Rugby Championship: l’Argentina è la solita, l’Australia vince nella ripresa (45-20)

ph. Jason Reed/Reuters

Nel primo quarto di gara sono soprattutto i Pumas a fare il ritmo pur senza creare troppi grattacapi agli aussie, bravi a coprire gli spazi esplorati dagli ospiti. Così i piazzati di Foley al 6′ e di Sanchez al 13′ fissano il punteggio sul 3-3 dopo venti minuti, che scorrono senza particolari emozioni. L’Argentina comunque continua a farsi preferire per possesso e occupazione territoriale, e al 23′ gli sforzi sudamericani vengono premiati: un break di uno scatenato Lezana porta i Pumas sui 5 metri australiani, una serie di pick&go sfianca la difesa e Landajo trova il pertugio per schiacciare la meta del 3-10 (dubbi per una possibile ostruzione di Creevy rilevata dal TMO, che l’arbitro Lacey non considera chiara).

La risposta dei Wallabies non tarda ad arrivare e al 28′ arriva la meta del pareggio con una splendida azione corale, in cui praticamente tutti i giocatori australiani toccano il pallone prima con una sventagliata da destra verso sinistra e successivamente ritornando sull’out opposto; la difes a argentina non si riorganizza nel migliore dei modi e al largo c’è un puntuale Israel Folau a marcare il 10-10 (da segnalare il solito grande lavoro di Beale, autore di uno splendido offload). Una marcatura che, in ogni caso, non sembra cambiare l’andamento della partita, con i Pumas più centrati e più costanti nel lavoro in giro per il campo trascinati da un sontuoso Lezana. Al 32′ Boffelli non centra i pali dalla distanza, mentre Sanchez ne piazza uno dei due guadagnati dai suoi compagni di squadra nel finale (10-13).

Pumas che iniziano positivamente anche nella ripresa, tanto da portare coach Cheika a chiedersi, nel suo intervento in diretta a Fox Sports, “se abbiamo capito che stanno giocando un test match”. A quanto pare sì, perché alla prima occasione del secondo tempo i padroni di casa vanno a marcare con Sekope Kepu, che scardina la difesa Pumas da distanza ravvicinata. In casa Argentina suonano tutti i campanelli d’allarme, ma come spesso capita nell’ultima mezzora i sudamericani subiscono la partita senza riuscire a reagire. E così al 53′ i Wallabies affonda il coltello nel burro, apre la difesa ospite e permette a Folau di marcare la sua doppietta personale per il 24-13. I Pumas però non cedono di schianto e, anzi, buttano all’aria la marcatura al 58′ ma un brutto passaggio di Sanchez non premia la netta superiorità numerica creata al largo dopo un’azione sempre in avanzamento, fino ai 5 metri. Sulla mischia successiva, Sanchez punta la bandierina ma Foley lo tiene miracolosamente alto, e il forcing argentino si spegne inesorabilmente tre minuti più tardi su un fallo in ruck degli ospiti.

L’Australia riprende il controllo del match e schiaccia i Pumas nei propri due. L’indisciplina travolge gli ospiti che vengono sopraffatti anche in mischia, per la quale Pieretto viene punito al 70′ con il giallo. Sull’ingaggio successivo, Genia attacca il lato giusto e marca la meta che chiude il match (31-13). L’Argentina non ne ha più, sul restart i Wallabies recuperano palla e risalgono tutto il campo marcando con Phipps. Nel finale lo scatto d’orgoglio dei Pumas arriva con la firma di Moroni, che fa tutto da solo: calcetto a scavalcare Folau e meta del 38-20. L’ultima parola però è dell’Australia con la meta di Uelese (45-20). I Wallabies tornano a vincere dopo quattro partite.

Australia: 15 Israel Folau, 14 Henry Speight, 13 Tevita Kuridrani, 12 Kurtley Beale, 11 Reece Hodge, 10 Bernard Foley (vc), 9 Will Genia (vc), 8 Sean McMahon, 7 Michael Hooper (c), 6 Ned Hanigan, 5 Adam Coleman, 4 Rob Simmons, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 Tom Robertson, 18 Allan Alaalatoa, 19 Izack Rodda, 20 Jack Dempsey, 21 Nick Phipps, 22 Samu Kerevi, 23 Marika Koroibete

Marcatori Australia

Mete: Folau (28, 53), Kepu (49), Genia (73), Phipps (74), Uelese (81)
Conversioni: Foley (28, 49, 53, 73, 74, 81)
Punizioni: Foley (6)

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Matias Moroni, 13 Matias Orlando, 12 Jeronimo de la Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Tomas Lezana, 7 Javier Ortega Desio, 6 Pablo Matera, 5 Matias Alemanno, 4 Guido Petti, 3 Nahuel Tetaz Chaparro, 2 Agustin Creevy, 1 Lucas Noguera
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Enrique Pieretto, 19 Marcos Kremer, 20 Juan Martin Leguizamon, 21 Tomas Cubelli, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Manuel Montero

Marcatori Argentina

Mete: Landajo (23), Moroni (78)
Conversioni: Sanchez (23, 78)
Punizioni: Sanchez (13, 35)

di Daniele Pansardi