Dalla Serie A alla Top League nipponica: il tecnico neozelandese nelle prossime settimane darà il via a una nuova avventura
Craig Green dice ciao all’Italia: lo aspetta il Giappone
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Come si dice dalle mie parti 😉
Qua in italia SEMO SEMPRE LA ULTIMA RUA DEL CARO !!!
( come sempre siamo la ultima ruota del carro )
Altre union investono e noi nada . o Poco niente 😉
Farsi soffiare Craig Green dai Giapponesi (mica scemi) non ha prezzo…
Vedi Rabbidaniel, Craig con noi (Rugby Udine) aveva un accordo fino a fine gennaio. Toni ha deciso di continuare con noi fino a fine febbraio.
Non ce l’ha soffiato nessuno. Gli accordi erano questi.
Grazie per tutto quello che stai facendo per il rugby fûrlans grande craig!
Ciao Toni! Mi mancherai.
Grazie di tutto, Toni, e arrivederci!!!
che tristezza..grande tony kia kaha! mica scemi i jap!!! grandissimo investimento..oltre alle stelle pure i bravi allenatori..
mez però i giapponesi hanno solo quello…grandi stelle, che assolutamente non è poco, ma il rugby di base? per me c’è un grande dislivello tra questi grandi team industriali, che sono superclub dove gira molto business e appunto tanti campioni (alcuni dei quali un pò stagionati), e il resto del movimento che è rappresentato dal campionato dei club e da quello delle università, nonostante il rugby nipponico vanti una buona tradizione, e soprattutto è in crescita, in vista proprio del mondiale 2019…
San io non dico che il Giappone sia al nostro livello, ma, stando alle cifre del sito dell’IRB, hanno il doppio esatto dei nostri praticanti (tesserati!), e circa 4000 arbitri rispetto ai nostri 800. Voglio dire, mi pare che gli sforzi per consolidare il movimento li stiano facendo eccome e se portano campioni, stagionati o no, a far crescere la competitività, be’ stiamo attenti a fare troppo i supponenti.
i dati IRB sono indubbiamente una fonte oggettiva di crescita..c’è anche da considerare che il Giappone ha più del doppio dei nostri abitanti, anche se certamente questo è un dato relativo…quello che a me lascia perplesso, però parlo da non conoscitore del rugby nipponico e quindi senza troppe fondamenta, è che trovo questi superteam come delle grosse squadre tenute in vita dalle industrie corrispettive e in cui gira solo molto business..ovviamente i grandi campioni che vengono ingaggiati non vanno in Giappone per il livello rugbystico, ma, giustamente, per il compenso economico. a me questo sistema non è che piaccia molto…poi qui parliamo solo della Japan Top League, cioè il campionato dei team industriali..il campionato dei club e quello delle università rappresentano invece la base del movimento, ed è lì che occorre investire..
io poi non ho mai visto una partita della JTL, non ho proprio idea di che livello si tratti..ci sono i grandi campioni stranieri, molti isolani, ma i giocatori giapponesi come sono? per es. la JTL come potrebbe essere paragonata rispetto alla nostra Eccellenza? non credo che una formazione della JTL arrivi al livello delle nostre due celtiche..
Vedremo tra 5/10 anni come saremo/saranno
Ciao San non concosco benissimo il rugby giapponese pero’ hanno di certo dei numeri del movimento di buonissimo livello ed in crescita che significa che nelal base qualcosa comunque viene investito perche’ se no investi difficilmente attrai persone allo sport e le coinvolgi.
Gia’ l’esistenza di un campionato universitario ti dice che sono presenti in maniera interessante nel territorio tramite le scuole.
Ed al piano di sopra riescono a coinvolgere multinazionali di primissima fascia che i soldi ce li mettono portano i campioni (ed iniziano a non portare piu’ solo quelli a fine carriera) facendo quindi crescere l’interesse sul campionato ma soprattutto il livello del campionato stesso; non e’ un caso che il campionato italiano ha vissuto la sua “eta’ dell’oro” quando ci giocavano i Botha, Kirwan, Campese e soci…e non e’ un caso che proprio in quel periodo vi sia stato lo sviluppo di una generazione di giocatori di alto livello. Portando grandi campioni alzi il livello del gioco quindi anche il giocatore giapponese si trovera’ a giocare in un campionato piu’ duro ed allenandosi giornalmente con un SBW affianco magari anche per semplice osmosi qualcosina lo impara.
Probabile che oggi non valgano la Benetton (sulle Zebre non saprei) ma questi hanno iniziato da anni un progetto di sviluppo e crescita importante.
Infatti in Italia ci sono investimenti IMPONENTI nel rugby di base, che e’ forte e florido come non mai…:-S
Buongiorno a tutti!
È la mia prima volta su questo blog e, anch’io, desidero unirmi ai saluti a Green, augurargli di raggiungere quegli obiettivi (tecnici, risultati, personali) che sono alla sua portata.
La sua partenza mette in luce, nuovamente, la questione della valutazione dei meriti, delle competenze, della difficoltà di operare una strategia efficace di medio-lungo periodo in un ambito, quello degli allenatori, fondamentale per la crescita, non solo tecnica, dei giovani giocatori e per lo sviluppo duraturo del nostro sport.
Possiamo pensare di cogliere, attraverso questo arrivederci, uno spunto di riflessione per chiedere di ripensare certi modelli, certi schemi che si stanno dimostrando inadeguati?
benvenuto flanker..è l’annoso problema dell’autoreferenza italica..mi spiego chi avrebbe dovuto valutare i meriti o l’esperienza di tecnici come ad esempio green cavinato e guidi? chi e come ha stabilito che cavinato ha piu esperienza internazionale di green? son d’accordo bisogna investire nella formazione dei formatori innanzitutto e se ne fa un gran parlare, ma allora perche non rinnovare la collaborazione con green (unanimemente riconosciuto come un ottimo allenatore)? sul curriculum di giocatore penso non ci sia da dire nulla..ciao
Ti ringrazio per il saluto di benvenuto!
Condivido la tua opinione. Il retaggio culturale ci limita e, ahi noi, corriamo il rischio di isolarci, lasciando che persone di riconosciuto valore prendano altre strade.
Questi sono solo segnali, sintomi di un più profondo malessere, che non possono essere taciuti. Criteri di valutazione, metodi di formaziome sono ormai ampiamente e significativamente utilizzati in vari ambiti, non ultimo quello sportivo. Cogliamone l’opportunità!
aggiungerei anche allenatori italiani che sono andati all’estero, come Cuttitta (che come sappiamo allena gli avanti della Scozia) e il mitico “ciccio” De Carli che da quest’anno allena la mischia del Perpignan..sono contento che dei nostri connazionali possano fare esperienze così prestigiose (poi soprattutto loro due che sono miei conterranei, De Carli è “romano de Roma” e Cuttitta di Latina), ma potrebbero essere utili al nostro movimento..
completamente d’accordo! gia da altre parti e da diverso tempo si usano i criteri di valutazione con successo..servirebbe un deciso salto culturale, investire nello sport gratuito e per tutti e soprattutto reintrodurre lo sport a scuola..mi vien da piangere quando sento che si vorrebbero abolire le uniche 2 misere ore rimaste in “orario”..e trovo assurdo che mentre tutte le altre grosse unions (comprese anche le prime 3 NZ ha in staff un gallese etc) investono in tecnici di comprovata esperienza e successo, la nostra se li faccia andar via da sotto il naso senza batter ciglio!la scusa che le elezioni ci son state da poco e non c’è stato il tempo per agire e reagire, non regge piu!meno regole assurde e leggi chiare e con programmi pluriannali..mettiamo le nostre squadre in condizione di competere veramente con le altre e soprattutto con le stesse regole e “armi” a disposizione!
vero san, pero investono e stanno creando vivai..fa tutto parte di un progetto a lungo termine che avra il culmine nel mondiale in casa loro, dove vorranno far bella figura e arrivare ai quarti (piu che ambiziosi, ma si son posti un obiettivo e faranno di tutto per raggiungerlo)..il livello non è ancora elevato, del campionato principale, ma è molto spettacolare e ha un gran seguito (sul tubo si trova qualche partita, difficile perche scritto tutto in jap)..e l’elenco delle superstar dell’emisfero sud è in continua crescita..hanno riorganizzato il tutto per poter prendere giocatori anche solo per pochi mesi e con fior di quattrini..insomma io ci vedo solo cose positive e dobbiam stare molto attenti a loro in particolare! imho!!!
hai fatto bene tony….qui in italia è più importante trovare le poltrone ad amici che tenere uno bravo e dargli spazio per lavorare…spero che tornerai quando si accorgeranno che siamo indietro di 10 anni rispetto agli altri e finalmente capiranno che servono anche i bravi oltre al posto degli amici…
Anche perché, prima o poi, tutti noteranno che, se non creiamo un settore dell’alto livello ed un programma giovanile concreto, squadre cosiddette “minori” rispetto all’Italia cominceranno a raggiungerne lo stesso livello grazie a questi fattori.
Sarò pessimista ma la vedo così.
Y€N Y€N Y€N
E xche’ no.
Comunque non solo : conta anche l’apprezzamento che non ha avuto con Dondi e a quanto sembra neanche con Gavazzi.
la qualità si paga!