Fortissimi, letali e ora anche cinici: in viaggio dentro il pianeta All Blacks

Come presentare la squadra più forte del mondo, quella che non ha bisogno di presentazioni?Con Antonio Raimondi…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. stefano nicoletti 12 Novembre 2012, 15:53

    Ottimo articolo e tutto condivisibile.
    Per sabato aggiungerei che abbiamo necessità di un sostegno di qualità per riuscire a mantenere il possesso, altrimenti rischiamo di dover placcare e basta: in questo caso anche 40 minuti sono troppi.
    Parisse ha giustamente fatto notare che questa fase con Tonga è stata deficitaria.

    • Rabbidaniel 12 Novembre 2012, 16:39

      Infatti, le nostre terze dovranno stare molto attente allo spot 10, lì si possono creare buchi devastanti, assorbire un sacco di uomini e lasciare campo libero al largo.
      Sarà durissima.

  2. gian 12 Novembre 2012, 17:13

    cercare di rallentargli il gioco, non farli andare in ritmo e buttarla sulla chiusa, esattamente come fa l’argentina, esattamente il contrario di quello che abbiamo fatto sabato!

    • mezeena10 12 Novembre 2012, 18:44

      non mi pare che l’argentina contro gli ABs al RC abbia giocato così, ovvio il tentare di rallentare (ma non è forse lo scopo di tutte le squadre in difesa?), ma han provato a giocare eccome e si è visto da parte pumas un gioco molto piu vario ed organizzato, con belle linee di corsa e nuovi schemi d’attacco piu complessi..ovviamente le competenze individuali non son le stesse!

      • gian 12 Novembre 2012, 19:21

        abbastanza d’accordo, l’argentina ha le gambe, la testa e le mani per andare forte anche con i 3/4, ma fino ad oggi, non ho visto la partita col galles, non è mai stato il suo piano principale di gioco con le forti (neppure in RC dove comunque hanno cercato di cambiare metodo), normalmente la buttano sulla guerra di trincea per poi accellerare improvvisamente quando si crea un po’ di casino o rubare palla e partire in contropiede. loro ci hanno costruito la loro fortuna su questo modo di giocare, al momento mi pare che per noi sia l’unico modo di ottenere un qualche minimo risultato, peccato che non abbiamo nessuno in grado di cambiare ritmo fuori; al momento, non vedo l’ora che i ragazzi mi smentiscano, siamo una di quelle squadre dove, molto tempo fa, i piloni, stufi di correre come palline in giro per il campo senza prendere un metro, spiegavano gentilmente al MM che se la palla andava oltre il 10, il MM stesso non tornava a casa col pullman, perchè se proprio i primi 8 devono far fatica, tanto vale farla come piace a loro: a testate e tutto lì vicino!

      • kinky 12 Novembre 2012, 20:13

        …e magare fare giocare i giocatori nel proprio ruolo! Masi centro, Bergamasco centro, Benvenuti ala McLean estremo, perchè sembra una moda far giocare i giocatori fuori ruolo!!

        • gian 12 Novembre 2012, 20:20

          troppo facile, così sono capaci tutti di vincere, non sai che carter in realtà è un pilone e mccaw un secondo centro? 😉

          • kinky 12 Novembre 2012, 21:04

            Grande Gian!

  3. Katmandu 12 Novembre 2012, 17:38

    Tutto bello tutto condivisibile soprattutto il fatto che negli ultimi anni non perdono più la testa e se sono sotto nel punteggio si adattano e non partono più singolarmente etc et etc ma spiegatemi una cosa ieri ho detto cue sono rimasto deluso dalla partita della scozia perchè ha cercato di sfidarli sul loro terreno (la velocità) e si sono ritrovati a prendere 50 punti quando invece dovevano buttarla più sulla rissa rallentare il ritmo pedate alte e lunghe a portare pressione con un organizzazione difensiva perfetta contenere il punteggio per vedere gli ultimi minuti una partita ancora in bilico per cercare di piazzare il colpaccio
    Questo non l’ho visto ma tutti a spellarsi le mani per il “gioco” mostrato e alle belle azioni al largo che hanno fatto e che hanno fatto 3 mete e che noi ce le sognamo partite così
    Io non dico di vincere a roma sarebbe impensabile ma ancora più sbagliato sarebbe attaccarli dove loro sono forti e preparati e cioè la velocità solo l’australia ( perchè non ha una mischia decente) e la francia possono giocare in velocità contro di loro tutte le altre no nemmeno metterlo nel game plan di provare a fare quello che ha cercato di fare la scozia e ripeto sono molto deluso dalla partita di domenica perchè significa che lo staff scozzese invece di preparare la partita in un modo l’ha preparata in un altro e questo a questi livelli è peggio di fare errori individuali

    • Stefo 12 Novembre 2012, 18:11

      E invece la Scozia ha fatto bene perche’ ha pensato a se stessa e dove vuole andare con il gioco. E’ inutile naturalizzare i Visser e sviluppare gli Hogg se poi decidi di non giocartela a viso aperto.
      Ripeto quanto ti ho scritto ieri si puo’ valutare una aprtita solo col tabellino e dire che delusione ppure si puo’ guardare a quello che la Scozia ha cecato di fare ed e’ anche riuscita a fare e cioe’ avere il 50% del possesso palla e 57% del possesso territorio, ha fatto vedere di essere in grado di giocare in velocita’ e creare problemi anche agli AB.
      Hanno sbagiato troppo in difesa dove spesso la loro blitz non e’ salita abbastanza rapidamente lasciando troppo spazio e tempo a Carter e soci.
      Sei poi cosi’ convinto che calciare in profondita’ con gli AB, lasciargli il possesso del pallone e permettere loro di ripartire veloce ai loro 3/4 fosse la tattica giusta?E non vi erano neanche le condizioni meteo per sperare di buttarla sulla battaglia di trincea…sarebbero pobabilmente stati massacrati molto di piu’ rinunciando a costruire e lasciando piu’possesso nele mani degi AB.

      Alla fin fine la partita ha rispettato i pronostici, i bookmakers sull’handicap erano tra i 26 ed i 30 punti in favore AB, il gap tra le due squadre e’ consistente.

      Pero’ la partita di ieri ha dimostrato che i loro 3/4 potranno mettere i Boks in difficolta’ e parecchio visti i Boks ieri, hanno la fisicita’ e la velocita’ per farlo…la partita di ieri non era una partita del mondiale dentro o fuori, e le scelte di un ecnic vanno viste su quello che e’ il progetto di Robinson di sviluppo ed infatti Robinson era incacchiato e di brutto per gli errori in difesa…Robinson da quando ha preso la Scozia in mano sta cercando di farli crescere ne ioco dei 3/4 ed ora che i nizia ad avere giocatori con le capacita’ fisiche e tecniche di fare un ceto tipo di gioco giusamente insiste.

      Detto questo l’Italia secondo me dovrebbe giocare come la Scozia?No perche’ sui 3/4 non ha le stesse qualita’, poco da girarci intorno, l’Italia dovra’ far leva sulle sue qualita’ ma allo stesso tempo Brunel secondo me non dovra’ rinunciare a proseguire nella ricerca di quello che e’ la sua idea di gioco per la squadra (qualunque essa sia)….ha 3 partite per far mettere in pratica ai ragazzi il lavoro in allenamento e le deve sfruttare.

      • mezeena10 12 Novembre 2012, 18:38

        concordo in pieno stefo..e come noi ho potuto constatare anche diversi quotidiani e siti specializzati scozzesi..han deciso di intraprendere una strada e la stanno portando avanti con convinzione..preferirei vedere un gioco cosi e perdere piuttosto che giocare chiuso e calciare tutta la partita sperando in chissa quale miracolo, perche di questo si tratta..questione di gusti si dirà, ma a mio modesto parere running rugby tutta la vita!

      • Katmandu 12 Novembre 2012, 18:45

        Ok ma è una partita a parte questa in cui parti già in svantaggio e mi spieghi cosa te ne fai del 50% di possesso e soprattutto quasi il 60% di dominio territoriale se poi prendi 50punti sul groppone? Io la partita l’ho vista e sono convinto che affrontare a viso aperto gli AB è un suicidio tattico a meno che non ti chiami francia o australia vuol dire che non sei efficace con la palla in mano (loro sono mostruosi) ma è così un domani rimarrà la statistica che dirà questo e quello che mi da più da pensare è che contro australia hanno giocato così contro fiji hanno provato più ad aprirla ma non hanno avuto grossi risultati e quindi vuoi giocare nella maniera più rischiosa? Erroraccio dello staff e tutti i progressi fatti in questi mesi di gestione robbinson non sono cancellati ma notevolmente ridimensionati

        • Stefo 12 Novembre 2012, 20:50

          Katmandu a me sembra che la tua analisi sia molto limitata nella visione e che guardi alla partita come cosa unica ed al risultato e basta, io invece penso che Robinson in questo momento stia pensando ad un progetto per la squadra a dove vuole vedere la squadra arrivare tra un po’ di tempo e per perseguire un obiettivo un progetto “you have to go through the pain”. Robinson ha un’idea precisa di come vuole la Scozia giochi ed e’ una Scozia che gioca ed attacca non che distrugge e la fa giocare in quel modo, la partita con l’Australia di giugno non puo’ far testo perche’ fu giocata in condizioni meteo estreme dove l’unico game plan attuabile era quello…ieri quelle condizioni non c’erano ad Edinburgo.

          Resto poi molto poco convinto che calciare palloni e lasciare la palla agli AB in condizioni meteo buone come ieri sia una gran tattica anzi penso che sarebbe stato ben peggio.

          57% di possesso palla e “solo” 22 punti quindi poco efficace?Sara’ ma se guardiamo alle statistiche ieri la Scozia e’ la squadra che ha segnato piu’ punti agli AB dal 25 Agosto 2011 (Bledisoe Cup Australia 25-AB 20)…tra queste due partite gli AB ne hanno giocate 17 e nessuno aveva neanche segnato 20 punti in queste 17 partite (Asutralia ed Irlanda si son fermate a 19)…sara’ una piccola consolazione o forse nenache quello ma se da piu’ di un anno non subivano 20 punti penso che la Scozia possa guardare alla cosa positivamente.

          Nel 2010 Robinson se la gioco’ faccia a faccia come ieri, perse 49-3 direi che quindi che i passi in avanti ci sono stati.

          Robinson ha buoni 3/4 e giovani, non ha piu’ un cecchino come Patterson che gli assicura 3 punti ad ogni piazzato ma ha finalmente “trovato” un finalizzatore letale come Visser…i limiti della Scozia negli ultimi anni erano sprecare e non finalizzare la mole di lavoro che facevano ora che ha il finalizzatore giustamente continua a volere che la squadra progredisca creando gioco.

          Le somme del lavoro si tireranno piu’ avanti, per me i progressi ci sono stati, ieri la Scozia le sue difficolta’ agli AB le hanno create hanno segnato piu’ punti di chiunque altro nell’ultimo anno ed inv ece che perdere con 46 punti di scarto hanno perso “solo” con 29 una diminuzione di quasi il 30% rispetto a due anni fa…e la squadra ha dimostrato e preso coscienza giocando cosi’ di poter segnare 3 mete ai piu’ forti al mondo…per quanto visto nel WE come gioco espresso la Scozia puo’ fare un serio pensierino a battere i Boks.

  4. mezeena10 12 Novembre 2012, 18:30

    dopo il doppio regista anche il doppio estremo è un marchio di fabbrica! anche secondo me le differenze sostanziali stanno nell’alto livello di competenze individuali di ogni singolo giocatore, la tecnica, l’abilità la destrezza oltre che come detto da antonio un gran livello di fitness; non a caso la maggior parte sono eccezionali atleti all-round! aggiungo anche che gli ABs sono i migliori in assoluto a fare benissimo le cose semplici e la dimostrazione c’è tutta in quell’azione da meta con vari passaggi alla mano precisi e veloci..esaltazione della semplicità..bellissimo pezzo, grazie antonio!

  5. madflyhalf 12 Novembre 2012, 19:13

    Attualmente il gioco All Blacks è molto più strutturato di quello Wallabies.

    Oltre ad avere 3-4 movimenti da prima fase, hanno almeno 2 pattern d’attacco molto chiari ed evidenti che TUTTI in squadra conoscono e applicano a comando in base a ciò che chiamano 9 e 10.
    La lettura individuale, contro difese evolute (TRC + alcune nordiche), è seconda a questo modello di gioco offensivo, in quanto è quest’ultimo che crea il punto interrogativo su uno o più avversari e che viene successivamente “visto”, “letto” e “agito” sistematicamente al meglio sia dal portatore del pallone, che dal sostegno.

    Si è visto bene in tutte le partite da loro giocate, hanno 2 tipi di pattern (sono molto classici, ma la loro bravura è continua la perfezione di esecuzione – forse frutto del metodo delle 10.000 ore 😀 ).

    Il primo pattern consiste nell’esplorare prima la larghezza del campo portando la palla da linea laterale a linea laterale anche in più fasi, anche con gli avanti.
    Poi si fa tornare la palla da dove proveniva, finché il buco non si crea e lì verticalizzano (avanti o trequarti, indifferente).

    Il secondo pattern porta ad un breakdown rapido in mezzo al campo (1 fase è necessaria), tendenzialmente lo fa un centro; i trequarti si schierano da uno dei due lati creatisi, dall’altro e molto rapidamente gli avanti. Da un lato attacca il 10, dall’altro lo fa un secondo playmaker, generalmente Dagg, quando c’è lo spazio, altrimenti si continua nel senso.

    Fondamentale è il rischieramento degli avanti sia chi rimane dal lato di provenienza, sia chi va oltre.
    Si chiama attacking urgency, ed è il motivo (oltre all’esecuzione) per cui gli All Blacks attaccano così bene: sono sempre, sempre, sempre pronti.
    Se non ti infilano in prima fase, ti prendono per sfinimento perché sono in grado tutti di ripeterlo alla perfezione (sempre nell’ottica Brad Thorn “Noi abbiamo un compitino ciascuno da fare, se lo facciamo tutti, senza strafare, sappiamo che molto probabilmente vinceremo”).

    Dire che il gioco All Blacks non è strutturato è falso.
    E’ strutturato eccome, e anzi, è rarissimo che le squadre ne facciano addirittura due!

    Il Galles usa più il secondo (scuola Canterbury), mentre il primo, molto più semplice, è tipico inglese (campionato e nazionali), ma lo usano anche i Reds e l’Australia c’ha provato un po’ quest’anno, finché Genia e Cooper erano in campo, con gli avanti che arrivano dal lato cieco del ruck (è abbastanza efficace perché il difensore li vede tardi e non capisce subito se la palla va al 10 o all’avanti nascosto).

    L’Australia però, ultimamente non fa più nemmeno questo pattern. E anche a causa di questo, hanno perso tutta la fama di ottimi attaccanti e non riescono a segnare più nemmeno con la matita.
    Gli avanti non si riposizionano e se lo fanno lo fanno male (poco profondi oppure troppo stretti senza stretchare – scusate- la difesa).

    In attacco sono senza direzione e attaccano a caso. Poi la palla arriva a Berrick Barnes che calcia e ciao.

    Fino al 2011 l’Australia aveva un ottimo pattern offensivo con miniunit di 3 avanti che potevano sia attaccare di persona che spostare la palla dietro al playmaker dei 3/4. Segnavano tantissimo così, ma poi inspiegabilmente hanno smesso di usarlo (forse l’arrivo dell’ex Munster nello staff).

    Insieme a questo pattern, l’Australia attacca(va) con 3 movimenti dei 3/4 (“Electric” “Light” “Orchestra” – Dingo è fan, uno è quello con cui Ioane ha segnato all’Argentina, un altro è quello con cui Mitchell segnò in Sudafrica nella partita vinta sull’Altopiano 2010, il terzo è quello con cui segna Ashley-Cooper a Hong-Kong 2010 e che ha pure portato in meta Mitchell nel 2° tempo).
    Stop.
    Non mi sembra molto strutturato.

    Struttura (o pattern) non è schema, non è qualcosa di chiuso o fisso del tipo “la palla va al signor X e riga”.
    E’ semplicemente un modo di mettere ordine, in attesa del momento giusto per la pura lettura individuale del difensore nel mismatch.

    • gian 12 Novembre 2012, 19:42

      gran bella disamina, estremamente interessante, credo che antonio si riferisse più ad una schematizzazione ripetitiva del gioco, cosa che gli AB’s, anche tu lo dici, non hanno se non come impostazione di partenza nelle posizioni, il resto è “fantasia”; io comunque, ritengo che la forza della NZ, a prescindere dai risultati dato che l’ho sempre detto anche quando perdevano, è il fatto che in campo ci sono 15 giocatori con una visione di gioco totale, tutti sanno quando andare dritto, quando giocare al largo, quando impattare etc etc, senza poi parlare del fatto che in qualsiasi azione ogni giocatore ha almeno due linee di passaggio o di riciclo vive date dai compagni in sostegno. tutto il fitness che volete, ma c’è qualcos’altro; poi nella vita prima o poi si trova qualcuno di più forte e magari anche le cose facili non vengono, ma quando si hanno queste capacità capita molto di rado!

    • mezeena10 12 Novembre 2012, 20:08

      scusa mad un po semplicistico e non del tutto corretto..guarda qui la disamina che fa green and gold rugby sui patterns d’attacco.
      http://www.greenandgoldrugby.com/wallaby-attack-patterns/

      • mezeena10 12 Novembre 2012, 20:11

        un altro interessante studio sempre sui pattern d’attacco sempre australiano!

        • madflyhalf 13 Novembre 2012, 00:46

          Si parla molto di pattern in questo video, ma alla fine l’ultima frase:

          Game specific drills and team strategies may be developed accordingly to the indentified patterns of play.

          Fine dei giochi.
          Pattern è strutturazione del gioco.

          Si è partiti dagli schemi fissi: finta x e palla all’estremo.
          Perché a lui? Se c’ha il buco quello che fa la fina x non gliela posso dare?
          Si è passati dal movimento: si muovono 3-4 giocatori intorno al portatore del pallone, lui decide a chi darla in base a ciò che vede.
          Sperando che veda bene.
          E funziona.
          Quando non funziona subito, serve un pattern.

          Galles e Stormers hanno lo stesso pattern di wide-wide citato da gagr.

          Al di là degli Stormers che quest’anno non segnavano niente ma vincevano comunque, il Galles fino a 6-7 mesi fa attaccava in modo molto efficace.

          Sono finite per fortuna le strutture di Eddie Jones o peggio ancora John Connolly.
          Quella era codifica passo per passo di ciò che ognuno doveva fare in campo, ma erano fondate su due bipedi che difficilmente rivedremo contemporaneamente su questo pianeta per i prossimi 2 o 3 eoni.

          George e Bernie (nella terra dei Canguri).

          Gregan pensava per 10 persone (sè stesso, gli 8 avanti e l’arbitro – e a quest’ultimo diceva cosa fischiare e cosa no).

          Larkham semplicemente non è umano. Come Carter. Non piazzava, ma era come Carter.

          Con queste 2 persone in campo l’Australia poteva avere altri 13 marionette che stai tranquillo che la palla in mano all’uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto, ci finiva almeno un paio di volte a partita.

          Loro, Wilkinson, poi ovviamente DC e Conrad Smith, sono stati i precursori di una razza di giocatori fottutamente intelligenti. C’è poco da fare.
          Loro trovavano sempre la soluzione perché guardavano-pensavano e agivano a tempi dimezzati rispetto agli altri.
          Poi hanno insegnato lo smart rugby ed è diventata dote un po’ più comune.
          Ma le difese si sono adattate si sono evolute e hanno imparato a fermarli.
          E allora si torna un po’ indietro a cercare cosa funzionava.

          Muovi di più la difesa, costruendo un attaco.

          – porre punti interrogativi alla difesa
          – leggerli
          – agire di conseguenza

          Ma se a questi livelli non “poni” niente, non leggi poi niente.

          • mezeena10 13 Novembre 2012, 09:28

            guarda che magari senza volerlo ma mi stai dando ragione!!! 🙂

          • mezeena10 13 Novembre 2012, 20:20

            ahahah mi era sfuggita quella sullo smart rugby! 🙂

      • gian 12 Novembre 2012, 20:21

        grazie del materiale!

      • gian 12 Novembre 2012, 20:25

        mi scuso, ma non ho assolutamente la tua preparazione, e non lo dico ironicamente anzi ti invidio un bel po’, per spiegare appieno la mia affermazione, sono solo un ex molto appassionato

        • mezeena10 12 Novembre 2012, 20:42

          no precisavo solo un pochino quel che ha detto l’amico mad! lungi da me voler dare lezioni sia chiaro..solo per approfondire l’interessante argomento..giuro solo per amore del gioco e non per polemica!!! meglio precisare 🙂

        • mezeena10 12 Novembre 2012, 20:46

          gian tra l’altro son molto d’accordo con te quando dici che i 15 in campo della NZ hanno una visione totale del gioco..competenze individuali sopra la media!

        • gian 12 Novembre 2012, 20:49

          ma ci mancherebbe, anche avendo diverse visioni ben venga avere un confronto, c’è sempre da imparare, e se uno ne sa più di te sostituisci pure il sempre con solo!

          • mezeena10 12 Novembre 2012, 21:33

            😉

          • mezeena10 12 Novembre 2012, 21:41

            e sempre meglio che parlare di politica! soprattutto federale (fir non lega!)

      • madflyhalf 13 Novembre 2012, 00:19

        Ma che vuol dire scusa? Mica posso scrivere un articolo!
        Cosa ti devo dire di più? Semplicistico e non del tutto corretto cosa devo aggiungere?

        Dov’è che non è corretto?
        Che la NZ non ha pattern? Che li ha l’Australia?
        Che giocano tutte e 2 sempre e solo quello che hanno di fronte?
        Puoi dire il contrario?

        I pattern d’attacco funzionano come macromovimento generale.

        Non è nulla di fisso, è chiamare le zone A, B, C, giocare prima in A (con 3/4 o mischia), poi C (con mischia o trequarti), con determinati movimenti e lasciare spazio di intervento al secondo playmaker che arriva.
        La lettura del momento (play what’s in front of you) è ovvio che c’è sempre, ma con difese evolute non sempre ha successo! Per quello hai bisogno di un pattern.

        L’Australia non l’ha più, ha corse di linea dirette, e l’attacco australiano si basa sul mero possesso. A forza di avere possesso hanno un calcio di punizione. E piazzano.
        Sono diventati (che tristezza) l’Inghilterra del rugby (Inghilterra pre-Lancaster)!

        Se torni al 2010, anno in cui gli attacchi da prima fase erano letti in maniera spaventosa dalla linea Wallabies, scopri che avevano 3 schemi.
        Non è una presa per il culo.
        Avevano (direi che li hanno ancora) 3 schemi, che sono indifendibili dalla prima linea di difesa in prima fase (l’Argentina ne ha uno uguale visto a Gold Coast, la NZ ne ha uno uguale leggermente variato), sono indifendibili tuttavia se scegli la persona giusta a cui dare la palla, altrimenti per 1 che ha il buco davanti, dai palla ad uno dei 2 che ha un muro e ciao.

        La struttura aggiuntiva che aveva l’Australia (fino al 2011) era la miniunit di 3 avanti che sceglievano se attaccare diretti o (probabilmente avevano la chiamata da dietro) scaricare pressione al playmaker dei 3/4. Meta di McCabe a Durban 2011 o sempre Hong Kong, meta iniziale di Cooper 2010.
        La stessa cosa dopo 1 anno è stata riprodotta, guarda un po’, dagli All Blacks! E a giugno s’è vista fare dall’Inghilterra!

        La cosa è semplice.
        Il pattern sono queste 2 cose, incastrate in un movimento globale di squadra.
        La Nuova Zelanda ce l’ha, ne ha due, poi è ovvio come ti ho detto che in mezzo ci sta la scelta individuale (micro) e la scelta di movimento di reparto.

        E’ ancora tanto schematizzato il rugby, perlomeno su dove si deve andare quando si alza la testa da una ruck, maul, mischia.

        Poi sta nel singolo capire l’utilità spazio-pallone.

        Gli All Blacks sono strutturati, eccome. I loro movimenti da prime fasi li hanno eccome.

        I buchi in prima fase ci sono pochissimo, ciò non vuol dire che non si possono creare.
        Si creano con movimenti che vanno a mettere punti interrogativi alla difesa.

        3 schemi ha l’Australia del 2012 che fa pena, ma 3 ne aveva nel 2010 quando tutti gridavano al miglior attacco del mondo.
        3 schemi ha la Nuova Zelanda del 2012, il miglior attacco al mondo.
        E’ complesso e semplice allo stesso tempo.

        In che cos’è che non è preciso quello che ho detto prima?
        Se avevi voglia di postare l’articolo di greenandgold va bene, ma non c’è niente da aggiungere!

        Andare e sezionare ogni azione è impossibile, ma ad oggi il gioco All Blacks funziona da dio per due motivi:

        – è fatto da gente con grandissima visione e capacità decisionale
        – è massicciamente strutturato

        • mezeena10 13 Novembre 2012, 09:17

          hai letto cio che ho postato??? la ci son le risposte! non voglio postare pipponi troppo tecnici che magari non interessano nessuno o pochi..il mio era un riferimento ai patterns usati ad esempio da canterbury e dai crusaders, il contrario di quanto affermato da te! ma non è un problema trank!!! sul fatto che il gioco ABs sia massicciamente strutturato non è corretto e lo si è potuto notare benissimo proprio nell’ultima partita con la scozia..è falso che lo sia poco, ma non ha tutta l’importanza che gli dai! le differenze fondamentali, e non lo dico solo io, sono nelle maggiori competenze individuali, tecnica, skills chiamale come vuoi..cioè non andiamo sempre a complicarci la vita con chissa che di evoluto o costruito..lo stesso jonathan davies (il grande) in fase di commento ha detto testuali parole : basic rugby at its best level!!!

          • mezeena10 13 Novembre 2012, 09:22

            aggiungo: a dispetto delle regole a volte complicate ed incomprensibili ai piu, il rugby è bello proprio per la sua semplicità! farei rivedere 100 volte ai ragazzini che iniziano proprio la partita con la scozia dove tutte le basic skills son mostrate a profusione! insomma parecchio didattica!!! 😉

    • mezeena10 13 Novembre 2012, 11:39

      Robbie Deans an Electric Light Orchestra Fanboy
      Is this a wind-up?
      In the lead up to the Australia-Scotland game on Tuesday, an ‘insider’ has leaked some of Australia’s calls on the field and revealed Dingo Deans’ love of 1970’s Orchestra rock. This could be (and most probably is) total carp, but it’s funny nonetheless!
      “The Wallabies only have four different lineout calls anyway. They use a pretty simple ‘magic number’, usually an 8. Vickerman/Simmons/Sharpe calls three numbers, and whichever one the 8 is in is where the ball is going- the front, the middle or the back. The other move is a variation where the ball goes to the front man. Oh, and if they put in a cars name at the end it’s a drive ball. So it really only takes an hour to pick this up.
      And the backs have only three moves- overs, unders and cut. But they aren’t called that (duh), they are called ‘Electric’, ‘Light’ and ‘Orchestra’ .”

      • mezeena10 13 Novembre 2012, 11:40

        chiamati così perchè dingo è un gran fan dell’ ELO!!!

        • mezeena10 13 Novembre 2012, 14:43

          fan dell’orchestra per precisare!!! sarebbe necessario “tradurli” meglio gli articoli..solo “per la precisione”!!! 🙂

  6. madflyhalf 12 Novembre 2012, 19:19

    Brutto termine “in attesa”.
    “Per creare”. Se attendi non vai da nessuna parte 😀

    perdonate la lunghezza 😀

  7. mezeena10 12 Novembre 2012, 20:15

    qui c’è la risposta per kathmandu sul perche gli scozzesi han fatto bene a giocare cosi!!!
    http://www.theroar.com.au/2012/11/13/spiro-the-all-blacks-show-how-rugby-should-be-played/

    • Katmandu 12 Novembre 2012, 20:59

      Ok ma rimango della mia idea gli AB non li batti nel running rugby con il running rugby (ameno che non sei australia o francia) il gioco scozzese è migliorato nella gestione robbinson? Si ma bisogna essere realisti e dire questi sono di un altra galassia come facciamo a limitare i danni? E per di più per 80′? La scozia è rimasta in partita per mano di mezzora. E secondo me con il potenziale che hanno e che hanno fatto vedere nell’untimo periodo questa partita è stata preparata male dallo staff
      Ci stà di sbagliare un placcaggio o di non arrivare su un riciclo(soprattutto se fatto a velocità supersonica) ma quì son voluti scendere in campo così ripeto contro altre squadre lo puoi pure fare ma con loro è un suicidio

      • mezeena10 12 Novembre 2012, 21:02

        si ma il discorso è prima in 5 partite 1 meta..ora in una ben 3! han giocato a rugby insomma! 😉

        • Katmandu 12 Novembre 2012, 21:11

          Siiiii e allora? Daccordo è un test che non costa niente ma credo che una partita impostata diversamente finiva con 10/20 punti di scarto magari meno mete meno spettacolo ma più concretezza e maggior maturità
          Dai è come se uno va per provarci con miss universo col “bigol de fora” chiedendolgli di dargliela nel retro del parcheggio e si chiede perchè non gliela dà e prende solo “schiafe”
          (questo paragone non vale per rocco siffredi)

          • mezeena10 12 Novembre 2012, 21:23

            c’è un posto vacante al derby a milano!

          • mezeena10 12 Novembre 2012, 22:06

            e gli applausi di murrayfield alla fine..standing ovation per tutte e 2 le squadre!

      • Stefo 12 Novembre 2012, 21:10

        Ripeto quanto scritto sopra se analizzi la partita da sola di per se stessa come risultato ok se invece come secondo me e’ giusto che sia si parla di progetto quindi guardando piu’ in la’ dell’oggi ma a quello che vuoi che la squadra faccia tra 6 mesi, un anno o 3 anni al Mondiale no…Robinson lavora sul lungo periodo ad un prrogetto non ad una partita singola.
        Vai a rivedere i risultati e le partite del Galles 2009 e 2010, sconfitte anche pesanti e prestazioni in alcuni casi molto brutte…era quel “going through the pain” necessario per arrivare a dove Gatland voleva arrivare ed e’ arrivato…le scorciatoie non esistono se vuoi sviluppare un progetto di gioco e di squadra devi accettare che ci siano giornate migliori e giornate peggiori ma tenere sempre nel mirino quello che stai cercando di raggiungere.
        Poi Robinson puo’ non raggiungere quello che vuole il tempo lo dira’.

    • Pakeha_ 12 Novembre 2012, 21:05

      Incredibile anche come quelle idee sviluppate da un AB nel 1905 siano ancora così moderne.

      Gran pezzo!
      Lo stavo per postare io…

  8. mezeena10 13 Novembre 2012, 09:44

    c’entra poco ormai, ma una menzione per i centri ABs di domenica scorsa: tamati ellison, gran partita, sempre troppo sottovalutato..insieme a smith son stati devastanti! il secondo anche in difesa..pensare che in molti han sorriso vedendo la formazione criticando le assenze dei centri cosiddetti “titolari”!!! 🙂

  9. gsp 13 Novembre 2012, 11:59

    L’impressione e’ che hanno ancora tanta fame, che non e’ assolutamente scontato per una squadra che ha portato a casa l’obbiettivo di una generazione. tutti gli sport sono piene di squadre fantastiche che si sgonfiano perche’ s’appagano. oppure che rivoluzionano preparandosi alla prox occasione. Invece questa squadra continua ad innovare nella continuita’ e quindi riesce a smaltire l’inserimento di uno/due novita’ in un contesto solido e sperimentato.

    si nota l’approccio scientifico e minuzioso a tutti gli aspetti del gioco, ad iniziare dall’applicazione costante al metro di giudizio dell’arbitro, ben oltre la lettera e lo spirito della regola. la preparazione delle partite e’ minuziosa.

    la differenza sta nel fatto che rispettano sempre tutti gli avversari e prendono anche le partite piu’ inutili come preparazione per le grandi occasioni. anche con tutte le arti oscure che le menti del rugby internazionale c’hanno fatto pensare fossero del nord europeo. rallentare la palla, cadere sempre dal lato sbagliato, mettere le mani dove non dovrebbero. e’ una squadra alla quale non ineressa essere bella e brava, ma interessa solo vincere.

    @mezeena, dice che e’ questione di skills. ed io gli do ragione fino ad un certo punto. se e’ vero che questa e’ la differenza NZ e Scozie e le altre, tra le prime 4 (Fra, SAF, Aus e NZ) io non vedo tutta questa differenza nelle skills, specialmente tra Aus e NZ. pero’ la differenza c’e’ e si vede, nella migliore qualita’ dell’approccio, chiarezza delle istruzione e leadership, e poi la confidenza che cresce sui risultati positivi. sarebbe bello vedere che potrebbe fare la francia se applicasse la stessa centralita’ e dedizione assoluta al lavoro della nazionale.

    E’ l’unico modo di giocare a rugby? certamente ed assolutamente no. funziona per loro ed oggi e’ indubbiamente vincente. ogni squadra (dalla prima all’ultima) deve trovare il proprio modo di giocare che si adatti agli uomini, qualita’ e mentalita’. E’ questo che secondo me manca al momento. e cioe’ che le altre squadre si dedichino in modo strategico a radicale ad immaginare e sviluppare una proprio idea di gioco, un approccio vero e proprio. se guardi alle guide tecniche di SAF e AUS sembrano piu’ badanti temporanee, che gente con idee e progetto da sviluppare. se guardi alla francia c’e’ invece un selezionatore perche’ solo quello puo’ fare una federazione dove i club contano cosittanto.

    ma per sviluppare una idea, come dice stefo, devi prenderle ognittanto e rimandare di un po’ i risultati. e forse e’ quello che sta facendo l’ING, ma giocando all’inglese, perche’ se vuoi giocare alla kiwi e’ inutile.

    • Stefo 13 Novembre 2012, 12:31

      Gsp Meer non mi sembra una badante temporanea mi sembra anzi abbia ben chiaro il percorso ed i vaqri steps. Ha preso un Sud Africa ala fine di un ciclo e deve affronare un ricambio generazionale enorme che non e’ stato minimamente iniziato da chi l’ha preceduto. In questo primo anno e probabilmente anche il prossim anno si sta dedicando a studiare e testare il materiale a disposizione provando le diverse alternative a disposizione.

      Dean e’ un discorso diverso, ha lavorato e molto su un progetto in vista della RWC 2011, ed ora sembra aver perso il controllo della situazione…qui c’e’ piu’ da chiedersi se il ruppo ceda ancora in quel pogetto o meno.

      Saint’Andre’ e’ in una situazine simile a Meyer, sta provando molti nuovi giocatori al fine di creare il “suo” gruppo…stesso percorso che fece Lievremont i primi 2 anni.

      • gsp 13 Novembre 2012, 12:53

        @stefo, per badante temporaneo era una traduzione improvvisata di ‘temporary caretaker’, ma non in senso negativo. il lavoro che ha fatto della NZ una squadra invincibile va oltre la selezione dei giocatori migliori e magari valutare soluzioni nei primi due anni che e’ come si lavorerebbe in modo normale.

        la differenza per me e’ che il lavoro NZ va ben oltre ed a quello mi riferivo quando parlavo di un lavoro che realizza un concetto piu’ largo che la migliore squadra possibile che va in campoal momento x. e che se pianifichi a dovere ti trovi con la squadra milgiore pronta a November 2015. il lavoro NZ va oltre. la Nz gioca come una squadra di club, in termini di timing e perfezione dei meccanismi.

        e per la francia, ma anche per l’ing, sarebbe impossibile per il tempo che passano in nazionale e per la preminenza assoluta della nazionale su qualsiasi altra cosa. per questo quel metodo non puo’ trasporsi in altre situazioni.

        • Stefo 13 Novembre 2012, 13:16

          @ gsp

          si ma la NZ di oggi viene da un lavoro lungo, lo stesso Hansen e’ parte di quel progetto fin dal 2004…Hansen di fatto sa proseguendo quindi un progetto iniziao dal suo mentor 8 anni fa…Saint’ Andre’, Lancaster e Meyer sono invece sulla panchina delle rispettive squadre neanche da un anno…situazione diametralmente opposte: uno continua un progetto di cui gia’ faceva parte gli altri hanno iniziato progetti completamente nuovi.

          Deans e’ invece un caso a parte ha fatto quello che e’ un normale ciclo di 3-4 anni e sta avendo enormi difficolta’…ma qui sarebbe da capire se il gruppo crede ancora o no ne progetto.

          • gsp 13 Novembre 2012, 14:08

            Esatto, pero’ la differenza non e’ solo cronologica. e’ proprio d’impostazione, e di sistema che sopravvive agli uomini ed ai ruoli. la NZ ha cambiato guida tecnica negli ultimi mesi, e la continuita’ dei risultati ed anche nel gioco in certi versi non ne ha risentito.

            Gli altri invece operano come dici tu. PSA o Meyer, iniziano oggi, valutano giocatori diversi, e tra un anno si vede la squadra e poi due anni per perfezionarlo. dopo il mondiale si ripete il ciclo. e se cambi allenatore, tra 2 o 6 anni, si ricomincia daccapo. invece questo per la NZ non e’ successo. e li e’ la differenza d’impostazione.

            questa e’ la mia opinione personale. vediamo quando PSA e Meyer vanno via, anche da vincenti, e vedremo la differenza nell’handover.

            poi si dira’, ma il parco giocatori e’ diverso ed il num di campioni, che e’ vero rispetto a molti, ma non alle prima 3/4 del mondo.

          • Stefo 13 Novembre 2012, 14:17

            gsp si il sistema sopravvive perche’ ha vinto, Hansen sta proseguendo lo stesso identico lavoro di chi l’aveva preceduto, avessero perso il Mondiale probabilmente la panchina non sarebbe andaa ad Hansen perche’ il progetto White avrebbe cannato due mondiali e sarebbero in una situazione simile alle altre.
            La scelta chiave dei vertici NZRU e’ stata quella di credere al progetto White dopo la RWC 2007.

            Discorso simile l’hanno fatto Galles e Scozia confermando per un altro quadriennio i loro tecnici
            il Gales addirittura nell’ottobre 2010 in un momento in cui il Galles in ermine di performances non stava andando bene e cosi’ fece l’Argentina con Loffreda nel 2003.

          • gsp 13 Novembre 2012, 15:41

            @stefo, invece io dico che la transizione e’ fatta in modo diverso, anche nella vittoria (vedi SAF 4 anni fa), e li e’ la differenza.

            facciamo cosi’, sospendiamo la discussione parliamone dopo la prossima RWC e vedremo come sono gestite le transizioni incluso quella della vincitrice.

          • Stefo 13 Novembre 2012, 16:06

            Il SAF scelse una via diversa…mica ho detto che chi vince sceglie sempre la via AB…cosi’ come non e’ detto che chi perde volta pagina, anzi ho proprio scritto il contrario la NZRU fu brava a dare continuita’ al progeto White nonostante l’uscita ai quarti nel mondiale 2007 (ma se avessero mancato anche il Mondiale in casa ci sarebbe sato un bel giro di vite) cosi’ come la WRU scelse nell’Ottobre 2010 nonostante un filotto di risultati e prestazioni non di certo esaltanti di dare continuita’ per altri 4 anni al progetto Gatland.

    • mezeena10 13 Novembre 2012, 20:13

      questione di skills ma non solo! c’è ricerca innovazione, studi di biomeccanica, analisi etc..ricerca nella metodologia d’allenamento..quello che salta all’occhio alla fine in campo è quello gsp, ma il lavoro che c’è dietro è immenso e come detto da alcuni, nulla è mai lasciato al caso..come ha detto stefo, considerato che i risultati li avevan ottenuti, han deciso di continuare nella strada intrapresa 8 anni e passa fa! ricordiamoci inoltre che nello staff non c’è più wayne smith, il vero regista e innovatore di tutte le sequenze d’attacco ABs!!!

      • gsp 13 Novembre 2012, 22:03

        ed infatti hanno cambiato allenatore (quasi) senza cambiare uomini, metodo ed approccio, cotninuando a contare sulle stesse strutture dentro e fuori dal campo. per me questo, nel panorama del rugby internazionale, e’ un’eccezione.

        per me non e’ questione di tempo, nel senso che lavorano dal 2003 e gli altri solo da due anni. l’approccio per me e’ diverso.

        ovviamente non e’ solo questione di competenze, anzi rispetto all’australia la differenza, come detto prima, la fanno tutte le cose che tu hai citato meno le skills (scrummaging a parte, ma non solo quelle).

        pero’ se questo e’ il livello di intensita’ di preparazione, di risorse, di prevalenza della nazionale rispetto all’attivita’ di club, francesi ed inglesi farebbero bene ad interrogarsi perche’ il gap si allarghera’ anche se quello delle skills rimane invariato.

      • Stefo 14 Novembre 2012, 00:22

        Mezeena e Gsp non e’ che gli altri non siano organizzati o lavorino come 20 anni fa…studi, ricerche, analisi le fanno anche loro (mi riferisco alle union piu’ importanti) due esempi cosi’ su due piedi: i viaggi in Polonia per la crioterapia del Galles di Gatland oppure all’adattare aclune tecniche difensive del league all’union come il choke tackle di Les Kiss con l’Irlanda.
        Certo come in ogni cosa c’e’ chi e’ migliore o e’ piu’ avanti.

        • mezeena10 14 Novembre 2012, 08:12

          verissimo stefo, mi son spiegato male io..chiaro che non son gli unici ad utilizzare nuove metodologie, applicazioni biomeccaniche e gps tanto di moda oggi..gli ABs comunque sono i “pionieri” se mi passate il termine, dell’evoluzione della specie! indicano e perseguono una strada (che comunque in continua evoluzione) che finora si è rivelata la piu vincente di sempre! lascerei da parte il discorso sui metodi e mi concentrerei piu sulla formazione, scolastica in primis, non solo rugbystica, ma sportiva in genere! siamo un paese vecchio e molto sedentario..sapete che c’è una proposta di legge per abolire le gia misere ore di educazione fisica da scuola? lasciare l’attivita sportiva fuori dal mondo scolastico sarà un grande errore!

  10. mistral 13 Novembre 2012, 15:09

    si paragona spesso la partita di rugby ad una battaglia… ho avuto l’avventura di servire, quando ancora era di moda il servizio militare, nell’arma del genio, e mi ricordo un nostro istruttore di tattica militare il quale ci ripeteva sempre: le grandi battaglie vengono affrontate da grandi strateghi, ma vengono vinte dalla tattica… studia il terreno, attrezzati con il necessario per combattere, preparati almeno due opzioni, dopodichè qualsiasi cosa succeda, adattati ed improvvisa… gli AB mi ricordano questo atteggiamento, a volte perdono, è vero, ma l’improvvisazione solitaria, figlia di una grande capacità tecnica e di una preparazione atletica ossessionante, è sempre in agguato… bellissima squadra, bellissima storia la loro… tra le cose da non fare assolutamente: voltar loro le spalle durante l’haka… a marsiglia 2007 io c’ero, il sole era splendente ma in un attimo per l’italia venne il buio pesto… che figura!

    • mezeena10 13 Novembre 2012, 15:17

      e l’han pagata in campo con un’imbarcata non indifferente..76 a poco mi pare di ricordare..

  11. mezeena10 15 Novembre 2012, 07:53

    come volevasi dimostrare contro l’italia giocherà cruden!!! read capitano

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