Test Match: la Scozia vince, ma oggi non convince. Samoa battuta 44-38

Prestazione con troppi alti e bassi, nonostante le sei mete. Esordio casalingo vincente di Townsend da head coach

ph. Reuters/Russell Cheyne

ph. Reuters/Russell Cheyne

EDIMBURGO – Sessantacinquemila spettatori sugli spalti, il sole, alto, nel cielo della Capitale scozzese (che si porta in dote temperature vicine allo zero, ma come dicono da queste parti you can’t have it all, can you?), un terreno di gioco immacolato e l’attesa degna delle grandi partite.

Ci sono le condizioni migliori, insomma, per una bella partita e Scozia e Samoa hanno tutte le intenzioni di far divertire il pubblico accorso alla Highland Cathedral.  Prima del kick off si è svolta la celebrazione dell’Armistice Day, cominciata stamani alle “undici dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese” presso il Memoriale del BT Murrayfield e continuata con il minuto di silenzio rispettato da tutto lo stadio, poi il drop di Nanai-Williams ha dato il via al match

Samoa ha il primo possesso ma dopo 1’38” la Scozia va già in meta. Ottimo turnover di Marfo, l’ovale arriva dopo qualche fase a Russell che vede l’inserimento di Seymour e lo serve con un grubber. L’ala dei Warriors calcia in avanti, Tuala si fa cogliere impreparato dal rimbalzo dell’ovale nei propri 22m e Hogg recupera e va in meta indisturbato.

Russell trasforma (7-0) ma poco dopo non trova la touche su punizione e Samoa può respirare. Gli ospiti hanno già commesso troppi falli (e sprecato una ghiotta occasione con Nanai-Williams, davvero pessimo il tentativo dalla piazzola) ma, al momento, restano in partita anche perchè la Scozia non riesce (o non vuole) alzare ulteriormente il ritmo. L’apertura samoana e Russell si rispondono dalla piazzola (10-3 al 15′) e nel mezzo i Dark Blues (oggi in bianco-viola) sfiorano la seconda meta – decisivo l’intercetto di Tuala che poi si rifugia in rimessa laterale.

Hogg va ancora vicino alla marcatura al 18′ – servito al piede da Lee Jones, ma l’ovale è appena oltre la linea quando l’ala lo calcia – dopo che Ali Price aveva battuto veloce una punizione sui propri 10m. Si entra nel secondo quarto con due calci sbagliati per parte e una “mezza follia” di Tuala, che decide di battere veloce una rimessa laterale sui propri 22m anziché sfruttare il vantaggio dopo il brutto calcio di avanzamento di Hogg. Nasce un’azione confusa che si chiude con un piazzato di Russell che al 24′ porta la Scozia oltre il break (13-3).

Samoa non molla e si porta, per la prima volta nel match, dentro i 22m scozzesi, guadagnando una punizione (battuta veloce da Fa’Asalele) e andando oltre la linea di prepotenza con Tyrrell (meta convalidata dal TMO) dopo qualche fase, al 27′.

Nanai-Williams trasforma (13-10) ma la meta subita non dà la sveglia alla Scozia, che continua a giocare in maniera troppo compassata; Fagerson prende il posto di Nel (si parla di una frattura al braccio) e poco dopo, al 34′, i padroni i casa trovano la seconda meta con Huw Jones che, dopo un paio di passaggi, si infila fra tre avversari sotto il Main Stand andando in tuffo oltre la linea avversaria. Russell sbaglia la trasformazione ma il primo tempo ci riserva un’ultima marcatura, la terza della Scozia.

Il pack samoano va in apnea sui propri 5m, regalando una punizione che a cronometro rosso Russell calcia in touche; nasce la maul che McInally chiude oltre la linea dei pacifici. Russell stavolta è preciso e manda le squadre a riposo sul 25-10, risultato che lascia poche speranze a Samoa di riaprire i discorsi nella ripresa.

 

Il secondo tempo si apre con la Scozia in attacco, Finn Russell decisamente più ispirato e la quarta meta, conseguenza del dominio totale dei padroni di casa, che arriva al 46′, ancora da maul e ancora chiusa da McInally, che l’apertura dei Warriors trasforma (32-10).
Il TMO poco dopo (50′) assegna una meta piuttosto dubbia a Fa’Asalele (il terza linea samoano non sembra schiacciare l’ovale oltre la linea) che Nanai-Williams trasforma ma che non cambia né l’inerzia, né il ritmo di una gara già ormai ampiamente segnata.

A dirla tutta, Samoa un pò si rianima e il gap (quindici punti) con mezz’ora da giocare, è tutt’altro che incolmabile ma è il gap tecnico tra le due squadre che sembra rendere, quella dei pacifici, una vera e propria impresa. Contro la Scozia di oggi, apparsa a tratti un pò troppo svagata e che fatica a tenere a bada la disciplina, concedendo troppe punizioni che regalano a Samoa territorio, possesso e fiducia, tutto è però possibile.

Non è un caso, infatti, che Samoa vada in meta due volte in poco meno di otto minuti. Al 62′ è Nanai-Williams (che si incarica anche della trasformazione per il 32-24) ad andare oltre la linea al termine di un’altra azione influenzata dall’indisciplina scozzese e dalla brutta lettura difensiva dei ragazzi di Townsend. L’head coach cambia la mediana, inserendo Horne e Pyrgos, e un minuto dopo la Scozia si sveglia e trova la quinta meta con Dunbar – servito da Lee Jones, decisamente uno dei migliori in campo oggi – che va in tuffo sotto l’East Stand. Horne sbaglia la trasformazione e nel ribaltamento di fronte Samoa va in meta con Fonotia, prendendosi un ‘virtuale’ punto di bonus offensivo. Nanai-Williams è preciso e riporta i suoi sotto il break (37-31).

Il BT Murrayfield “sveglia ” la Scozia, che si ritrova e va ancora in meta stavolta con il neo-entrato Peter Horne, che sfrutta al meglio il break di Hogg e l’assist di Du Preez infilandosi tra la sfilacciata linea difensiva avversaria, prima di trasformare per il 44-31.

Gara finita? No, perchè la brutta difesa al breakdown della Scozia regala a Treviranus un canale ghiottissimo in cui il neo-entrato si infila andando fino in fondo. Nanai-Williams trasforma ancora (44-38). Samoa non riesce a completare la rimonta e la Scozia apre la serie autunnale con un successo sofferto ma, alla fine, meritato.

 

 

Scozia: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. Lee Jones 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Darryl Marfo 2. Stuart McInally 3. Willem Nel 4. Ben Toolis 5. Jonny Gray 6. John Barclay (C) 7. Hamish Watson 8. Ryan Wilson
A disposizione: 16. George Turner 17. Jamie Bhatti 18. Zander Fagerson 19. Tim Swinson 20. Cornell Du Preez 21. Henry Pyrgos 22. Pete Horne 23. Chris Harris

Marcatori Scozia

Mete: Hogg (1′), H.Jones (34′), McInally (40′, 46′), Dunbar (66′), Horne (72′)
Trasformazioni: Russell (2′, 24′, 40′), Horne (73′)
Punizioni: Russell (15′, 24′)

 

Samoa: 15 Ah See Tuala, 14 Paul Perez, 13 Kieron Fonotia, 12 Reynold Lee-Lo, 11 David Lemi, 10 Tim Nanai Williams, 9 Pele Cowley, 1 Jordan Lay, 2 Manu Leiataua, 3 Donald Brighouse, 4 Josh Tyrell, 5 Chris Vui (C), 6 Piula Fa’Asalele, 7 TJ Ioane, 8 Jack Lam
A disposizione: 16 Motu Matu’u, 17 James Lay, 18 Hisa Sasagi, 19 Fa’Atiga Lemalu, 20 Ofisa Treviranus, 21 Mealani Matavao, 22 AJ Alatimu, 23 Alapati Leiua

Marcatori Samoa

Mete: Tyrrell (27′), Fa’Asalele (50′), Nanai-Williams (62′), Fonotia (68′), Treviranus (76′)
Trasformazioni: Nanai-Williams (28′, 50′, 63′, 69′, 76′)
Punizioni: Nanai-Williams (11′),

 

di Matteo Mangiarotti

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