Un addio a Rocco Caligiuri, il drop più lungo del rugby italiano

Domenica è morto. Estremo azzurro dal 1969 al 1980 con 26 “caps”, 15 campionati e 236 partite nella Rugby Roma. Marco Pastonesi ci regala il suo ritratto

COMMENTI DEI LETTORI
  1. malpensante 25 Giugno 2013, 10:30

    Per chi cominciava tardi, e dal calcio, era la prova provata. Com’erano gli estremi allora, ci voleva pure un filo di pazzia oltre al coraggio. Non me ne viene in mente uno più forte, italiano. Grazie Marco, sul pezzo come sempre.

  2. parega 25 Giugno 2013, 12:58

    18 febbraio 1979 italia contro francia a1 a padova stadio appiani …e’ un ricordo che mi porto dentro di una giornata di gioia felicita’ divertimento..la data sono andato a rivederla sul libro del 50nario 50 anni di speranza di giuseppe tognetti , del grande tognetti..il ricordo indelebile e’ lo stadio pieno ..tanta attesa per la solita partita/speranza contro la terza o quarta squadra francese…LUI ROCCO IN CAMPO CON UNA MANO FASCIATA PER TUTTO IL MATCH…sugli spalti si diceva che era fratturata o addirittura rotta come sapete le notizie passate di bocca in bocca si ingrossano…cmq la usava pochissimo ma non manco’ una presa !!! e ho il ricordo di un calcio dei suoi dai nostri 22 ai loro che ha corso per tutta la linea laterale…fantastico..le prese con la sola mano buona..la partita fu’ la solita quasi vittoria contro una francia appena appena decente…caligiuri e’ stato un estremo tostissimo …non l’ho conosciuto come uomo ma mi dispiace …quando ero giovane era un mio idolo come i fratelli francescato o ghizzoni bettarello…e che ora riposi in pace !!!!

  3. San Isidro 25 Giugno 2013, 20:19

    Bell’articolo, e per omaggiare un’ultima volta Rocco copio e incollo il mio commento di ieri:

    Una grande stella del rugby romano (Rugby Roma e vecchia S.S. Roma Rugby) e della nazionale italiana si è spenta…
    Essendo nato negli anni ’80, ne ho solo sentito parlare e ho letto molto su di lui, e di sicuro è uno di quei rugbysti che avrei voluto veder giocare dal vivo…cavolo, uno che mette tre drop di seguito all’Ellis Park (comunque l’Italia non giocava proprio con i Golden Lions, ma con il Tranvaal XV) e gli dedicano pure una targa! Tra l’altro un romano! Record di drop in una partita dell’Italia poi eguagliato solo da Dominguez!
    Peccato che se ne sia andato in un momento così bello del rugby romano, una città che la prossima stagione esprimerà tre squadre di massima serie…situazione che non accadeva dalla stagione ’69/’70 dove proprio le due squadre in cui ha giocato Rocco e la Lazio capitarono tutte insieme nello stesso campionato…e Caligiuri giocò quella stagione con la Rugby Roma vincendo due derby su quattro (con la Lazio e la S.S. Roma Rugby) e pareggiandone uno (con la Lazio), meglio di così! Caligiuri ha giocato quella che è stata probablimente la stagione più bella del rugby romano (ma ne ha giocate moltissime altre ancora) e la più significativa per la Rugby Roma, perchè proprio nel ’69/’70 la RR si trasferì dall’Acquacetosa, la culla dell’ovale capitolino, al glorioso Tre Fontane e si fuse con l’Olimpic ’52 (la nascita della Rugby Roma Olimpic Club) aggiungendo al bianco e al nero, che già da Giuseppe Bigi furono portati da San Isidro, anche il verde come terzo colore sociale. Insomma, Rocco ha vissuto tutte queste pietri miliari del rugby romano! Davvero un peccato non possa assistere ad un’altra stagione rugbysticamente importante e florida per la nostra città…
    Come ho fatto per Edoardo e Francesco, i due giovani atleti biancocelesti scomparsi nei mesi scorsi, dedico anche Rocco queste parole che Piermarcello “Buby” Farinelli (1917-1988), storico rugbysta del GUF Roma, della Rugby Roma e della nazionale italiana, per altro allenatore dello stesso Caligiuri, scrisse nel suo diario “Il rugby: etica di uno sport”:
    “…i rugbysti hanno un loro Paradiso tutto speciale, come tutto speciale è il loro modo di vivere sulla terra. Nel nostro Paradiso i campi sono sempre verdi, soffici ed elastici; dopo mezzogiorno non piove mai, nè fa mai caldo. L’aria è frizzante e ti mette addosso una voglia di stringere fra le braccia il pallone di cuoio…di correre…di batterti. Poi, dopo un’ottima cena, seduti su delle comode poltrone, sorseggiando dei vini meravigliosi, ci racconteremo le nostre magnifiche storie…”
    Ciao Rocco

  4. Gabriele 2 Luglio 2013, 15:54

    riconosco alcuni giocatori : Bona , Banana Visentin, Fedrigo Adriano, Quaglio, Nello Francesacato,Cossara ,Marchetto , Paoletti, Caligiuri e Bonetti, e gli altri non me li ricordo .

    è possibile avere la formazione di questa meravigliosa squadra di possenti atleti ?

    Grazie

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