Rivoluzione/involuzione del Sei Nazioni femminile, il board conferma

Una nota per confermare la discussione in atto ma una decisione non arriverà prima del prossimo 10 di aprile

COMMENTI DEI LETTORI
  1. space 22 Marzo 2013, 09:38

    Assolutamente ingiusto e offensivo.

  2. Katmandu 22 Marzo 2013, 09:54

    Quoto space e aggiungo che secondo me quì dovrebbe intervenire l’irb o erc con un aiuto economico concreto per le lo sviluppo di questo benedetto torneo
    Insomma spendere una paccata di soldi, come sembra, per fare una franchigia di alto livello in argentina in un posto in cui il rugby è praticato ad ogni sorta di livello si ma per dare quattro soldi per, magari penso io, rimborsi spese per viaggi e trasferte no
    Ma questi sono interessati solo a fare soldi e una volta che li gestiscono vogliono solo avere ritorni economici?

    • space 22 Marzo 2013, 10:24

      Kat, sei il primo che mi quota!!!! che emozione…. 😀

  3. Luca ‘Keeno’ Olivari 22 Marzo 2013, 10:01

    Che tristezza.
    Tutto il mondo è paese, accidenti. Mi sa che siamo rimasti in pochi a pensare alla nobiltà dello sport e di questo in particolare

  4. Stefo 22 Marzo 2013, 10:39

    PRemetto che sono il primo a dispiacermi di questa situazione, come tutti gli amanti del rugby ovviamente vorrei che anche il 6N femminile crescesse e fosse un successo pero’ dopo anni di investimenti e tentativi bisogna anche ad un certo punto fare dei bilanci specialmente in periodi di forte crisi economica come quelli attuali.
    Le versione femminile del torneo non funziona da un punto di vista commerciale non giriamoci intorno, TV non interessate, sponsor non interessati (qualcuno ha notato che l’Irlanda femminile e’ l’unica NAzionale irlandese senza sponsor sulla maglietta?Cosa che avviene anche per altre NAzionali) e diventa un costo piu’ che altro non solo per gli organizzatori ma per le stesse Union (qualcuno si e’ chiesto se le Union magari sarebbero piu’ contente col cambiamento che farebbe loro risparmiare?). So che e’ un discorso molto pragmatico e poco idealistico, come scritto per primo me ne rammarico ma purtroppo bisogna anche guardare alla realta’ dei fatti.
    L’altro giorno poi molto bollarono il discorso sul Sevens Femminile come una scusa, attenzione che non e’ per niente vero il Sevens sta crescendo in maniera impressionante specialmente nella versione femminile che sta avendo un trend di crescita impressionante, i motivi sono diversi ma senza dubbio il fatto di essere sport Olimpico influisce, ed influisce piu’ sul femminile che nel maschile perche’ vi e’ una sensazione che il sevens Femminile sia una medaglia piu’ abbordabile del maschile dove le gerarchie di forza sono ben piu’ solide quindi molte Union stanno investendo forte su questo (il giorno dopo il primo Grand Slam Irlandese nel 6N femminile la IRFU ha annunciato un ivnestimento di 1.1 milioni di Euro nel…Sevens Femminile nel programma “Road to Rio”).

    Ripeto mi dispiace e mi rammarico, in un mondo ideale non dovrebbe succedere ma ogni tanto bisogna anche guardare in faccia la realta’ ed agire in base a questa.

    • Pesso 22 Marzo 2013, 11:48

      Verissimo il commento sul seven femminile. Io ho vissuto in Olanda e la nazionale femminile di seven è di alto livello (oltre che composta da belle figliole 😀 ) mentre il resto del rugby, seven maschile e XV maschile o femminile, è decisamente di nicchia e praticato in sostanza a livello universitario

  5. josiah 22 Marzo 2013, 11:30

    straquoto stefo.
    Belle parole ma, come abbiamo detto per l’articolo precedente a questo, quanti di noi appassionati di rugby sono andati nella loro vita a vedere una partita delle ragazze? il 10% ? Non penso così tanti.
    “senza soldi non si canta messa”, è una legge dura ma che tocca tantissimi ambiti della nostra vita, sport compreso.
    E i soldi arrivano dal pubblico e dalle televisioni, che seguono i gusti del pubblico.

    • Hullalla 22 Marzo 2013, 11:49

      Il Sei Nazioni (maschile senior) NON dovrebbe essere usato per automatenere il Sei Nazioni, ma per finanziare TUTTO il movimento nazionale (tutti i livelli e tutte le categorie).
      Questa ingordigia e’ un boomerang micidiale, ma siccome c’e’ questo bel clima da assalto alla diligenza per cui si prende e si mette in tasca ai mochi “fortunati”, continuiamo a restare “sotto il Sei Nazioni niente”. E andra’ sempre paggio.

      • Hullalla 22 Marzo 2013, 11:51

        La crisi economica e’ una scusa patetica – anche con Mallet c’era la crisi economica, ma lo pagavamo piu’ di tutto il budget combinato del rugby di base con i risultati che si sono visti.
        I soldi stanno andando SOLO ad una cinquantina di PERSONE che sono sempre INTOCCABILI. Il resto e’ il diluvio.

        • Stefo 22 Marzo 2013, 12:19

          Hullala vai a cercare sponsorizzazioni in questo periodo…se non te ne sei accorto la crisi e’ sempre peggio e racimolare soldi per sponsor anche…ti ricordo che Puma non proprio una piccola-media impresa ha ritirato tutto il budget che aveva deciso di investire nel rugby, trovare sponsor e partenr commerciali e’ durissima ormai.
          Come le singole federazioni reinvestono i soldi che ricevono dal 6N maschile senior e’ senza dubbio piu’ calzante come discorso e qui si dovrebbe vedere union per union cosa si fa…io ho fatto un esempio il giorno dopo il rpimo Grand Slam irlandese nel femminile la IRFU ha ufficializzato l’investimento di 1.1 milioni di euro nel femminile ma nel Sevens.

  6. Katmandu 22 Marzo 2013, 12:18

    @ josiah ma che vuol dire quante persone sono andare a vedere la partita delle ragazze? Allora se per questo penso che hanno fatto più “audience” del sei nazioni U20 perchè in sicilia sono andati i 4 sulle tribune e allora?
    Qui si tratta di soldi? Bene allora spiegami qua ti soldi hanno dato allo sviluppo del sei nazioni femminile e quanti soldi spendono per gli uomini di qualunque livello
    Tu mi dirai fanno più soldi gli uomini e quindi è giusto che si prendano più soldi, discorso condivisibile, ma l’impegno che ci mettono le ragazze è uguale, se non maggiore degli uomini per arrivare alla nazionale
    Concordo che nel 7 lo spettacolo che danno le donne superiore di quello della versione a 15 ma cosa vuol dire? Se un domani il gioco si rompe anche per gli uomini che facciamo solo tornei 7’s e la versione 15 la lasciamo in soffitta solo per qualche romanticone che gli piace ancora vedere i “ciccioni” fracare in maul o vedere un 3/4 mingherlino che placca duro un uomo di 125kg?
    Con questo non denigro in 7’s sia chiaro ma secondo me sono due sport completamente diversi e con pari dignità

    • Stefo 22 Marzo 2013, 12:34

      Kat il 7s e’ sotto la gestione del rugby union sia a livello internazionale (IRB) che nazionale (singole federazioni) e’ un dato di fatto non un’opinione.
      I soldi la IRB li da per il femminile (tutti quelli che commentano una letta agli strategic plans della IRB 2011-2016 l’hanno mai data?Sanno quanto la stessa IRB sia fortemente concentrata sul Sevens?) ma allo stesso tempo sta fortemente spingendo il 7s in particolare nel femminile, uno perche’ al contrario del 7s maschile il femminile e’ poco sviluppato, ci sono 2 olimpiadi di prova e poi si decidera’ se tenere dentro il rugby o meno e la IRB non puo’ andare con un “prodotto” che e’ ottimo nei maschi e di basso livello per le donne, deve puntare ad offrire ottimi “prodotti” in entrambe le categorie.
      Secondo per quello che i numeri di crescita partecipati dicono il Sevens a livello femminile sta crescendo molto forte…piu’ rapido, piu’ “semplice”, meno “violento”, piu’ facile da sviluppare per le Unions (servono meno giocatrici) ed altri motivi.
      Facciamo un discorso ipotetico: se oggi ci sono 50mila giocatrici di rugby al mondo di cui 30mila XV e 20mila Sevens e tra 3 anni le giocatrici diventano 100mila con 40mila a XV e 60mila di Sevens la IRB ha comunque fatto crescere il rugby femminile a livello mondiale?La risposta e’ si…se a livello femminile si nota che il Sevens sta avendo maggior successo, e’ in crescita forse vale la pena sfruttare il trend ed investire su quello e nel fratempo rielaborare il sistema di sviluppo del XV (come lo strategic plan fa). E da notare come molto piu’ che per gli uomini nello strategic plan si veda il sevens come un’introduzione al rugby per le ragazze piu’ giovani.
      Non si dimentichi poi che gli sport femminili in particolare a squadre
      soffrono sempre di piu’ di quelli maschili, al di la’ dell’interesse generale vi e’ un problema di uscita dallo sport da parte delle donne molto piu’ massiccia di quella degli uomini particolarmente nelle fasce d’eta’ chiave per lo sviluppo a livello senior di uno sport cioe’ dai 18 in poi.

      • Katmandu 22 Marzo 2013, 12:46

        E va beh grazie con 14 persone puoi fare una partita di rugby seven mentre non fai memmeno 1 squadra per il 15 è matematica e giusto anche dire che ci sono le olimpiadi e bisogna ampliare la platea ci sono meno impatti violenti e dare un prodotto valido al cio daccordo tutti discorsi condivisibili
        Io però ti chiedo se da domani chiudono i rubinetti per il 15 e fanno dei tornei 7’s internazionali e si ritorna all’epoca amatoriale per quanto riguarda il 15 quindi niente tv niente tour niente incontri internazionali che si fa? Ti sembrerebbe una condizione accettabile? Magari tornano a dire che siamo bestie e che é meglio giocare a 13 sarebbe un soluzione accettabile
        A me piace più il 15 poi il seven ma il tredici non lo sopporto

    • josiah 22 Marzo 2013, 16:21

      @katmandu un conto è il discorso di principio (“l’impegno che ci mettono le ragazze è uguale”) che condivido al 101%, un conto è la vita reale: i soldi seguono l’interesse del pubblico, e il pubblico non segue il rugby XV femminile. Ergo: il movimento femminile dovrà sempre essere “sovvenzionato” da quello maschile, ma sovvenzionare (=pagare le spese primarie) non vuol dire investire. È uno stato che permette la sopravvivenza, non l’espansione

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