Inghilterra e Australia, una sfida a colpi di canguri, rose e molte spine

Antonio Raimondi fa la radiografia di una delle sfide più attese del fine settimana. Un match che è uno snodo per il futuro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. MarkElla 16 Novembre 2012, 16:30

    analisi estremamente condivisibile ed esaustiva
    Australia-Inghilterra è una partita da mettere sotto i rifelttori per una serie di ragioni:
    vedremo se gli australiani mostreranno una reazione dettata se non altro dall’orgoglio
    io come Campese penso che in caso di sconfitta la ARU dovrebbe afferrare il coraggio a due mani e liberarsi di Deans che per carità rimane un signor professionista, ma se i colonnelli e la truppa non seguono il generale… puoi chiamarti anche Bonaparte ma non andrai troppo lontano

    poi come ha giustamente detto Antonio avremo modo di osservare come procede il lavoro di avvicinamento dell’Inghilterra alla coppa del mondo
    infine mia opinione personalissima l’Inghilterra in questo momento possiede almeno 3/4 giocatori che sono di una caratura superiore ma che, vuoi per ragioni psicologiche, vuoi per guai fisici stanno giocando abbondantemente al di sotto delle loro reali potenzialità (ok stesso discorso si potrebbe fare per i cangurotti, ma li credo palese che si tratta di un collettivo non vuole più seguire il proprio leader), la partita contro glia aussie, ma moooolto più probabilmente quella contro i tuttineri potrebbe portare a qualche gradito risveglio

  2. gian 16 Novembre 2012, 16:37

    in prospettiva italia aggiungerei una appunto, se l’australia viene asfatata perchè non gioca, non si trova (a mio parere gli australiani hanno un casino in testa in questo momento per una serie di motivi infinita) o non riesce a lottare, rischiamo di fare il colpaccio sul serio, se giocano e vengono asfaltati solo perchè in questo momento sono un rudere di squadra (rispetto al loro potenziale, chiaramente), con la solidità mentale che abbiamo noi italia, alla prima azione giusta che infilano, noi spariamo dal campo e loro fanno i fenomeni anche senza una gamba.
    comunque vada questo tour i wallabies sono una squadra da rifondare dalle radici, si sono accumulate, quest’anno, troppe tossine ed in realtà non è colpa di nessuno in particolare, ma di tutti e di tutte le situazioni messe insieme

    • mezeena10 17 Novembre 2012, 07:56

      tutto vero gian, ma questa è una partita a se storicamente..non vedo cosi chiuso il pronostico a favore degli inglesi..penso che noi avremmo dovuto puntare tutto, ma proprio tutto su quella partita! dopo la battaglia con gl’inglesi usciranno malconci e chissà quando potrà ricapitare di trovarli cosi “menomati”!!! servirebbe come l’acqua (nn pane) uno scalpo cotanto prestigioso! ma ci vuole tempo ancora..vediamo che si combina oggi!!!

      • gian 17 Novembre 2012, 13:10

        scusa hai ragione ho sbagliato il verbo,”… se l’australia VENISSE asfaltata…”, cosa che non do’ assolutamente per scontata, è anche vero, per tornare a noi, che delle squadre top l’australia è quella che ci ha sempre sofferto di più

  3. davide p. 17 Novembre 2012, 08:35

    vittorio l’ha penso esattamente come te e in più post su l’australia si era già sottolineato. questo il più recente:

    And scrive:
    15 novembre 2012 alle 14:31
    io continuo a non capire le critiche a Deans, voglio dire in campo ci vanno le 3e e 4e scelte x via degli infortuni cosa ci si può aspettare da questa squadra. I numeri sulla maglia comunque nn dicono tutto, mi ricordo una partita di Larkham che giocava estremo col 10
    Rispondi

    davide p. scrive:
    15 novembre 2012 alle 15:44
    da come parli sembra che per via delle 3 o 4 scelte l’ australia sia di caratura inferiore. a mio avviso si è rotto qualcosa nel gruppo e urge un ricambio di allenatore…se poi per te il fatto che i flanker e la mediana siano di qualità insoddisfacente ( nel resto dei ruoli non vedo neanche seconde scelte a parte forse per Drew e Mccabe) la trovo una scusante per il momentaccio che non regge. quello che è certo e che serve una vittoria con gli inglesi per deans, dopo la figuraccia parigina.

    é una delle squadre con la minore età media e un movimento solido/compatto; sono cambiate molte cose dal 2003, ma così in basso non l’avevo mai vista; io non avrei aspettato le figuracce novembrine per fare cambio di rotta.

Lascia un commento

item-thumbnail

“Fattore Pollard”, mischia Pumas e crisi wallabies: un torneo ai raggi X

Antonio Raimondi rilegge pregi e difetti delle quattro protagoniste del Rugby Championship secondo quello che ha detto il campo

8 Ottobre 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Dai piccoli inglesi ai grandi All Blacks, fino a Brunel: cosa ci dice il mese di giugno

Antonio Raimondi rilegge i risultati di un lungo mese di test-match, senza dimenticare i Mondiali Junires di Nuova Zelanda

27 Giugno 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

1996-2014: gioielli, gioie e delusioni dell’Heineken Cup che chiude lo scrigno

A Cardiff l'ultima finale di un coppa che poi andrà in soffitta. Antonio Raimondi ne ripercorre la storia e ne traccia un bilancio

23 Maggio 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Tecnica, visione di gioco, capacità di corsa: la fantastica solitudine dell’estremo

Antonio Raimondi ci porta alla scoperta di un ruolo di cui si parla poco e che sempre di più può "schierare" degli autentici fuoriclasse

21 Marzo 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Dati e statistiche del Sei Nazioni 2013 per capire il torneo 2014

Antonio Raimondi prende i numeri del torneo di un anno fa e ci racconta quello che le cifre dicono. E quello che nascondono

24 Gennaio 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Tecnica, spazi e maestri vecchi e nuovi: il ritorno della nuova/vecchia mischia ordinata

Antonio Raimondi ci spiega tutti i vantaggi delle nuove regole che caratterizzano la fase più importante del rugby

20 Dicembre 2013 I nostri esperti / Giù il gettone