Galles pronto a dare il via alla rivoluzione centralista

Verranno ridotte a tre le squadre celtiche? E i fondi europei saranno solo per due?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Leonida14 26 Dicembre 2012, 14:15

    Si tratta di un importante segnale anche per l’Italia. L’equazione è semplice: la nazionale porta i soldi all’intero movimento, l’alto livello forma e garantisce i giocatori alla nazionale, allora centralizzo l’alto livello a difesa della nazionale contro la fuga di giocatori all’estero e il calo di risultati da parte delle mie franchigie. E’ il sistema proposto dalle Union dell’emisfero sud. Il fatto che stia succedendo in Galles è emblematico in quanto l’Irlanda ha già una struttura di questo genere con una nettissima differenza tra professionismo e puro dilettantismo, mentre il Galles è sempre stato molto simile al sistema italiano con le Franchigie molto indipendenti e una fascia estesa di semi-professionismo. Credo che sia un’indicazione importante per la nostra dirigenza. Personalmente sono a favore, andrebbero aumentate a tre le franchigie (nel tempo ovviamente) e supportate economicamente e tecnicamente in maniera forte da parte della FIR. Dall’altra parte andrebbe “smantellata” tutta la falsa struttura di semi-professionismo che fa del male ai nostri giovani, che lasciano gli studi per seguire finte “carriere”, e che porta centinaia di giocatori mediocri in Italia di formazione straniera. Ovviamente, poi serve un’azione dal basso: scuola, formazione dei tecnici, arbitri, dirigenti (troppo spesso vero freno del movimento), e incremento delle strutture sportive… ma questo è un’altro discorso.

    • Katmandu 26 Dicembre 2012, 15:34

      @ leonida il galles e l’irlanda non sono l’italia, non abbiamo storie simili ne tanto meno la qualità rugbystica loro
      Un sistema che funziona da una parte non è detto che funzioni altrove
      Prova a proporre un sistema “centralizzato” in francia o in inghilterra con club strutturati come hanno li, viene fuori l’arcano.
      Noi siamo,culturalmente parlando, troppo legati al nostro campanile per provare a unirci col nostro vicino, indipendentemente da che concetto si voglia portare avanti, a meno che non si parli di nazione
      Per rimanere in ambito rugby posso tranquillamente portarti come esempio gli aironi e la loro fine, con questo non dico che non ci siano unioni di più entità (vedi romagna o milano) ma non so se quando inizieranno a litigare le cose come le risolveranno.
      Sicuramente anche in italia dovremmo cambiare molte cose ma non saremmo mai culturalmente pronti ad accettare il nostro dirimpettaio se appartiene a una fazione opposta
      A proposito sono anch’io a favore delle franchige e soprattutto più ce ne sono meglio è per discorsi di competizione interna e testare più giocatori ad un livello più alto, ma guardiamlci in faccia e ad oggi una terza franchigia non avrebbe i giocatori per poter competere e nemmeno un pubblico adeguatoforse forse fra 15/20 anni ma non nel breve periodo

    • Hullalla 26 Dicembre 2012, 16:25

      Solito discorso: PRIMA accentriamo tutti i soldi nelle mani della federazione (e smantelliamo tutto il resto), e POI si pensera’ a sviluppare il rugby di base (cosa che la federazione non ha mai fatto…).
      Io preferirei vedere IL CONRTARIO: PRIMA cominciamo ad investire SERIAMENTE sulla base (almeno il 50% del budget, anziche’ il 2-3%) e POI per l’alto livello possiamo fare tutto quello che vogliamo.

      • Stefo 26 Dicembre 2012, 17:17

        Giustissimo Hullala prima si dovrebbe e si sarebbe dovuto investire alla base in maniera di avere un sistema di formazione credibile e sostenibile poi si sarebbe dovuto o si dovrebbe pensare al professionismo d’alto livello…solito discorso la casa la si costruisce dalle fondamenta non dall’attico con vista…certo e’ un processo lungo e meno divertente ma fondamentalmente e’ quello che ha fatto l’Argentina che tra un paio d’anni avra’ la sua formazione nel Super Rugby dopo aver investito per decenni alla base ed aver messo su un sistema valido.

        L’Italia non e’ il Galles e non e’ l’Irlanda come dice Katmandu, la Celtic League a loros erviva perche’ avevano tutto dalle fondamenta al secondo piano serviva l’attico con vista del professionismo vero che loro singolarmente non potevano fare. L’Italia non ha la base in termini numerici e tanto meno in termini qualitativi della formazione pensare alla terza franchigia oggi e’ abbastanza prematuro visto che non ci son giocatori per fare due squadre competitive come Aironi prima e poi Zebre stanno dimostrando.

        Galles: le regioni hanno rifiutato mesi fa la centralizzazione dei contratti dei giocatori Nazionali quindi non so quanto queste siano progetti veritieri od un inizio di negoziazione tra WRU e Regioni

      • gsp 26 Dicembre 2012, 23:48

        @hulla, daccordissimo con la sostanza di quello che dici.

        Meno sullo storico dell’accentramento. La FIR non ha accentrato, ha attratto tutte le risorse, agganciando il treno internazionale che sta per fermarsi. Peccato che quei soldi siano stati speso malissimo.

    • Rabbidaniel 26 Dicembre 2012, 17:02

      Dove sono le franchigie molto indipendenti in Italia?
      In ogni caso sono d’accordo con il commento di Hullalla, pensare di dare in mano alla federazione le sorti esclusive del rugby italiano mi pare una follia. L’unica franchigia che funzioni è quella più “indipendente”. Il Galles piuttosto dimostra che la fusione a freddo di diverse realtà storiche non ha funzionato perfettamente e che i problemi, soprattutto economici più che tecnici (noi abbiamo una marea di problemi tecnici, magari fossimo come il Galles), sono importanti e vanno affrontati drasticamente.

  2. crosby 26 Dicembre 2012, 16:03

    In Italia non c’è un investitore privato interessato al rugby che possa mettere sul piatto 5 milioni di euro l’anno per fare la Celtic, oltre naturalmente a Benetton.
    Come si può parlare di terza franchigia??? Chi ci mette i soldi ma soprattutto dove li prendiamo i giocatori?
    È fantasia parlare ancora di terza franchigia quando le altre Union vanno in direzione completamente opposta.
    Dobbiamo solo augurarci che il problema Zebre venga risolto.
    Forse la soluzione migliore e’ semmai ridurre la nostra presenza in Celtic da 2 a 1.
    Il Galles nelle prime due stagioni di Celtic aveva addirittura 9 squadre in Celtic, dopo 10 anni parlano di ridurre la partecipazione da 4 a 3…hanno ragione!
    Altro che terza franchigia…

    • Katmandu 26 Dicembre 2012, 16:21

      Crosby credo che per una franchigia sia poco ce ne vogliono almeno 2 per fare una nazionale forte ma penso che 3 per i motivi sopraelencati non ce le possiamo permettere

    • Hullalla 26 Dicembre 2012, 16:23

      Il problema e’ che aumentando il livello di centralizzazione ovviamente gli investitori privati se ne vanno (chi vorrebbe mettere i soldi per far comandare gli altri???).
      Se la federazione e’ sufficientemente forte da sostenere un simile sforzo economico se ne puo’ parlare, ma al momento mi sembra difficile…

    • ginomonza 26 Dicembre 2012, 16:23

      scusa non capisco cosa vuoi dire.
      ma chi ha detto che vogliono ridurre?
      ———————-
      “Per me il panorama minimo dovrebbe essere tre squadre, due è poco e quattro è preferibile. Ma noi dobbiamo fare il meglio per poter garantire alle nostre squadre il massimo
      ————————–
      in questo momento SONO COSTRETTI a quella scelta ma non è quello che volgiono.
      L’Italia se vuol progredire e se insiste con CL deve passare a tre squadre almeno.
      Il fatto è chiedersi coas sia stato fatto negli ultimi 10/15 anni per il nostro rugby.
      il vero problema è che il Galles ha fortissimi giocatori che emigrano noi non siamo stati capaci di formare giocatori per neanche due squadre celtiche e non abbismo più emigranti.
      O si capiscono queste cose oppure seghe mentali

      • Rabbidaniel 26 Dicembre 2012, 16:58

        Però gino vorrei capire con quali giocatori fai la terza franchigia e soprattutto con quali soldi?

      • Hullalla 26 Dicembre 2012, 19:11

        Gli emigranti li abbiamo ancors: Masi, Staibano, Biagi, Del Fava, Romano, D’Apice, Furno se ne sono andati l’anno scorso e per il momento sono stati trattenuti a fatica Ghiraldini e Zanni.

      • mezeena10 27 Dicembre 2012, 12:21

        gino scusami tanto, ma la tua è una piccola contraddizione..parli di una ipotetica 3 franchigia conscio però che, allo stato attuale, si fa fatica a reperire i giocatori per 2..un gran passo sarebbe abrogare quella cavolo di regolette sui 10 e gli stranieri..un eventuale investitore vorrebbe partecipare per vincere, costruire squadre competitive e non puoi certo farlo con regole e “balzelli” assurdi, deleteri e scarsamente produttivi..quando si capirà che gli stranieri sono una risorsa e non un limite (non solo nello sport)???

        • lupo 27 Dicembre 2012, 13:29

          straquoto (soprattutto la chiusura), buoni maestri,da dovunque arrivino, mai faranno male ad allievi con doti e voglia di apprendere, quando gli allievi saranno in grado di insegnare a loro volta, solo allora avrebbe un senso un nazionalismo un po’ più spinto…forse

  3. ginomonza 26 Dicembre 2012, 17:34

    Rabbi,
    credo sia chiaro che non intendo dire terza franchigia da domani ma lavorare in proepettiva.

    Soldi e Giocatori?
    beh intanto campionato da 8 squadre : 5 prime eccellenze le 2 seconde squadre CL + 1 Under 22(o 23).
    poi 1 in HC ( la migliore piazzata) e due in CC ( la seconda celtica e la prima eccellenza9
    tutto questo tra riduzione spese e contributi porta ad un consistente risparmio di denaro altrimenti utilizzabile.
    50% budget federale alle 8 squadre più o meno professinistiche
    e il restante 50% alla base ma solo per coloro che la fanno e meritano.
    Il risparmio dei contributi CC potrebbe ampiamente coprire l’assunzione di 2/3 tecnici di assoluto valore per sviluppare i nostri giovani e fare ciò che i nostri tecnici non sembrano in grado di fare.
    ( vorrei vedere per esempio quanti scontrini di caffè, birre, smart phones, taxis, etc.etc- mettono a rimborso spese i nostri signori della FIR ).
    Certo occorrerà qualche anno per la terza franchigia ma ora ne abbiamo 1+1/4 al momento.
    Guarda per me il discorso dei tecnici stranieri è estremamente importante :
    Brunel pur lavorando su materiale ereditato sta facendo un lavoro importante e michiedo cosa potrebbe combinare se potesse lavorae per 3/4 anni sui nostri migliori giovani affidati alle sue mani a tempo pieno per esempio alla under 22( 023) che ho citato sopra.

    • Hullalla 26 Dicembre 2012, 19:14

      Sei il solito alchimista: se riduciamo le squadre in eccellenza secondo te automaticamente i loro sponsor passeranno ad altre squadre superstiti?
      Per quel poco che hon visto, direi decisamente di no.
      Si concentrerebbero solo i contributi ERC, ma se taglieranno le squadre italiane in Challenge, ne restera’ ben poco.

      Ridurre le squadre avra’ probabilmente un impatto per aumentare il livello del campionato (concentrando i giocatori migliori), ma non vedo come possa aumentare il budget delle varie squadre.

    • Hullalla 26 Dicembre 2012, 19:17

      Se poi ti devo dire tutta la verita’, trovo difficile sostenere che le squadre professionistiche devono essere sostenute al 50% dalla federazione, continuando a lasciare a terra il moviimento di base, che e’ il vero carburante del movimento.
      Se dobbiamo scegliere, bisogna puntare li’.

    • Stefo 26 Dicembre 2012, 19:17

      Gino la riduzion e spese e contributi oggi non e’ possibile, privati per la seconda franchigia non ce ne sono, Gavazzi parla di Zebre federali anche per la prossima stagione e mi pare ovvio, chi e’ il privato che si accolla la spesa prima che venga ridiscussa la partecipazione col board celtico?!Ed anche una volta fatto un nuovo accordo sara’ tutto da vedere se ci sara’ qualcuno interessato e quanto sara’ in grado di assicurare.
      La riduzione dell’Eccellenza mi spiace ma io ho forti dubbi innalzera’ il livello…mi spiace ma questo e’ uno dei punti chiave: Galles, Irlanda e Scozia movimenti nettamente piu’ solidi ed avanzati non si permettono campionati Nazionali pro e’ utopistico pensare che l’Italia possa farlo, si puo’ star li’ a dire 6,8,10 ecc ma finche’ non si accetta la realta’ dei fatti e cioe’ che la CL svuota il domestic e non ne permette un campionato pro si andra’ avanti a tentativi senza risultati.
      Se si vuole la CL bisogna ristrutturare tutto il movimento in maniera propria partendo dalle giovanili legando le Accademie alle realta’ celtiche e ridimensionare l’Eccellenza ad un campionato senza aspirazioni pro.

      Tecnici stranieri: qua Gino bisogna anche capire una cosa: o l’Italia sviluppa una scuola di tecnici o non se ne uscira’ mai, allora si a tecnici stranieri ma che lavorino non alla formazione dei giocatori ma ad una scuola di allenatori moderna e valida che permetta di formare tecnici in grado di insegnare rugby fin dall’eta’ giovanile in maniera propria…bisogna creare un movimento di insegnanti di rugby prima e tecnici poi serio, bisogna partendo dall’insegnamento iniziale di tecnici stranieri creare una scuola italiana.

  4. BRCK 26 Dicembre 2012, 17:46

    Per me le franchigie territoriali sono una gran vaccata, soprattutto in Italia, il Paese delle stracittadine.
    La verità è che la CL la possono fare solo quelle squadre coi soldi, senza impedimenti di altre società minori (Aironi docet).
    Semplicemente è il sistema italiano che è illogico:
    – le Accademie. Grandissima vaccata. Un club deve tirarsi su i suoi giocatori. Bisogna premiare i club più virtuosi nella formazione dei giovani, non stabilire dall’alto dove i giocatori forti debbano andare.
    – la Serie A. Immensa vaccata. Un campionato dilettantistico di seconda fascia con due gironi nazionali non lo fanno neanche a calcio, figurarsi nel rugby dove le società a posto coi conti si contano sulle punte delle dita.
    – i permit players: scegli due club coi soldini, gli fai fare la Celtic e tieni i permit players tutto l’anno col doppio tesseramento. Le altre società sono invogliate a mandarti un giocatore in cambio di cospicuo risarcimento per ogni partita e in cambio di un giocatore che ti torna molto più forte.

    • Rabbidaniel 26 Dicembre 2012, 19:34

      Sono profondamente d’accordo con te sulla serie A, una categoria che non è né carne né pesce, sia economicamente che tecnicamente, con una formula a dir poco cervellotica. Impegnativa finanziariamente, spesso povera tecnicamente, sovradimensionata. Se ne parla poco, ma bisognerebbe metterci mano al più presto.

    • gsp 26 Dicembre 2012, 23:37

      Il problema e’ che il sistema formatio senza accademia non funzionava. Vedasi situazione post BBZ. Chiesa ha detto che i fondamentali li ha fatti solo in accademia. Ci vorrebbe una analisi approfondita prima di decidere se disfarsene o meno.

      • Stefo 27 Dicembre 2012, 18:22

        Gsp vero quello che dici ma allora bisogna andare a lavorare su chi, cosa e come si insegna alla base…altrimenti si andra’ avanti ad aver giocatori che arrivano in Accademia senza fondamentali.

  5. giobart 26 Dicembre 2012, 21:03

    Per me bisogna copiare dalle Union più esperte di noi, e perseverare, non è che arriviamo noi è ci inventiamo il metodo italico e con quello vinciamo la Coppa del Mondo! Bisogna fare come i cinesi copiare copiare e ancora copiare da chi è più bravo di noi punto e basta!

    • Katmandu 26 Dicembre 2012, 23:09

      Giobart copiamo dai migliori? chi in europa è la migliore nazione allora? Francia? Inghilterra? Loro non hanno selezioni pro, non hanno sistemi di squadre centralizzate e campionati meno stressanti psicologicamente con retrocessioni
      La verità è che non esiste una ricetta che va bene per il mondo intero
      Poi scusate se non abbiamo i giocatori, imprenditori e pubblico per fare due franchige ne dovremmo fare tre? E ancora se abbiamo un eccellenza che non è un campionato provante (se non poche partite e a livello economico per le socetà) perchè continuare? Per non parlare della serie a!
      Un ultima cosa per chi dice di voler fare un campionato di eccellenza a otto (sei+le due celtiche) vorrei ricordare che le celtiche possono tesserare massimo 42 giocatori e fare una CL con questi giocatori è provante ma fare addorittura 2 campionati è pura follia guardate solo quanti infortuni hanno avuto le zebre e tv quest’anno. Mettiamo che 22 sono iscritti in lista per giocare la partita di cl rimarrebbero 20 giocatori per l’eccellenza se per sfortuna ci sono 5 giocatori o più infortunati magari in ruoli “dedicati” 1L che si fa partite no contest? Dai meglio permit players ma fatti con i crismi e cioé chi non serve si allena in un altra socetà almeno 4 allenamenti la settimana altrimenti non serve a niente far allenare un giocatore a tv o parma e catapultarlo in un campo di eccellenza la domenica senza conoscere nemmeno i nomi di chi gioca con lui

  6. gsp 26 Dicembre 2012, 23:34

    C’e’ un particolare che penso si sia perso nella tradizione. La federazione gallese non ha ‘fondato’ le accademie delle provincie. Le ha ‘finanziate’ internamente e continua a farlo.

    • Stefo 27 Dicembre 2012, 18:24

      Si ma sono legate alle regioni e gestite dalle regioni…stesso sistema in Irlanda, i soldi gira e rigira vengono soprattutto dalla IRFU ma le accademie (incluso il Connacht) sono gestite dalle Provincie.

      • gsp 27 Dicembre 2012, 23:55

        Mi riferivo solo ed esclusivamente nell’errore nella traduzione.

  7. And 27 Dicembre 2012, 21:41

    nn credo che toglieranno una franchigia, dopotutto Gatland spingeva per una quinta nn molto tempo fa. Le 7 sconfitte consecutive fanno fare brutti pensieri a quelli della WRU

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