Pubblico da Eccellenza, i numeri non mentono: bisogna ridimensionare per crescere?

Nelle prime otto giornate sugli spalti si sono assiepati 28mila tifosi, per una media di 714 presenze a partita. Troppo poco

COMMENTI DEI LETTORI
  1. crosby 13 Dicembre 2012, 08:36

    Per me sono tante anche 8…6 e’ il numero ideale.
    Come già qualcuno proponeva qualche settimana…ogni squadra incontrerebbe 4 volte ognuna delle 5 avversarie (2 in casa e 3 in trasferta) per un totale di 20 giornate. Semifinale secca in casa della prima (con la quarta) e della seconda (con la terza). Una retrocessione ovvero la perdente della finale play out (quinta in casa contro la sesta/ultima) per la salvezza.
    Se così fosse l’anno scorso sarebbero finite tra le sei: Calviasano, Prato, Rovigo, Mogliano, Petrarca e Lazio.
    Un campionato di Eccellenza a 6 farebbe si che il livello aumenterebbe, non ci sarebbero batoste da 60 punti e di conseguenza il pubblico sarebbe più attratto dallo spettacolo.
    Da affiancare a questa Eccellenza a 6, una Lega2 da non più di 10 squadre con chiaramente un’unica promossa.
    Ora l’alto livello italiano di club (Celtic/Ecc/Serie A) e’ composto da 38 squadre. Nella mia proposta si scenderebbe a 18 (2 Celtic, 6 Ecc, 10 LegaDue). Così com’è non va proprio bene…

    • Dandy 13 Dicembre 2012, 17:19

      ..secondo me basterebbe investire in comunicazione…6/8/10/12 squadre non cambierebbe nulla…la FIR deve cominciare a promuovere pesantemente questo sport che è bellissimo soprattutto visto allo stadio…come mai su tutti i quotidiani sportivi e non al massimo c’è un trafiletto di poche righe…???…come mai invece quando gioca la nazionale e si fanno campagne promozionali di mesi allo stadio ci sono 80.000 persone??…se i giornali e le tv non ti danno spazio, te li compri gli spazi…bisogna assolutamente investire in pubblicità…

    • msbelli123 18 Dicembre 2012, 11:09

      Crosby, sono con te.
      Bisogna rivedere l’eccellenza, un campionato con max 8 squadre, e poi rivedere la serie A con l’inserimento di 4 retrocesse dalla eccellenza. Non c’e’ altra soluzione, bisogna assolutamente rivedere il tutto.
      Per le zebre e’ ovvio che devono rimanere in CL. Dubito fortemente che faranno parte della HC, ma forse e’ meglio così’, in modo tale che possano far fare le ossa ai ragazzi giovani nella challenge.
      Io sarei sempre per iscrivere 2 della nostra eccellenza nel D2 francese, o almeno provarci. Porterebbe piu’ soldi in con gli sponsor e piu’ pubblico.
      Viadana e Prato potrebbero ben figurare. Non so se si puo’ fare ma e’ un’idea.

  2. crosby 13 Dicembre 2012, 08:54

    Intendevo 2 in casa e 2 in trasferta (non 3…) modello Tri nations prima dell’ingresso dell’Argentina…

  3. Davide G. 13 Dicembre 2012, 08:56

    A mio modesto avviso, la riduzione del numero delle squadre può essere solo una delle tante cose da fare, ma da sola non risolverebbe il problema.
    Credo che ciò che dovrebbe essere migliorata è l’offerta complessiva di ciò che rappresenta una giornata passata su un campo di rugby, se si vogliono attrarre persone che non seguono il rugby.
    In questo momento gli investimenti dovrebbero puntare più sull’happening che sulla qualità del gioco in campo, perché per attirare un pubblico maggiore il salto di qualità dovrebbe essere davvero sensibile e non è cosa che si verifica dall’oggi al domani e comunque sarebbe apprezzato da chi il rugby lo capisce, molto meno dal neofita.
    Migliorare invece l’offerta collaterale alla partita è possibile grazie alla costruzione o al miglioramento delle club house, a iniziative rivolte ai ragazzi delle scuole, pacchetti famiglia, grigliate, giocate, tortellate, lasagnate ecc. ecc. ed infine la partita di rugby.
    Se vado alla partita, incontro gente, mangio, bevo comodamente e passo ore piacevoli in compagnia sicuramente avrò uno stimolo per ritornare, anche solo per il gusto dello stare insieme, al di là della qualità del gioco che da neofita magari non sono nemmeno in grado di comprendere.
    Se vado, vedo una partita magari bruttina, bevo una birra in piedi e torno a casa, difficilmente ritornerò.
    My two cents

    • miky 13 Dicembre 2012, 11:07

      Non sono tanto d’accordo.. secondo me l’elemento essenziale è il livello di gioco.. se la partita è bruttina, non ci sono lasagne che tengano.. feste e sagre a disposizione per socializzare ce ne sono tante, il terzo tempo lo ho sempre considerato come premio e completamento per l’impegno messo e visto in campo.

  4. crosby 13 Dicembre 2012, 09:11

    Quoto!
    Per farlo bisogna investire!
    Se fossero 6, contestualmente al taglio di altri costi (Accademie federali in primis che costano 8 milioni di euro l’anno) si potrebbe riversarli 1 milione anche 1,5 ciascuna. Non per prendere stranieri a fine carriera o terze scelte ma per migliorare la struttura pro pubblico da rendere obbligator

    • gsp 13 Dicembre 2012, 09:47

      Non so, diventerebbe una eccellenza ancora piu’ dipendente dai soldi pubblici, per meta’ finanziata dalla FIR. E purtroppo con budget da 2mln invece che da 1 come oggi, non vedresti secondo me un miglioramento sensibile.

      Io investirei in infrastrutture, ma lasciando le accademie dove sono. In questo difficile clima economico ne risentorebbe anche la formazione dei giovani ed allenatori.

      • ginomonza 13 Dicembre 2012, 21:46

        gsp,
        si è vero che dipenderebbe dai soldi pubblici però si può considerare come investimento diciamo per 3/4 anni per risollevare il livello e poi farlo marciare da solo con le proprie gambe.
        Se poi vengono stranieri ( alcuni) di miglior livello perchè no?
        Invece di due mediocri uno buono.
        8 squadre per me è la cifra giusta 6 troppo poche.

  5. crosby 13 Dicembre 2012, 09:12

    Da rendere obbligatoria (stop campi senza tribuna coperta e senza club house)!!

  6. stefano nicoletti 13 Dicembre 2012, 09:25

    Sono d’accordo con Davide G.

    Mancano competenze in pubbliche relazioni e marketing (tra le altre). Organizzare un piccolo “villaggio terzo tempo” con qualche attrazione non sarà mica un’impresa! e inventatevi qualcosa, una mostra canina, la donna barbuta, una raduno di motociclisti… e che, vi dobbiamo insegnare proprio tutto?

    • steve 13 Dicembre 2012, 13:12

      Il Rugby diventerebbe un Circo, con tutto rispetto parlando del Circo.
      Sarebbe una pagliacciat, già adesso stiamo rasentando il ridicolo in certi club dove va più gente al trezo tempo che in tribuna (Parma)…Il rugby è rugby: uno sport, punto (come gli altri), e la partita è l’evento sportivo deve essere l’attrazione, non il contorno di chissà cosa…Quello che proponete tu e Davide G. è simile al fatto di far diventare interessante andare al cinema perchè vendono i pop corn con il peperoncino e non perchè proiettano un film interessante…Lasciamo perdere il marketing delle grandi squadre prendendole da paragone, loro se lo possono permettere perchè hanno pubblico, e perchè hanno pubblico? Perchè vendono la birra buona al terzo tempo? Forse perchè hanno squadre che meritano di essere viste e che fanno partite be3lkle da vedere..

      • Hullalla 13 Dicembre 2012, 14:42

        Io invece proporrei di distribuire 1 milione di euro all’anno ad ogni squadra, da NON investire in giocatori mediocri che propongano un gioco mediocre, ma da investire rigorosamente in GNOCCA! Allora si che si sarebbero delle impennate di pubblico sugli spalti (e con un milione all’anno investimento, di gnocca ne viene su un bel po’!). Socuramente farebbe bene anche ai giocatori…

        Scusate, ma oggi sono piu’ fuori di testa del solito….:-S
        :oD

      • Davide G. 13 Dicembre 2012, 15:27

        Che il terzo tempo nel rugby sia una pagliacciata è un tuo pensiero legittimo ma che non condivido minimamente.
        Il terzo tempo è il valore aggiunto di questo sport, quello che lo rende unico rispetto al panorama dell’offerta sportiva nazionale.
        Il rugby è uno sport difficile, con regole complesse che necessità di una conoscenza veramente approfondita per poterne apprezzare tutta la bellezza. Non è immediato come il calcio o il basket. Lo spettatore medio che ha una conoscenza di base veramente minima di questo sport va a vedere la Nazionale volentieri anche e soprattutto per lo spettacolo che si muove attorno alla partita, della partita capirà forse un 50% di quello che succede in campo.
        Il terzo tempo non è tutto, ovviamente, e non deve nemmeno diventare lo scopo ultimo, ma, secondo la mia modesta opinione, è lo strumento migliore per attirare nuovi spettatori. Chiaro che se poi prevedesse anche parti didattiche di introduzione allo sport e alle sue regole, alla storia del rugby e del club, e non solo birra e salsiccia, la gente si appassionerebbe ancora di più. Sicuramente è un percorso lungo e difficile ma si comincerebbe a costruire quella fidelizzazione del pubblico fondamentale alla crescita di tutto il movimento e della qualità che si vedrà in campo grazie alle nuove entrate.

        • steve 13 Dicembre 2012, 16:43

          Il termini “pagliacciata” lo riferivo a quanto scritto da stefano nicoletti (leggi meglio) non al III°tempo in generale. Sul fatto che il rugby sia uno sport difficile da capire è tutto dire (io tutt’ora ignoro le regole del basket, per non parlare del baseball e football), voglio dire che è anche semplice da capire come sport: si vince segnabdo meta (o calci) passando indietro…! Se poi vogliamo fare considerazioni di carattere sociologico del tipo: “a vedere il rugby ci si va con la famiglia con una calma olimpica come andare a fare una passeggiata al parco al contrario di come di ci approccia ad una partita di calcio (con l’elemetto)” sono d’accordo. Il rugby è l’unico sport a cui si va ad assistere in Italia (6N, CL,Eccellenza…) con lo stesso spirito sereno che avrebbe un qualsiasi spettatore americano nell’assistere un incontro di baseball-basket-hochey-fottball=senza animosità o velleità per l’avversario. Discorso III°Tempo: è stato importato di recente (dall’entrata del 6N dell’Italia-12anni-prima non c’era) come Halloween, McDonald,…percarità non ho niente contro gli scambi culturali, ma non facciamone una “ragion di Stato”, non ci appartiene, se c’è la casetta con la birra allo stadio, Bon, sennò non ne faccio un dramma, l’evento deve essere la partita.

          • Hullalla 15 Dicembre 2012, 00:52

            Il terzo tempo e’ stato importato in Italia dodici anni fa?!?!?!
            Ma per piacere…

  7. eze 13 Dicembre 2012, 09:34

    sono appassionato di dati e per me sono piuttosto verosimili quelli del sito http://www.stadiapostcards.com/eccellenza1213.htm
    il totale 28.550 evidenziato dalla riga nera in basso è relativo alle prime 10 righe è sbagliato e facendo il calcolo dei 12 numeri che stanno sopra nella colonna Total il risultato è 36.974.
    L’errore credo dipenda dall’autore del sito che ha lasciato il calcolo automatico uguale al form dello scorso anno http://www.stadiapostcards.com/eccellenza1112.htm
    inserendo solo le 2 righe in fondo passando da 10 a 12.
    Il tutto per fare due considerazioni:
    1) Questi dati dovrebbero essere curati e resi disponibili dalla FIR con un sito opportunamente ottimizzato. Senza disporre di dati consistenti ogni analisi diventa debole e non si possono validare dei trend di alcun tipo
    2) lo scorso anno in 90 partite di regular si son visti 72.700 spettatori con 807 spettatori medi mentre quest’anno in 48 gare ci son stati 36.948 spettatori con 770 spettatori medi e quindi l’aumento delle partite non ha comportato un aumento della media spettatori
    Aggiungo la mia valutazione secondo la quale le prime 6 squadre valgono l’85% del campionato e quindi doppia andata e ritorno tra queste sei squadre alzerebbe di moltissimo l’interesse per le partite e ridurrebbe i costi per squadre che non sono attrezzate al livello.

  8. Maggicopinti 13 Dicembre 2012, 09:44

    Mmmhh forse sei sono troppo poche per un problema di rappresentativà geografica: inevitabilmente due o tre squadre sarebbero venete, e il campionato “nazionale” si ridurrebbe a campionato sovraregionale a dir tanto. Un appassionato di rugby in Puglia o in Sicilia si troverebbe irrimediabilmente tagliato fuori…Credo che il numero ideale sia otto. E se buona parte dei soldi delle accademie fossero dati ai club (con l’obbligo però di spenderne una parte significativa nel settore giovanile, nella formazione dei tecnici e nell’accoglienza del pubblico, invece che per l’aquisto di sudafricani di terza scelta) si riuscerebbe a collorare sul territorio nazionale dei veri e propri “centri di attrazione” al rugby. A partire dai luoghi dove c’è sempre stata tradizione (l’Aquila, Catania, Roma…).

  9. carlo s 13 Dicembre 2012, 11:04

    Requisiti per poter partecipare
    per le società – requisiti:

    1. campo con tribune coperte di almeno 5.000 posti – possibilmente di proprietà dei club
    2. copertura finanziaria – le società devono presentare un budget nel quale si evidenzino le varie poste di bilancio e coperture ai vari costi – Trasparenza sugli ingaggi
    3. I bilanci devono essere poi certificati e resi pubblici –
    4. presenza di sponsor tecnici e finanziari
    5. parco giocatori adeguato (almeno 30 per ogni team).
    6. Allenatore & team di preparazione con requisiti certificati dalla federazione.
    7. copertura mediatica: con i giornali e tv locali

    per le società – vantaggi:
    1. adeguate coperture ed agevolazioni fiscali sugli investimenti effettuati;
    2. merchandising – vendita in accordo con gli sponsor tecnici.
    3. premi e incentive (erogati della federazione) sulla base dei risultati ottenuti
    4. incasso dei diritti televisi

    per la federazione:
    1. strutturazione di mercato trasparente ed organizzato del parco giocatori:
    2. copertura mediatica- assicurare alle società la diffusione su scala nazionale di una partita per ogni giornata di calendario del campionato, di tutte le altre partite su base locale.
    3. Creazione di un sito internet dove poter seguire in differita tutte le partite di eccellenza, delle squadre italiane in CL e della nazionale e dove inoltre, la federazione inoltre fare merchandising dei prodotti della nazionale, la vendita di biglietti per gli eventi della nazionale etc.
    4. erogazione di premi sulla base dei risultati ottenuti
    5. Istituzione di premi per i migliori giocatori e i migliori allenatori
    6. Istituzione di una scuola di formazione per gli allenatori federali – Obbligatorio il rilascio di licenze e del cd “patentino” per porter allenare team del campionato di Eccellenza.
    7. scuola permanente di formazione per arbitri nazionali – magari ingaggiando un coach estero.

    Numero squadre e struttura del campionato:
    1. 10 – 8 club nazionali + 2 squadre riserve delle franchigie CL (1 Zebre + 1 Benetton). Quando gioca la nazionale maggiore il campionato di eccellenza viene sospeso.
    2. Play off scudetto – per le prime 4
    3. Play out – per la retrocessione (di una squadra)
    4. istituzione di una super coppa italiana – la migliore Italiana in Cl incontra la vincitrice del campionato eccellenza

    Conseguenze possibili: miglioramento esponenziale del livello del gioco e dell’interesse da parte dei tifosi e supporter.

    • Marco89 13 Dicembre 2012, 11:11

      sono d’accordo. Ma tutto ciò era nel programma di gavazzi? mi pare di no. comunque la prima cosa da fare per la prossima stagione è abbassare il numero di club in eccellenza e serie A . Creando una commissione apposta che verifichi i requisiti .

    • gsp 13 Dicembre 2012, 11:53

      @carlo, molte delle cose che dici sono giustissime. ma sono un punto d’arrivo, non soluzioni. se applichi le condizioni che proponi tu dal prossimo campionato, si presentano solo due squadre, forse.

      molte come i bilanci, allenatori qualificati, scuole allenatori, numero di giocatori per squadra ci sono gia’ e le squadre li applicano gia’.

      i premi ed incentivi ci sono gia’, tipo quasi 500,000 alle prime 4 che vanno in Challenge.

      produrre partite in modo televisivo costa molto. se ne puo’ far carico la federazione ma si parla di diverse decine di migliaia di euro a partita per farlo bene. hanno dovuto regalarle alla Rai l’anno scorso, pagandone la produzione, per il limitato interesse che c’e’.

      non e’ assolutamente per smontare, ma solo per dire che il problema e’ di difficile soluzione, e non ci sono solzuioni semplici e veloci, come invece puo’ trasparire da altri commenti.

      Pero’ adesso sta alla presidenza darsi da fare e non perdere altro tempo. vediamo che fanno.

      Dal punto di vista strutturale avrebbe senso secondo me un fondo per la conversione dei campi di gioco a misto sintetitici, in modo che ci si possa giocare tutto l’anno ed a distanza di pochi giorni, ed in modo che lo stadio possa essere condiviso da squadre di calcio e rugby.

  10. BRCK 13 Dicembre 2012, 11:10

    8 squadre è il numero giusto.
    Girone andata e ritorno (14 partite)
    Al termine della stagione regolare due poule da 4 squadre. Le prime 4 in un girone di semifinale e le ultime 4 in un girone di playout. (6 partite)
    Le prime due del girone semifinale giocano la finale secca in casa della meglio classificata, l’ultima del girone playout retrocede. (totale 20 partite)

    Durante le finestre internazionali (8 week end l’anno) Coppa Italia. 2 gironi da 4 (6 partite), semifinali e finali.

    Al termine della stagione ogni squadra disputa 26 partite a un livello accettabile.

    • xnebiax 13 Dicembre 2012, 11:37

      Condivido perfettamente. Soluzione semplice e sensata. Probabilmente troppo perché venga adottata.

      • BRCK 13 Dicembre 2012, 12:03

        ahahhahahahahahah…. Probabile…
        La soluzione è simile a quella adottata dalla Federazione Italiana Baseball. In pochi anni ha rialzato le sorti della nazionale e della competitività del campionato.

        • xnebiax 13 Dicembre 2012, 14:31

          …di uno sport orribile e pallosissimo. Figuriamoci cosa si potrebbe fare con uno sport interessante e spettacolare come il rugby.

  11. NicolaS 13 Dicembre 2012, 11:19

    Finalmente qualcuno in alto se n’è accorto, è una vita che lo dico su tutti i blog/forum ma siccome il problema principale è che l’Italia non vince ho smesso di parlare. Io sono fra quelli che si è avvicinato al rugby con la nazionale (e da allora nonostante l’entrata nel 6 nazioni il gioco non è certo migliorato), seguo l’eccellenza da 4 anni e credo che l’entrata in Celtic abbia solo peggiorato le cose. E’ stata gestita senza dubbio male perchè da quando le due/tre squadre italiane sono entrate nel campionato celtico, le poche volte che il rugby ha visibilità, ho sempre sentito dire Campionato di Livello=Celtic, campionato di scarsi e gnudi=Eccellenza. Dopo questa pubblicità mi sembrano già tanti questi tifosi rimasti attaccati alla propria squadra. Bisognerebbe sapere il perchè: Io sono rimasto per gli amici, terzo tempo e la squadra perchè i giocatori in uno sport del genere ci mettono la faccia. Tutto questo per dire che secondo me pubblicità, sponsor e gioco vanno di pari passo, uno aiuta a crescere l’altro. Per quanto riguarda il campionato, la riduzione del numero di squadre può incrementare il livello; in questo caso io sono per 2 partite di andata e 2 di ritorno perchè in Francia sono 14 squadre e di conseguenza le partite sono 26 + playoff e sono abituati a giocare di più con un ritmo più sostenuto. In aggiunta andrebbe fatto crescere il livello di arbitri e guarda linee perchè le decisioni loro non si discutono ma a volte sono imbarazzanti e non permettono ai giocatori di imparare e giocare a ritmo sostenuto. Buon rugby e tutti a vedere l’eccellenza 🙂

  12. max cipollino 13 Dicembre 2012, 11:36

    Se uno si avvicina al rugby guardando le partite trasmesse su rai sport è difficile che si appassioni , livello di gioco basso , campi spesso in condizioni pietose, inquadrature anni 70 . Purtroppo le risorse economiche delle squadre sono poche e spesso mal impiegate i giovani da noi esordiscono in prima squadra a 25 anni .Inoltre i giocatori di eccellenza sono molto concentrati sulla palestra e curano poco la tecnica individuale per cui si vedono lanci a banana in touche calci di spostamento da 20 cm e passaggi da osteria ultimamente inoltre ho visto anche pessime posizioni in mischia

  13. crosby 13 Dicembre 2012, 12:12

    L’accesso alla Celtic aveva ed ha come obiettivo quello di prendere i migliori 50 / 60 giocatori italiani da mettere in campo ogni settimana con squadre più forti, più veloci, più preparate al fine che questi migliorino e di conseguenza si migliorasse la qualità della nazionale.
    Ciò sta avvenendo, piano piano, ma sta avvenendo.
    L’Eccellenza non è il primo campionato italiano ma bensì il secondo: il primo e’ la Celtic.
    Da confrontare quindi con il ProD2 francese o il Championship inglese.
    Chi è stato a vedere la Benetton prima della Celtic poteva riscontrare i 400 spettatori di Tv-Capitolina o i 600 di Tv-Gran Parma.
    Da due anni a Tv più di 1.000 abbonati reali (paganti, non regalati) e dai 2.000 ai 4.000 tifosi occasionali. Pubblico costante tra i 3.000 e i 4.000 di media…e stiamo parlando della prima società italiana per soldi/organizzazione nel bacino di appassionati più florido nonché più denso di società e tesserati…
    Come si spiega secondo voi???
    E volete uscire dalla Celtic? Sapete quale sarebbe il risultato: Crociati-Petrarca continuerà a fare 150 spettatori e a Treviso tornerebbero solo i 3-400 affezionati/ex giocatori di 3 anni fa…

  14. Rabbidaniel 13 Dicembre 2012, 12:35

    Munari dice sempre che la cosa più facile da fare è sbizzarrirsi nelle formule dei tornei. Ed è vero. Penso che il discorso dia veramente molto molto complesso e non ci siano ricette facili.
    La riduzione delle squadre è un punto evidente, come è evidente che vada riformato il campionato di A, che ora come ora non è né carne né pesce, è economicamente abbastanza impegnativo, ma tecnicamente alquanto povero. 8 (eccellenza) +8 (A) non è un esercizio di stile, ma un’esigenza indifferibile, se si resta in Pro12. Bisogna favorire la creazione di squadre forti che si scontrino fra loro, facciano un buon rugby e crescano i giovani prospetti da lanciare in Pro12 (se ci resteremo). Sulle formule ci sarà tempo per discutere.

  15. xnebiax 13 Dicembre 2012, 15:38

    1. Secondo me pubblico allo stadio e pubblico in tv vanno insieme. Dipendono dall’interesse generale verso il rugby (a fronte dell’interesse verso il calcio e il basket). Al momento alle partite vanno gli irreducibili. Bisogna trovare il modo di richiamare anche gli appassionati e poi gli interessati e poi curiosi… che poi vanno trasformati in irreducibili.
    Bisogna quindi creare appassionati, interessati e curiosi (nuovi o “risvegliati”) e portarli ad andare alle partite. Come?
    a) in generale diffondere conoscenza del rugby e far capire il gioco: una telecronaca precisa ed esplicativa su la 7 alle partite della nazionale aiuterebbe; come anche dei buoni video su youtube (ma fatti bene), con nazionali che spiegano il gioco e che fanno vedere i loro skills (se é accattivante puó fare molte views).
    b) far conoscere l’eccellenza a tutti gli appassionati della nazionale (volantini alle partite della nazionale, pubblicitá per le
    partite di eccellenza durante le partite della nazionale).
    c) far credere che l’eccellenza sia un campionato degno dell’essere visitato (aumentare effettivamente il livello, ma anche “vendere bene” il livello effettivo). Perché la gente “compra” una cosa solo se é convinta che sia di qualitá e di fare un buon affare.
    d) Cercare di convincere tv locali a produrre le partite. Oppure incentivare l’utilizzo di video-analisti da parte delle squadre
    (magari con un tutorial su “come fare delle riprese amatoriali decenti”) e obbligare le squadre a dare il materiale alla FIR entro
    il martedí. La FIR provvederá poi entro il mercoledí a tagliare il materiale (rai, tv locali, video-analisi) e mettere online gli
    highlits (10-15 minuti in tutto, se fatto con una voce che fa la telecronaca puó essere piacevole). Magari addirittura fare ogni
    venerdí una trasmissioncina di 20-25 minuti tipo “80° minuto”. Tutto su youtube, facebook eccetera. Certo, deve essere decente,
    e non come la trasmissione lunga, pallosa, inutile e guardata da nessuno sulle zebre su teleducato.
    2. Innalzamento del livello tecnico ed economico dell’eccellenza e della serie A.:
    a) 8 + 8 squadre.
    b) finanziamenti vincolati alla qualitá delle strutture e dei tecnici e vincolati alla creazione di infrastrutture
    (campi in sintetico, spogliatoi, palestre, illuminazione, club house eccetera) da dare alle societá che rispetteranno
    certi requisiti (da discutere e definire).
    c) Corsi di aggiornamento per i tecnici e creazione di programmi didattici (cosa deve saper fare un u12, e un u14 eccetera).
    d) Accordi con scuole, parrocchie, societá di calcio e soprattutto con i comuni. (Stilare manuali del tipo “come andare daccordo
    con la squadra di calcio locale” o “come convincere l’assessore a finanziare il rugby anziché il dio-calcio”)
    e) e poi la cosa piú difficile srará fare accordi di sponsorizzazione ma questo puó aumentare solo se aumentano
    pubblico e interesse.


    Sicuramente io non sono un esperto e sono dimenticato di tante altre cose che si potrebbero fare.
    Penso peró che vada curato ogni dettaglio ed ogni aspetto, tutto fa brodo insomma.

  16. giangi2 13 Dicembre 2012, 18:22

    Mi sembrano tutte proposte sensate e utili…aggiungo: gli Aironi producevano una trasmissione TV da circa 45/60 minuti; non credo alla FIR costerebbe tanto produrre uno “speciale Eccellenza/Celtic” da 30 minuti, con propri spot + spazi per eventuali spot locali, da regalare alle TV. Magari su “spinta” dei singoli club non sarebbe difficile farla girare sulle TV locali delle zone in cui ci sono squadre di Eccellenza/Celtic e almeno su Sportitalia RAISPOSRTSAT.

    • xnebiax 13 Dicembre 2012, 19:09

      Hai visto la trassmissione sulle zebre? Pagata dalla fir. E non é un gran chè… anzi.

  17. carlo s 13 Dicembre 2012, 18:37

    e poi diciamocela tutta…. “eccellenza” è un mome che fa un po’ @*ç*re, genera confusione (sopratutto per quelli che conoscono il calcio), chiamialo campionato di serie A – Lega A – super 10, ma per favore eccellenza no!!

  18. Katmandu 13 Dicembre 2012, 18:48

    Sono abbasatnza daccordo con chi promuove un eccellenza a 6-8 squadre per alzare il livello della competizione e tentare di competere con le ultime dei campionati “evoluti”
    Ma per portare la gene allo stadio credo ci vogliano essenzialmente due cose (non trascurabili) soldi e usare la zucca per spenderli
    Molte volte chi ha il pane non ha i denti e viceversa noi non abbiamo ne uno ne l’altro la situazione crociati padova è esemplare 250 persone allo stadio?! Quante persone compongono la rosa completa di padova e parma? 65-70? Fate 250 / 70 sono 3,5 persone a giocatore, pratiamente si sono portati i propri familiari e basta se togliamo parenti e amici…
    E quindi si torna al discorso che l’italiano medio del rugby non gliene frega una cippa di niente neanche in terza categoria di calcio fanno così pochi spettatori, a già ma noi portiamo 80000 all’olimpico

  19. Maurizio 13 Dicembre 2012, 19:58

    Secondo me bisogna puntare su giovani e scuole, parliamoci chiaro chi va a vedere il rugby sono giocatori, appassionati, ex giocatori. Un esempio può essere quì a parma dove giocano spesso contemporaneamente una marea di squadre, c’è colorno, amatori, crociati, zebre, noceto, le varie giovanili, lo sthendal e molti vanno a reggio perchè ci sono parmigiani oltre ad andare a viadana. Spesso poi si fa di tutto per evitare agli appassionati di andare a vedere le partite, ad esempio lo scorso anno quando le giovanili parmigiane dovevano andare a vedere gli aironi e giocare nell’intervallo il buon mario spotti da parma in carica da oltre 30 anni anticipava i concentramenti della domenica al sabato pomeriggio in concomitanza con la partita di viadana. La soluzione è quella che attua quest’anno per interessi, contraria a quella dello scorso anno, far concentramenti del minirugby la mattina prima della partita delle zebre. Altra cosa su cui puntare sarebbe avere prezzi accessibili, regalare i biglietti alle scuole, anni fa una persona mi chiese il motivo per cui non facevo venire i bambini che allenavo a vedere una partita delle coppe europee, la mia risposta fu “come posso chiedere alle famiglie di venire a vedere una partita contro i rumeni quando devono pagare 25 euro il padre, 25 la madre, magari il fratello ha più di 14 anni e deve pagare anche lui 25 euro, poi vai allo stadio e non gli prendi un panino che costa 5 euro? poi non ti prendi una birra che per le coppe europee costa 5 euro invece di 4 ma il bicchiere non è medio ma piccolo?” Magari mi darete del pazzo ma non credete che una cosa del genere allontani i pochi appassionati? Anni fa poi proposi una cosa, un sogno certo ma fattibile, finale scudetto sabato sera ad esempio al tardini di parma, torneo giovanile stile topolino tra sabato e domenica in tutta la provincia di parma, avete idea di quante persone andrebbero a vedere la finale? Magari a prezzo agrvolato? Dopo la mia proposta mi darono del coglione….

  20. lukek27 13 Dicembre 2012, 19:58

    Molte verità sono state dette tra i commenti, va trovato il modo migliore per mescolare diverse cose, che non è facile.

    Innanzitutto alzare il livello di gioco. Passare da 12 a 8 squadre aiuterebbe certamente, ma non è che avremmo un gioco sfavillante e saremmo tutti lì a sbavare dietro a sto campionatone. Anzi. Bisogna lavorare sullo sviluppo dei giovani affinché questi possano alzare negli anni il livello del campionato. Aumentare i budget delle squadre e basta serve a poco, se poi finisci per prenderti stranieri con quei soldi perché non riesci a trovare nulla di buono in casa. E’ un lavoro a lungo termine, serve un piano che porti i risultati tra 10 anni.

    Qualcuno parlava di contorno. Beh, il livello di gioco in campo è difficilmente aumentabile di molto se non riducendo le squadre e, oggi, comprando stranieri buoni. Fuori dal campo si può fare molto. Non si tratta di rendere una pagliacciata da circo una partita, basta conoscere gli sport americani per saperlo. Negli USA vai allo stadio o al palazzetto per un evento sportivo che include la partita. Durante la partita hai, a seconda dei posti e dello sport, intrattenimento che varia dalle cheerleader alle bande musicali, passando per giochi coinvolgenti gli spettatori magari con estrazione di biglietti e premi regalati da sponsor che così ottengono visibilità… una cosa come una banda musicale, secondo voi, stonerebbe tanto ad una partita di rugby? Per darvi un esempio ovviamente sproporzionato rispetto al topic eccellenza, guardate a che livelli può arrivare l’intrattenimento durante l’intervallo di una partita di college football: http://www.youtube.com/watch?v=sAzzbrFgcUw

  21. ermy 13 Dicembre 2012, 21:39

    Forse ridurre le squadre a 6 e aggiungere le 2 seconde di Celtic? Secondo me gli altri sarebbero costretti ad alzare il loro livello per competere… Si potrebbero ammirare partite interessanti con Petrarca, Rovigo, Calvisano, Cavalieri, Viadana che si scontrano, punti in palio, con Treviso2 e Zebre2, così la gente il sabato si va a vedere gli Ambrosini, gli Esposito, i Campagnaro, i Sarto, gli Odiete, etc… io credo sarebbero stimolanti dei confronti diretti Ambrosini vs Menniti, Esposito vs Bacchetti, Odiete vs Innocenti e via così… ci sarebbe un grande giovamento e competizione…
    Se ci fosse meno campanile e più interesse per la crescita del rugby sarebbe fattibile, e magari pure qualche grigliata in meno…

    • Hullalla 15 Dicembre 2012, 01:06

      Boh, saro’ pazzo, ma secondo me TUTTE le squadre di eccellenza dovrebbero essere le “seconde squadre” delle squadre di Pro12, altro che solo due…

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