La Serie A perde un pezzo: il San Gregorio si ritira

Troppo pesanti i problemi economici: la squadra catanese costretta a dire basta

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Andrew2022 4 Dicembre 2012, 16:48

    un classico targato sud italia.

    • Leonida14 4 Dicembre 2012, 18:23

      la tua è una frase sciocca. a ritiri il nord vince 100 a 0. piuttosto è l’ennesima gestione di un gruppo di dirigenti che vuole “giocare” a fare i super presidenti e porta il club in serie superiori. smettono di investire su quello che veramente conta: campo, club-house, settore giovanile. tutto quello che viene oltre questo è un di più per qualsiasi società. la prima squadra viene dopo che si consolidano le basi. non si investe in una squadra di semiprofessionisti per poi chiudere dopo qualche anno. sono stati troppi gli esempi del passato per non avere imparato la lezione eppure tante troppe società continuano su questa strada. eppure di esempi virtuosi ce ne sono tanti: Petrarca, Capitolina, Viadana, Calvisano e altri. società che alle spalle hanno un Club (con la C maiuscola) e un settore giovanile ricco. se poi i soldi avanzano che si facciano anche le prime squadre. mi dispiace ma non provo nessun rammarico per questa ennesima sconfitta già scritta. il mio pensiero va, piuttosto, al settore giovanile del club, ai tanti volontari e, anche, a quei ragazzi che inseguendo il sogno di giocare a rugby oggi si trovano senza stipendio. ma per i dirigenti, direi solo che ve la siete cercata. ma con i soldi che avete buttato via negli ultimi anni, non ci facevate un bel campo in sintetico da usare per i prossimi 20 anni? per cosa poi? la grande visibilità offerta dalla serie A? siete senza speranza

      • Andrea da Treviso 4 Dicembre 2012, 18:36

        Concordo con te ma l’esempio della Capitolina non l’avrei messo visto che tre anni fa sono scesi in B dall’ecellenza xchè non avevano più una l’ira!!e avevano sfiorato il fallimento!

        • Leonida14 5 Dicembre 2012, 00:36

          lo so, cos’ì come calvisano che si è autoretrocesso, o viadana che a momenti fa il botto con l’avventura celtica. ma sono tutte e tre storie diverse da sangregorio. queste società hanno costruito una base solida (se vuoi anche dal punto di vista imprenditoriale) e poi su quella hanno cominciato la scalata ai campionati. in qualsiasi avventura umana poi ci sta che, cambiati gli scenari economici, la tua struttura costi troppo in relazione alla capacità di raccogliere risorse economiche. in questo caso succede sempre che queste società rinunciano al “professionismo” o ridimensionano le proprie ambizioni (vedi petrarca). ritengo che sia una cosa accettabile che può accadere a chiunque, domani magari anche a treviso. ma la vera domanda è, cosa lasci alle tue spalle? la prima vera missione di un club (diciamo da piccolo, per intenderci) è quello di FARE sport a livello amatoriale, creare strutture, raccogliere tesserati, formare dirigenti e tecnici, dare un servizio sociale formando gli uomini di domani attraverso i valori dello sport. la scalata alle classifiche della prima squadra può avvenire in un secondo momento (la fase adulta del club). nel libero mercato, poi, tutto può succedere. ma se hai campi, club-house, palestra, volontari, una base di appassionati, tanti bimbi, comunque se fallisci con la prima squadra non creai dei danni veri al movimento e alla tua comunità (infatti a roma, viadana e calvisano è successo questo). ma se, come a catania, la base non ce l’hai, e i soldi del tanto necessario campo in sintetico o del nuovo campo dove allenare i tanti bambini che stanno arrivando nel rugby oggi, te li sei sputtanati con giocatori provenienti da fuori e dando rimborsini che fanno solo del male a tanti ragazzi creandogli l’illusione di essere dei “professionisti” a 900 euro al mese senza contributi, TFR e nemmeno gli spieghi che sarebbe il caso di farsi una cacchio di assicurazione così a fine carriera non sono solo distrutti fisicamente ma almeno hanno messo via due euro. allora, in questo caso HAI FALLITO. e se andiamo a vedere le motivazioni che hanno portato al fallimento, nella maggior parte dei casi, trovi un gruppo di bambinoni che per divertirsi loro distruggono un club. oggi, il club più titolato d’italia, l’amatori milano, non esiste più, non ha lasciato un campo, una giovanile, dei giocatori di alto livello, NULLA. negli anni hanno speso cifre assurde per stare in A1 e a milano ci sono due campi comunali senza l’erba. ma questi signori d’erano quando a cesena facevano un club con 20 argentini solo per il gusto di andare in A2? (mi sa che mi sono dilungato un po’, scusate!)

          • pepe carvalho 5 Dicembre 2012, 09:17

            quoto leonida

          • gian 5 Dicembre 2012, 10:59

            è vero, contro quel cesena c’ho giocato, pareva di essere in trasferta a buenos aires: ah ah ah!

          • Andrea da Treviso 5 Dicembre 2012, 12:23

            Hai ragione quello che ha fatto il SanGregorio non ha senso, sono andati a fare un campionato che non si potevano permettere per poi cosa!arrivare ultimi!

      • gian 4 Dicembre 2012, 18:38

        e anche calvisano, qualche maneggino l’ha fatto per salvare la baracca, qualche anno fa

        • gsp 4 Dicembre 2012, 19:17

          basta pensare a quante societa’ d’eccellenza hanno arretrati. non da ultima e non unica Prato per esempio.

          @andrew, fatti aiutare.

          • gian 4 Dicembre 2012, 19:24

            in realtà di verginelle non credo proprio che ce ne siano, poi ci sono società che hanno costruito negli anni, partendo dal basso e dai ragazzini, che anche in caso di difficoltà la buccia la portano a casa perchè “internalizzano” le risorse ed in un modo o nell’altro ne escono, poi ci sono quelle che la posizione se la “comprano” e poi, qualche volta, costruiscono le basi, ma la maggior parte delle volte continuano a campare solo sui soldi e quando cominciano a mancare fanno il botto

      • Dagoberto 5 Dicembre 2012, 12:03

        mi sembri un po’ troppo idealista, io ritengo che anche in queste faccende si debba trovare un giusto equilibrio, la base è importante, certo che si, ma non si può neanche negare che è la competizione che ha fatto evolvere questo gioco in uno sport, nel lontano 1800. Per questo motivo, per il valore competitivo che portava con se, il rugby e gli altri giochi con la palla, sono entrati nei programmi didattici dei più prestigiosi college britannici assumendo, via, via, le connotazioni che conosciamo oggi. Va da se che la competizione porta a cercare sempre livelli più alti di confronto e sfida. Nessuno preferirebbe competere in un campionato inferiore se potesse competere in quello superiore. Se fosse vero, da un punto di vista sportivo, non esisterebbero i Barbarians, non sarebbero nate le Zebre e non mi riferisco a quelle attuali, ma quelle di un certo Bolesan che ha fatto della propria vita una competizione quotidiana. Ovvio, che un dirigente sportivo debba avere una vision più ampia e trovare risposte adeguate alle esigenze economiche che permettono ad un’impresa sportiva di rimanere a galla, nonchè avere un futuro, ma non etichetterei come malevole il desiderio e l’aspirazione di puntare a competere ai più alti livelli, è una tensione umana ragionevolmente comprensibile e se ciò comporta sacrificare altro, non lo vedrei come un male assoluto, ma, semmai, un male necessario in un contesto economicamente poco generoso con il rugby nazionale.

        • gian 5 Dicembre 2012, 12:46

          tutto verissimo, ma se vedi che non ci stai dentro con i soldi, liquidi i giocatori pesanti per le casse, scendi di categoria giocando solo con i tuoi ragazzi che lo fanno per passione e paghi solo le trasferte e poco più, se poi puoi crescere fai bene a farlo, ma se la A ticosta X e sai che disponi di X-100, che rimani a fare lì?

        • Leonida14 5 Dicembre 2012, 19:01

          credo che tu stia fraintendendo. quello che scrivi è giusto e legittimo. aspirare a salire di categoria è umano. farlo distruggendo un club è sbagliato. ogni scelta è legittima a casa propria ma pagare giocatori da fuori e non avere l’acqua calda nelle docce per le tue giovanili ritengo sia una valutazione sbagliata. questo era il senso del mio discorso.

  2. alessandro63 4 Dicembre 2012, 16:58

    mah, che senso ha fare una stagione in eccellenza per poi sparire?
    E che senso ha basare i bilanci di una società sui contributi pubblici (regionali, provinciali o comunali) Mah!
    Ennesima pessima figura del nostro movimento…….essendo poi la società di un dirigente federale.

  3. jazztrain 4 Dicembre 2012, 17:08

    Come catanese provo tristezza. 🙁

  4. oliver63 4 Dicembre 2012, 17:16

    il san gregorio è stato ripescato dopo il passaggio dell’eccelenza a 10 a 12 squadre qualcuno ha insinuato che questo aumento sia stato “sponsorizzato” anche da chi ne ha tratto un vantaggio … ecco il risultato … ma la vergogna è dura a morire … credo che nessuno ne trarrà le conseguenze ….

    • gian 4 Dicembre 2012, 17:27

      chiaramente dispiaciuto di questa situazione, ti chiedo se sei sicuro di quello che dici, l’eccellenza a 12 squadre è di questa stagione con il ritorno di viadana, catania, mi sembra, aveva rinunciato al ripescaggio come retrocessa l’anno scorso, con eccellenza a 10 squadre, a favore delle FFOO (e si gridò allo scandalo) finalista sconfitta della finale promozione.
      se sbaglio ricordami meglio cosa è successo

  5. Dagoberto 4 Dicembre 2012, 18:00

    una delle tante storie frutto dei capricci di molti, troppi rappresentanti del movimento rugbystico nazionale; quest’estate si parlava di possibile fusione del san gregorio con l’amatori catania, anche in prospettiva di una franchigia siciliana, poi sfumata per l’ennesima voglia di individualismo e l’incapacità cronica tipicamente italiana di stimolare e cogliere le sinergie che l’unione di più entità distinte può produrre, sempre inclini a pensare che l’io sia meglio del noi. altra opportunità persa e tanti sogni buttati al vento in difesa di sterili vessilli al vento, comunque poveri di storia e trofei, manco si trattasse di salvaguardare la storia sportiva di un Munster!?

    • Leonida14 4 Dicembre 2012, 18:27

      bisogna conoscere le cose approfonditamente prima di dare questa lettura delle cose. io non farei una fusione con un club pieno di debiti che ha fatto politiche distruttive verso il proprio settore giovanile e la propria base di volontari. non conosco la loro storia nello specifico ma non darei le cose per scontate come fai tu. più in generale, invece, il tuo ragionamento non fa una grinza, il rugby italiano è quella cosa li. pensa che una città come milano ha 3 club in seria B, ti sembra ragionevole?

      • eze 4 Dicembre 2012, 19:03

        Mi piacerebbe conoscere il tuo parere sulle zebre, che come sai è una franchigia interamente pagata dalla FIR.
        In particolare se ritieni spesi bene quei 6 milioni dalla federazione.
        Tutto sommato il San Gregorio spendeva prevalentemente soldi degli enti locali siciliani.

        • frank 5 Dicembre 2012, 00:40

          Ah! “i soldi degli enti locali siciliani”, come se non fossero soldi delle nostre tasse! mi viene da ridere…

        • Leonida14 5 Dicembre 2012, 00:52

          la mia posizione su questa storia l’ho scritta tante volte. credo, a differenza di molti, che la fir non avesse alternative quando viadana ha alzato bandiera bianca (ora mi tiro addosso le ire di tanti mantovani, ma questa è la mia idea e rispetto la vostra!). ci stava rimettere il titolo in discussione come hanno fatto. poi siccome ne moratti ne berlusconi ne tanto meno mansour_bin_zayed_al_nahyan (neo proprietario del manchester city) si sono fatti avanti, l’unica soluzione è stata quella di finanziare una franchigia federale con soldi fir per 3 anni cercando poi di raccogliere un gruppo imprenditoriale intorno al progetto. sinceramente, credo che fosse giusto e corretto non continuare a dare soldi agli aironi altrimenti domani treviso o “gladiatori” avrebbero potuto avanzare richieste del genere (amici di mantova evitate commenti tanto conosco la vostra posizione, please). da questo momento in poi c’è stato un colpo di mano di dondi che però quelli di viadana gli hanno servito fumante su di un piatto. così si è portato tutto a parma e ci si è messo a capo. è in questo che sta l’errore principale. la franchigia federale doveva andare a roma o a milano a supporto di un progetto “metropolitano” di cui si sente tanto il bisogno. poi mettici i problemi di allestire una squadra in fretta e furia e ottieni i risultati di oggi. i soldi sono spesi bene? non lo so non conosco la loro situazione. potevano essere spesi meglio? quello sempre, siamo tutti più bravi sulla carta. poteva essere un’opportunità (con tutto il rispetto per il dramma di viadana) per fare meglio… SICURAMENTE. oggi non ci resta che sperare che lavorino bene e che trattino bene il patrimonio di giocatori che tanto ci serve per le nazionali.

      • Da 4 Dicembre 2012, 19:17

        Hey Leo non ti facevi vedere da un pezzo ma quando arrivi sei sempre bello carico eh? 😀 😉

        • Leonida14 5 Dicembre 2012, 00:39

          io vi seguo sempre… poi alle volte mi scaldo ed entro anche io in campo, alle volte sto li a leggervi, sempre con molto piacere 😉

      • Dagoberto 5 Dicembre 2012, 11:29

        club di rugby senza debiti in giro per lo stivale se ne contano pochi, come pochi se ne possono contare di quelli che non fanno errori nella gestione corrente e nella vision che si danno. la sostanza era che c’era la possibilità di mettere le basi per dare l’avvio ad una franchigia siciliana per una possibile salita e permanenza agli alti livelli. Adesso, invece, il San Gregorio lascerà un bel buco in A, creando non pochi problemi organizzativi alla FIR e lasciando a spasso un bel po’ di atleti tra giocatori e tecnici, e l’Amatori Catania continuerà la sua ricca (ironico) avventura in solitaria in A in difesa di una possibile salvezza dalla discesa in B. Un sucessone!

        • Leonida14 5 Dicembre 2012, 19:06

          ti dico che non conosco la storia abbastanza approfonditamente per potere esprimere un giudizio. forse hai ragione tu e forse no. il senso del mio discorso è che non sempre le fusioni/alleanze saltano per campanilismo (come da te ipotizzato a priori). alle volte saltano perché ti propongono di sposare un club agonizzante e pieno di debiti. cosa fai, ti porti a casa i debiti di questi per avere i loro giocatori ed essere piàù forte. è come non avere capito nulla dagli errori dell’altro club. piuttosto retrocedo ma mantengo il mio club sano. mi sembra che il discorso sta in piedi, che ne dici?

          • Dagoberto 6 Dicembre 2012, 11:00

            qualche anno fa una signora Germania ovest, in cima alle maggiori classifiche dei principali indicatori economici e di sviluppo di un paese, decise di farsi carico dei tanti problemi e debiti accumulati da quella che si chiamava Germania dell’est pur di pervenire all’unificazione dei due paesi e ricostruire una sola Germania. Se avessero seguito la tua filosofia non se ne sarebbe fatto nulla. A distanza di anni la Germania è la Germania che sappiamo, i problemi ereditati dall’unificazione risolti o in fase di risoluzione ed una cultura forzatamente divisa ha riassaporato il gusto di riunirsi in un solo paese. Non si può agire solo e sempre spinti dalle dinamiche economiche e, comunque, bisogna guardare anche oltre, le opportunità future, l’evoluzione e le sinergie che i progetti di fusione possono portare. In un movimento rugbystico un po’ asfittico dal punto di vista delle risorse economiche, l’unione di più club può rappresentare decisamente un’opzione interessante se si riescono a superare individualismi e difese di posizione sterili.

  6. rudy valastro 4 Dicembre 2012, 18:09

    Personalmente prima di giudicare nella mia vita mi sono sempre informata sulla realtà dei fatti.

    • boh 5 Dicembre 2012, 08:26

      Bene!!! aggiornaci… sulla realtà..Ti anticipo però che non siano gli stessi che accampava l’amatori Catania qualche anno fà.. perchè sarebbero stantiii.
      Per tutti quelli che sostengono che i soldi per la CL sono sprecati e che sarebbe meglio distribuirli per la base……Per fare questa fine?.
      Visto che i pochi che hanno se li sputtanano per arrancare in un campionato che non gli compete. Figurati se dovessero avere qualche euro in più e per giunta non sudato.

  7. Katmandu 4 Dicembre 2012, 19:24

    E via il valzer anche quest’anno… Maestro tacabanda
    Sono realmente dispiaciuto e non penso sia stata una decicione semplice da prendere ma non sono molto sorpreso anzi proprio l’altro giorno mi chiedevo quando ci sarebbe stato il primo ritiro
    Quand’è che anche in italia ci sarà un revisore dei conti federale che dice a luglio se una squadra può iscriversi a un campionato o meno? Almeno per l’eccellenza e serie a (anche se metterei dentro anche la serie b)
    Davvero una brutta storia e noi siamo felici di spendere tanti soldi per il rugby di vertice ma le radici dell’albero vanno innaffiate altrimenti i rami anche se fioriti si seccano

    • gian 4 Dicembre 2012, 19:28

      quoto in toto, soprattutto il discorso del revisore, come garanzia, prima di tutto per i ragazzi che ci giocano

    • eze 4 Dicembre 2012, 19:51

      Secondo me la stragrande maggioranza non sa nemmeno che FIRDondi paga 6 milioni annui per gli zebrotti.
      Ma per quanto durerà l’incatesimo ?

      • Rabbidaniel 4 Dicembre 2012, 20:16

        Dici siano solo 6 milioni?

      • Katmandu 4 Dicembre 2012, 20:20

        Caro eze lo sanno lo sanno anche molto bene il fatto è che in italia gente “malata” come bennetton (malati nel senso che cacciano tanti danari in uno sport che ritorni d’immangine ne ha ben pochi) si sono pochini e per di più non hanno nemmeno la disponibilità economica dei fabricatori di magliette inoltre dicono che fa bene al movimento
        Sia chiaro io sono convinto che in CL due squadre ci devono essere ma se non ci sono i soldi che si fà? Ci si arrangia con quello che si può e non si fanno due squadre poi se vogliamo proprio sproloquiare facciamo anche una terza franchigia e li veramente oltre a i soldi mancherebbero anche i giocatori di livello
        Nel campionato franzoso almeno una ventina di squadre potrebbe stare nel massino campionato francese (lascia stare che taroccano i conti) ma il discorso è che li il rugby ha anche un ritorno d’immagine qua no.

        • gian 4 Dicembre 2012, 20:28

          penso che i magliettari ( 🙂 ) abbiano una visione un po’ più ampia di gran parte degli italici imprenditori, oltre a molti più soldi a disposizione, finchè treviso stava in eccellenza, in effetti, ritorno pochino e tanta passione, bontà loro, ma investimenti bassini, ora che sono in europa la visibilità, sopprattutto in certi mercati che magari interessano, tantissima.
          con ciò non voglio togliere nulla alla passione sportiva dei benetton, ma proprio disposti a sprecar soldi solo per la gloria non me li vedo proprio

          • eze 4 Dicembre 2012, 22:54

            Secondo me al termine dei 4 anni di CL Benetton passa alla Premiership con modalità che non conosco ma già hanno predisposto. Sarà il campionato principale per le disponibilità economiche e per il ritorno continentale dell’ immagine. Per l’Italia sarà la nazionale che continua a giocare anche in campionato e finalmente si potrà migliorare costantemente il gioco fino a raggiungere il 7 posto del mondo. Un budget da 20 milioni lo renderà uno dei primi 10 team del mondo.

    • Leonida14 5 Dicembre 2012, 00:53

      bravo, giusto e necessario

    • pepe carvalho 5 Dicembre 2012, 09:22

      concordo con la richiesta, troppa gente si improvvisa manager nel rugby, anche in altri posti…

    • barbin cursari 5 Dicembre 2012, 10:14

      quoto alla grande. è assolutamente necessaria la figura di un certificatore che dica ad un club se può o non può iscriversi ad un campionato. ho sentito voci sulle difficoltà di prato nel pagare gli stipendi e, sempre voci, dicono che anche viadana sia sulla stessa strada. dovrebbe essere obbligatorio, per partecipare ad un campionato garantire la copertura degli stipendi a tutti i giocatori sino a fine stagione. altrimenti parti da una serie inferiore. così com’è ora ottieni che ci sono società che cercano in tutti i modi di tenere sott’occhio i bilanci (ad es. padova e rovigo) ed altre che spendono in rinforzi ogni estate e poi non pagano gli stipendi. non lo trovo moralmente giusto.

  8. M. 5 Dicembre 2012, 09:26

    Ma quindi entrambe le squadre di Catania non ci sono più? Almeno le giovanili andranno avanti?

  9. Dagoberto 5 Dicembre 2012, 11:25

    club di rugby senza debiti in giro per lo stivale se ne contano pochi, come pochi se ne possono contare di quelli che non fanno errori nella gestione corrente e nella vision che si danno. la sostanza era che c’era la possibilità di mettere le basi per dare l’avvio ad una franchigia siciliana per una possibile salita e permanenza agli alti livelli. Adesso, invece, il San Gregorio lascerà un bel buco in A, creando non pochi problemi organizzativi alla FIR e lasciando a spasso un bel po’ di atleti tra giocatori e tecnici, e l’Amatori Catania continuerà la sua ricca (ironico) avventura in solitaria in A in difesa di una possibile salvezza dalla discesa in B. Un sucessone!

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