Rovigo, panchina bollente: Polla Roux pronto al passo indietro

Decisiva per il futuro del tecnico sudafricano diventa la sfida d’Eccellenza con il Calvisano

COMMENTI DEI LETTORI
  1. barbin cursari 18 Dicembre 2012, 11:14

    Oramai era un passo inevitabile. Purtroppo, è una mia convinzione, si è prodotta una frattura insanabile tra allenatore e giocatori dopo la sconfitta (e le dichiarazioni) con Reggio. In molti c’è la convinzione che i giocatori siano in pieno “ammutinamento”. E’ triste che in una squadra di rugby si arrivi a questo. Credo che, se dovesse andare male a l’Aquila sabato, già lunedì le cose avranno sviluppi definitivi. Ho la sensazione che siano stati persi due anni inutilmente.

    • Hullalla 18 Dicembre 2012, 16:07

      …e sono stati anni nei quali Rovigo ha potuto permettersi di investire nella squadra piu’ delle altre societa’…

  2. gino 18 Dicembre 2012, 12:28

    dovrebbero farsi l’esame di coscienza un po tutti. l’allenatore non è riuscito a costruire un gruppo. i giocatori, alcuni giocatori sono vergognosi non sono degni di indossare la maglia rosso blu,invece di andare a zonzo al venerdi notte quando si gioca il sabato dovrebbero andare a dormire. il ds ha portato giocatori che di sicuro giocherebbero in serie c in altri campionati.l’unica nota positiva rimane il pubblico che continua a rispondere alle chiamate del Rovigo Rugby. il Rugby è tutta altra cosa da quello che stiamo vedendo…

    • gigi 18 Dicembre 2012, 12:36

      gigi, continuate ad insistere con sto’ fatto del pubblico di rovigo, ma se non sbaglio contro le fiamme oro eravate (si e no) 200 persone in gradinata e nelle altre partite non mi pare di avere letto che foste in tanti di più. quindi, forse, nella situazione non bella del rovigo rugby ci metterei anche il pubblico e…….. i vostri giornalisti!

      • gigi 18 Dicembre 2012, 12:38

        per gino non gigi sorry

        • gino 18 Dicembre 2012, 12:43

          caro Gigi ti posso garantire,ma tu lo sai bene che Rovigo è l’unico campo dove ci sia veramente pubblico.ho girato tutti i campi d’italia e tranne il Monigo tutto il resto non c’è. per quanto riguarda i giornalisti stendo io un velo pietoso.

          • spisier 18 Dicembre 2012, 14:34

            gino , una precisazione : non puoi negare che anche a viadana c’e’ pubblico !

  3. gigi 18 Dicembre 2012, 12:49

    @GINO: TI HO FATTO UN COPIA INCOLLA DA UN ARTICOLO DI QUALCHE GIORNO FA SEMPRE SU ON RUGBY:”………la squadra con la media tifosi più alta? Sempre Padova, con 6mila presenze distribuite su quattro partite e 1.500 appassionati di media. Poi c’è Viadana, con numeri praticamente identici: 5.974 tifosi per 4 gare e una media di 1.494. Terza – e ultima con una media sopra al migliaio di unità – è Rovigo: 4.350, quattro partite casalinghe e 1.088 tifosi ad ognuna di esse. Quarta è la Lazio con 800 spettatori di media per 3.200 presenze in quattro partite. Poi via via tutte le altre con i Crociati in ultima posizione tra le squadre d’Eccellenza: 1.250 presenze nelle cinque gare giocate in casa e una media di 250 tifosi

    • crostolo 18 Dicembre 2012, 13:46

      Vedo che in questo forum c’è parecchia gente che si lega pigramente e molto superficialmente ai numeri…e visto che ci sono proviamo a dare una risposta. Viadana e Padova sono prime in campionato in questi primi mesi, alternando oltre ai risultati anche ottime prestazioni di gioco; Rovigo, come più volte scritto è invece in forte crisi (oltre che di risultati anche di gioco), mi sembra fisiologica una flessione. Inoltre metto giù due numeri così poi la gente può specularci sopra, se vuole: Provincia di Mantova abitanti 415000, Provincia di Padova avitanti 940000, Provincia di Rovigo abitanti 248000.

      Detto ciò mi sa che prossimamente mi toccherà tifare calvisano… sperando che qualche cosa (qualcuno) cambi

      • Hullalla 18 Dicembre 2012, 16:13

        Crostolo, le provincie di Rovigo, Padova e Mantova (tenendo comunque presente che Viadana e’ un “paesino”) avevano su per giu’ lo stesso numero di abitanti anche in altri anni quando a Rovigo c”era piu’ pubblico che a Padova e Viadana.
        Tralasciamo anche il fatto che il Monselicese e la bassa padovana sono storicamente per lo piu’ in orbita rossoblu (incluso Stanghella) e che anche il Ferrarese e’ in orbita rossoblu’…

        Volevo anche farti notare che a Padova (finalmente) quest’anno si e’ intrapresa la strada della valorizzazione dei giovani e del vivaio, eppure si rischia comunque di andare ai play offs (cosa mancata l’anno scorso, pur spendendo per giocatori da fuori). Non voglio credere che il vivaio di Rovigo possa essere da meno… o no?

    • fetcher 24 Dicembre 2012, 19:47

      Purtroppo quello riportato non è un articolo attendibile. Semplicemente per il fatto che moltissime società truccano palesemente i dati sugli spettatori effettivamente presenti.

  4. gino 18 Dicembre 2012, 13:05

    Gigi non so cosa dirti,anzi ti dico che i giornali scrivono tante verità ma anche tante fesserie. se hanno scritto cosi sarà anche vero ma in tutti i campi da te citati io tutta quella gente li non l’ho proprio vista. (gigi non preoccuparti ci vedo bene) rimane il fatto che pubblico o non il Rugby italiano fa pena abbiamo toccato il fondo Rovigo,Petrarca,Viadana ecc…ecc…nel campionato Francese o Inglese giocherebbero in terza divisione…

    • gigi 18 Dicembre 2012, 13:18

      @GINO: I DATI SONO RIPORTATI IN QUESTO SITO. Poi posso anche darti ragione perchè a rovigo contro le fiamme oro non c’erano piu’ di 500 persone ( compreso il sottoscritto). il mio appunto era solo per la tua considerazione sul pubblico di rovigo. per tutto il resto concordo con te.

  5. ziopino 18 Dicembre 2012, 14:27

    Premessa: è la prima volta che intervengo su una discussione. Io provo a sottoporvi la mia analisi. Una società sportiva è basata su 3 macro-aree: giocatori, tecnici e dirigenza. A Rovigo la situazione è (secondo me) molto chiara. Le 3 macro aree non sono per niente in sintonia tra di loro.
    Dirigenza. Un presidente (settore DIRIGENZA) che dichiara pubblicamente “il pubblico è molto importante soprattutto per il budget” e non fissa l’obiettivo risultati davanti a tutto, significa che sta paragonando la squadra ad una sua azienda. Sport ed imprenditoria sono legati ma non sono la stessa cosa da amministrare. Forse con lui ci sono persone che non hanno in pugno la situazione e non sono brave consigliere.
    Settore tecnico. Ormai è evidente che Roux ha vissuto di rendita di quanto aveva fatto il suo predecessore Casellato. La squadra ha giocato un buon rugby solo al primo anno per poi peggiorare sempre più. Roux è un rodigino forse troppo “amico” per farsi rispettare dalla squadra e dalla dirigenza.
    Settore squadra. A Rovigo lo sappiamo da anni che in squadra ci sono “le prime donne” trattate in città come se fossero dei divi del grande cinema hollywoodiano ed a loro è permesso tutto (comprese le “serate” prima della partita). In tribuna vediamo “ogni maledetta domenica” come la squadra non sia amalgamata. A rugby si gioca in 15 e le indivdualità devono essere messe al servizio della squadra.
    Questi 3 settori sono le 3 gambe di un tavolo che dovrebbero reggere il peso del tavolo. Se viene a mancare una gamba (o questa diventa zoppa), l’equilibrio viene a mancare e nel caso peggiore il tavolo cade.
    Sul tavolo dovrebbe appoggiare il pubblico che a Rovigo è TROPPO TROPPO TROPPO tollerante. I fischie e le contestazioni avrebbero dovuto esserci l’anno scorso con il derby perso con il Petrarca (da tifoso avrei dovuto fischiare anche io). La gente allo stadio ci va solo se ci sono i risultati o almeno c’è l’impegno e la voglia di fare risultato.
    Ho scritto troppo….

    • barbin cursari 18 Dicembre 2012, 14:56

      condivido una buona parte di quanto dici. DIRIGENZA: credo sia opportuno che zambelli si faccia da parte, con la finale persa si è chiusa oggettivamente un’esperienza. TECNICO: vedi dirigenza. a fianco ci metto però anche il sig.coppo ed il sig. da lozzo: da almento due anni partiamo con una squadra decimata dagli acciacchi. GIOCATORI: ho più volte indicato quella che secondo me è la strada: via le prime donne come basson e mahoney (ma non solo) e avanti con i giovani. ritorno di canale come ds e un gruppo di argentini max trentenni nei ruoli chiave (pilone, n.8, estremo). allenatore vedrei bene mattia dolcetto.

      • Hullalla 18 Dicembre 2012, 16:18

        Ci vuole una certa dose di coraggio nel chiedere a Zambelli di farsi da parte, a meno che non voglia lei subentrare con le sponsorizzazioni…

      • enricopr 18 Dicembre 2012, 16:22

        Buonasera.
        Il ritorno di canale come ds e argentini …. che passo in avanti!
        se zambelli (che sicuramente ha sbagliato certe decisioni ma ci ha messo i soldi , non parole) si rompe le scatole Rovigo rischia un brutto risveglio.
        Sarei felice di sbagliarmi alla grande.
        Saluti

        • barbin cursari 19 Dicembre 2012, 09:15

          non è mia intenzione togliere meriti (grandi) a zambelli. rimane però il fatto che quando investi molto e poi i risultati non arrivano è necessario un esame approfondito e, semmai, anche un passo indietro. un esempio: fabio coppo (non ho nulla contro di lui, sia chiaro) è indubbiamente utile ma credo che come ds (che ha il compito non trascurabile di scovare giocatori in giro per il pianeta) manchi di esperienza ed agganci. la riprova ne è stata la lunga permanenza in sudafrica per cercare il famoso pilone. poi il pilone è arrivato (dalla francia) e si è rotto perchè già a pezzi. questi errori si pagano. ora abbiamo in squadra 3 piloni con cui fare tutto il campionato. credo che siano errori decisionali che una dirigenza seria dovrebbe esaminare.

    • steve 18 Dicembre 2012, 16:22

      Hai fatto una bella analisi. Approfondirei l’aspetto “Pubblico”, mi spiego meglio. Quando arrivò Polla nel 2010 fu osannato come un Dio in terra, e si scaricò Umberto come fosse un appestato (sbagliando). Una grossa fetta della tifoseria, dei componenti della tifoseria(soprattutto femminile) incensarono il nuovo arrivato come il Vero salvatore della Patria e salutando il tecnico trevigiano anche con epiteti offensivi che non hanno nulla a che vedere con il tifo, ma solo a frustrazioni represse personali. Ecco, volevo far notare questo: una condiscendenza incondizionata e, ahimè, ingiustificata, rivolta a Polla fin dal suo arrivo è stataparadossalmente la premessa per non far partire il gruppo con lo spirito giusto. Vi ricordate le sfuriate di Casellato? Quella di Parma? Le dimissioni? Basson fuori dalla squadra? Però da allora, nella storia di quel campionato, tutte le cose cominciarono a girare per il verso giusto. Certo, anche Polla poi ha fatto una striscia di 16 successi consecutivi, ma erano figli della squadra di Umberto e di elementi che ora ci sognamo di avere (Bustos, Legora,..). Tornando al presente, se la svolta avverrà dopo il calvisano, sarà comunque troppo tardi, e anche se dovesse esserci io preferisco 1000 volte Stefano Bordon, e Mattia Dolcetto a D.S.

    • fetcher 24 Dicembre 2012, 19:53

      Articolo interessante, ma che contiene una inesattezza piuttosto pesante.
      Roux e Casellato hanno ENTRAMBI vissuto di rendita sull’impianto di gioco, amalgama e uomini chiave costruito da Brunello nei due campionati precedenti.

      Grazie al vecchio detto ‘nemo profeta in patria’, Casellato viene spesso considerato l’artefice dei risultati della sua squadra quando era a Rovigo. Incece non si dovrebbe dimenticare che la squadra quell’anno giocava male, perdeva partite, era destinata ad un sesto posto ed aveva uno spogliatoio spaccato, perché Casellato imponeva giocatori, schemi e soprattutto aveva un tremendo modo di approcciarsi ai suoi players.

      Dopo la sconfitta casalinga col Venezia-Mestre la squadra si ribellò al tecnico, che venne messo con le spalle al muro e limitato nel suo potere, grazie ai leader dello spogliatoio di quella stagione. Morale della favola è che il Rovigo riprese a giocare con un’impostazione più aderente a quella che aveva nei due anni precedenti e con i giocatori chiave di nuovo al loro posto. BUM. 9 vittorie di fila, 2° posto in regular season e playoff matematici con parecchie giornate di anticipo.

  6. gino 18 Dicembre 2012, 15:10

    caro ziopino l’analisi è perfetta. tengo a precisare una cosa che secondo me,e riscrivo secondo me è importante. quasi tutte le società italiane vanno a comprare giocatori in giro per il mondo. lasciamo poi perdere la qualità di certi giocatori.i nostri vivai che fine fanno? o per meglio dire i nostri ragazzini che fine fanno? non saranno mica tutti dei brocchi…..sento parlare tanto di queste accademie di rugby che formano i ragazzi a diventare campioni. errore. se guardo i risultati ottenuti da queste accademie non mi sembrano cosi eclatanti. si preferisce far crescere 30 ragazzi e perderne per la strada 300. se non ricordo male (scusate ogni tanto la memoria mi tradisce) quando non cera la rottura tra federazione, società, vivai le squadre italiane mi sembravano un po piu forti ITALIA compresa.con ciò voglio dire che fin che non si curerà di più i nostri giovani e si predilige andare a prendere dei ciarlatani che non sanno neppure il valore che a la maglia che indossano e cosa voglia dire quella maglia. credo che se quella maglia fosse indossata da un nostro ragazzo,di sicuro lui saprebbe il valore e cosa voglia dire indossare quella maglia…sia chiara una cosa che per me quello che ho scritto vale per tutte le società di Rugby italiane.

    • ziopino 18 Dicembre 2012, 17:01

      Però che discussione che ho iniziato!!! Quasi quasi vado fare io il DS di qualche società. Grazie a tutti per le risposte.
      Facciamo i bravi e non siamo disfattisti ma cerchiamo di essere costruttivi. Non chiediamo a Zambelli di dimettersi: ci mette soldi, faccia e passione. Solo che, se i risultati non vengono, un esame lo deve fare. Dovrebbe avere dei consiglieri che siano dei buoni consiglieri. Mentre tutto è basato (dalle sue dichiarazioni e non solo) solo sul “pareggio di bilancio”. Servono bravi e competenti DS e DT che dialoghino con DIRIGENZA e SETTORE TECNICO. SQUADRA. Ci sono ovunque le “prime donne”, ma quello che va a loro imposto sono le regole che, a quanto pare, non sono uguali per tutti.
      Le SQUADRE si costruiscono dal basso (dal vivaio), cosa che a ROVIGO (e non solo) non avviene.
      SETTORE GIOVANILE. Ne potremmo parlare per ore, ma evito di postare la mia opinione. Ci saranno altre occasioni.

      • Hullalla 18 Dicembre 2012, 20:13

        Mah… visto che i soldi (e la faccia) li mette lui, non trovo che sia sbagliato chiedere alla societa’ di fare il meglio possibile nell’ambito delle disponibilita’ economiche (che negli ultimi anni per Rovigo sono piu’ consistenti che per le altre societa’ di eccellenza, tra l’altro…).

        L’alternativa sarebbe quella di spendere piu’ di quello che si puo’, e poi magari fallire e cambiare nome… ma spero di cuore che questa ignominia non accada piu’ in quel di Rovigo.

      • fetcher 24 Dicembre 2012, 20:06

        Il problema è relativo anche all’intelligenza del padrone del vapore.

        Magari fuori Rovigo non lo sapete, ma Zambelli non solo mette i soldi, ma pretende anche di mettere bocca su questioni tecniche, pretende di saperne di rugby e prende decisioni sbattendosene dei consiglieri, che a quanto mi risulta sono incazzati neri. Stessa cosa Costato. Persone che sono indubbiamente molto tifose, ma che non sono competenti in materia rugbystica e pertanto dovrebbero imparare a FIDARSI delle persone che mettono sotto contratto.
        Invece impongono acquisti, tagli e formazioni del sabato sulla base di gusti personali che non stanno né in cielo né in terra.
        Ricordiamo l’imposizione dell’acquisto di Cribb a Brunello (flop assoluto!), o la rinuncia a Brunello stesso perché non si faceva mettere i piedi in testa, soprattutto considerato che il tecnico aveva portato in due anni il Rovigo dalla salvezza ai playoff e a conti fatti con un altro anno alla guida dei rossoblu avrebbe portato quasi sicuramente la squadra in finale.

        La verità incontestabile è che Rovigo non vince nulla da 23 anni. Forse persone come Costato e Zambelli dovrebbero rendersi conto che in 23 anni gli unici a non essere mai andati via da lì sono stati proprio loro e che quindi è loro la responsabilità maggiore degli insuccessi rossoblu.

        I soldi è importante tirarli fuori, ma è molto più importante COME li si spende.

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