, anche l’offesa al ministro per l’integrazione Cecile Kyenge, è classificabile nell’ambito dell’offesa personale, fatto per niente banale o meno grave, tant’è il codice giuridico lo classifica tra i reati della calunnia, dell’offesa, appunto, del danno morale e di immagine, sanzionabili in sede civile, ma in alcuni casi anche penale. Il razzismo, di cui non ho certo cominciato a parlare io, però, è altra cosa, è reato dai contorni ben più gravi e la semplice paura che si inneschi una deriva in tal senso per l’ennesima offesa di un politico ad un altro politico, non giustifica accuse di razzismo solo per il colore della pelle di uno dei due contendenti, ma, semmai, evidenzia un’ipocrita pregiudiziale e l’incapacità di molti comprendere le cose per quelle che sono.

        • San Isidro 17 Luglio 2013, 17:10

          Dago, di nuovo comprendo il senso delle tue parole, però, dal mio punto di vista, quello che è successo resta gravissimo. Cerchiamo di soffermarci sul singolo episodio, lasciamo stare altri paragoni come chi dà del nano ad una persona di statura bassa, ecc, ogni fatto va preso e valutato per sè. Senza dubbio, come dici tu, qui rientriamo nella calunnia e nell’offesa personale, però è normale che un episodio del genere richiami al fenomeno del razzismo, non penso proprio che molti siano incapaci di comprendere questa situazione, che invece è palese. Analizziamo la cosa: conosciamo bene il personaggio Calderoli e le sue idee, conosciamo pure le posizioni estreme della Lega e sappiamo benissimo delle accuse rivolte quotidianamente alla Kyenge fin da quando è al governo. Ora se Calderoli (che per altro è vicepresidente del Senato) dice “la Kyenge mi sembra un orango” esprime un concetto profondamente razzista, paragonare una signora africana ad una scimmia, oltre ad essere qualcosa di indegno, è chiaramente un insulto che va al di là della singola a cui è rivolta. E come ho detto sappiamo il vissuto di Calderoli e le idee della Lega (non ne sto facendo una questione politica, molti esponenti del Carroccio si dissociano da questa situazione, però conosciamo qual è il pensiero dei leghisti su certe tematiche, e loro sono i primi che danno giù alla Kyenge). Queste esternazioni hanno suscitato anche reazioni a catena, altre accuse sono state rivolte alla Kyenge e, guarda caso, dopo l’infelice uscita calderoliana, estremisiti facinorosi di Forza Nuova hanno esposto a Roma manifesti razzisti contro il nostro ministro e lo ius soli. Tutto questo per me è sufficiente a suffragare la tesi che l’episodio in questione sia assai grave e la battuta di Calderoli è razzista. E se vogliamo tornare ai paragoni iniziali, allora ti dico di si, e cioè che queso insulto, per come è maturato, da chi è stato detto e, soprattutto, a chi è stato rivolto, è molto più pesante di una battuta di poco gusto riferita ad un uomo di bassa statura. Almeno io la vedo così.
          Di nuovo buon rugby

          • Dagoberto 17 Luglio 2013, 23:40

            Povero Paolo, al quale chiedo scusa per l’evidente invasione di campo, ma il tema, oramai, mi ha chiaramente coinvolto emotivamente e non posso evitare di tentare un ulteriore chiarimento che sarà, però, l’ultimo.
            Bene SanI, perdonami la confidenza, prendo atto della tua posizione, legittima, certamente; non si può disquisire sulla sensibilità individuale, senz’altro aspetto tutt’altro che oggettivo, ma se vogliamo ragionare dobbiamo per forza trovar un filo un po’ più razionale, diversamente non ci potrà essere motivo di incontrarsi a meno di possedre analogo livello di percezione dei sentimenti. Chiariamo subito che Calderoli non è persona istintivamente molto simpatica anche a me, troppo impulsivo, poco equilibrato, probabilmente inadatto a ricoprire la carica assegnatagli, tant’è per cercare di recuperare l’evidente scivolone fatto si è operato goffamente con azioni di recupero di modesto valore politico, troppo grave la gaffe fatta. Quello che ritengo poco virtuoso però, in particolare in un momento così delicato del paese, lucrare su una cazzata (chiedo scusa per la troppa irruenza, ma, evidentemente, il mio pensiero non è stato sufficientemente chiaro finora) di un modesto politico per scopi chiaramenti altrettanto politici e partitici dell’altra parte, scomodando un dramma che, come più volte detto, la storia ci racconta essere molto più triste e devastante di un’offesa personale. Aggiungo, ma non per giustificare le esternazioni di Calderoli, il mio giudizio l’ho già dato sull’esponente leghista, che anche il Ministro per l’integrazione Cécile Kyenge non si è certo distinta per modello di misura e diplomazia nei suoi interventi, equilibrio che il ruolo di Ministro avrebbe dovuto suggerire. Trattasi del Ministero dell’integrazione tra gli altri popoli che si avvicinano a questo paese ed il pololo italiano e non della conquista di maggiori diritti degli imigrati. La Ministra di origine congolese, invece, troppo spesso esterna convincimenti senza mezze misure a favore degli imigrati dimenticando che è Ministro anche degli italiani indigeni e per un Ministro che dovrebbe cercare il coinvolgimento ed un conforto il più ampio possibile, non è strategia adeguata in tal senso. Veniamo, invece, alle tesi leghiste, sempre più spesso tacciate di razzismo. Dunque, prendiamo a riferimento la Scozia, tanto cara agli amici del rugby, quanti conoscono la storia più recente di questa nazione che dal 1997 ha un suo governo, a seguito della devolution, per certe materie d’interesse locale, con potere di fare leggi e di applicarle, con Parlamento e Governo scozzese, con sede a Edimburgo. possiamo definire razzisti gli scozzesi che hanno voluto questa forma di decentramento del governo locale? Potrei fare altri esempi, ma ruberei altro tempo al rugby per cui questa testata è stata pensata. Concludo invitando chi vorrà prendere questo suggerimento come semplice contributo ad una convivenza più serena, almeno in questo contesto web, evitando sintesi e semplficazioni. Le cose della vita sono, spesso, più articolate di quello che si crede e se non si vuole dedicare del tempo per approfondimenti o documentarsi meglio sarebbe auspicabile, ma si tratta solo del mio pensiero, astenersi da commenti sui generis.

          • San Isidro 18 Luglio 2013, 03:33

            Dago, non c’è problema per la confidenza…quanto a Paolo credo faccia solo piacere se ogni tanto si toccano argomenti ben più seri del rugby, e poi mi pare che tutti quanti su questo articolo siamo andati fuori tema…
            Dago più volte hai ripetuto che in molti non hanno compreso le tue posizioni, invece, parlo per me, ho capito chiaramente quello che vuoi dire. Per te la vicenda di Calderoli è una “cazzata” (ti rubo il termine), nel senso che si limita semplicemente all’offesa personale e non occorre tirar su tutto questo teatro perchè il razzismo in sè è un fenomeno collettivo ben più grave, e, come dici tu, la storia ci ha insegnato più volte cosa vuol dire questo termine. Ho capito, è la tua opinione e la rispetto. Però io resto della mia, mi spiace, e come direbbe il commissario Montalbano “non mi faccio persuaso”. Continuo a ripetere che per me l’offesa di Calderoli alla Kyenge rimane gravissima e va oltre alla singola persona a cui è rivolta. Paragonare una donna africana ad una scimmia è un qualcosa di profondamente razzista e vergognoso. Che poi Calderoli l’abbia detto per scopi politici e partitici, cioè abbia fatto una battuta infelice per attaccare un’esponente di opposta fazione, non possiamo saperlo, ma certo quello che gli è uscito dalla bocca non lo giustificherà mai indipendentemente dall’intento. Sul fatto che si stia alzando un dramma per questa cosa, mah, se ne fanno altri per cose molto più banali e qui mi pare che la situazione sia abbastanza seria, soprattutto perchè questa esternazione indegna l’ha detta un vicepresidente del Senato e non un politico qualunque. Non penso che le persone che danno a giù a Calderoli lo facciano perchè prese dall’onda dei sentimenti, più che altro penso che il buon senso e i valori etici siano qualcosa di diverso dall’emotività.
            Quanto alla Kyenge, non mi pare abbia fatto tutto questo baccano, io personalmente sono favorevole allo ius soli, ma qui entriamo nelle convinzioni politiche e sociali che sono proprie ad ogni pensiero individuale, quindi se tu non sei d’accordo perchè hai un’altra visione delle cose ti rispetto e hai tutto il diritto di portare avanti le tue posizioni.
            Quanto alla Lega, mah, il paragone con gli scozzesi mi sembra abbastanza forzato, però anche qui entriamo nella soggettività politica. Io per es. sono romano e solo a vedere qualcuno del Carroccio mi viene l’orticaria. Sicuramente il nocciolo del pensiero leghista non verte su secessioni nè su rivoluzioni armate padane, ma su un federalismo che legittimi le regioni del settentrione. Al di là di questo però, le posizioni prese sugli immigrati e su altre questioni sociali sono abbastanza palesi e personalmente mi trovano agli antipodi. Comunque la chiuderei su questo argomento.
            Al di là delle tue diverse vedute posso dire che questo confronto è stato costruttivo. Su qualsiasi idea, seppure avversa, se si discute in maniera civile si può sempre arrivare lontano.
            Spero che in futuro possiamo dibatterci anche su temi ovali

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