Accoglienza ostile dopo il caso Western Force? Gli Springboks fiutano la preda, kick-off alle ore 12:05
Se la Federazione australiana dovesse scegliere un posto dove far giocare i Wallabies al momento, quel posto non sarebbe sicuramente Perth. O un qualunque altro luogo della Western Australia. Il periodo storico che sta attraversando l’Australian Rugby Union, tuttavia, ci lancia un indizio ben chiaro: non c’è mai limite al peggio. Proprio quando Michael Cheika sembrava aver raddrizzato in qualche modo una Nazionale un po’ allo sbando con la bella prestazione contro gli All Blacks, i Wallabies saranno chiamati a fronteggiare l’unica piazza del Paese che potrebbe riservare un’accoglienza ostile alla squadra: Perth, naturalmente.
Da dove nasce la preoccupazione australiana? Dalla vicenda legata a Western Force, franchigia della regione dell’estremo ovest tagliata dal prossimo Super Rugby nell’ambito della riforma che prevede il ridimensionamento a 15 squadre. Dopo aver vinto una prima battaglia legale, i Force si sono dovuti arrendere alla decisione della Corte Suprema del New South Wales, che ha legittimato l’azione della Federazione nei confronti della franchigia. La zona della Western Australia, insomma, verrà privata del Super Rugby, con tutte le relative proteste da parte dei sostenitori locali e delle figure di maggior rilievo della regione. E quale miglior occasione per manifestare contro la Federazione, se non l’arrivo dei Wallabies a Perth? Su Espn, per esempio, si legge della raccomandazione da parte della WA agli spettatori ad indossare la maglia dei Force al Nib Stadium, mentre il capitano Matt Hodgson ha proposto una maglia nera in segno di lutto. Non esattamente l’atmosfera ideale per affrontare una partita delicata ed un avversario attualmente superiore ai Wallabies.
Già, perché oltre ad una buona parte dell’ambiente, gli uomini di Michael Cheika dovranno fronteggiare anche i rigenerati Springboks di Allister Coetzee, reduci da cinque vittorie consecutive e soprattutto sulla strada giusta per tornare ai livelli del 2015. Il ct sudafricano ha fatto ordine nella squadra e nello staff tecnico, con l’ingresso prezioso di Brendan Venter capace di sistemare una difesa disastrosa durante l’intero 2016 (concessi solo una volta più di 20 punti in cinque gare). Dall’altra parte, la tenuta difensiva è proprio uno dei grattacapi principali di Cheika: 67 i placcaggi sbagliati nelle prime due partite del torneo, mentre sono 32.2 i punti di media concessi dai Wallabies finora nel 2017. Un’enormità. E il dato dell’attacco dei Boks (37.4 di media segnati finora) non sembra prospettare nulla di buono.
Il Sudafrica sembra partire in vantaggio anche in mischia chiusa, dove ha messo in grande difficoltà una squadra pericolosa nelle fasi statiche come l’Argentina, e potrebbe sfruttare al meglio pure una panchina migliore di quella australiana, dove figurano due esordienti (di cui uno, Uelese, ha giocato appena 28′ nel Super Rugby). All’Australia servirà un’altra partita di grande sacrificio, come già visto due settimane fa contro gli All Blacks, e di grande coraggio per resistere agli assalti sudafricani, che non vincono nella terra dei canguri dal 2013. Kick-off alle ore 12:05, diretta tv su Sky Sport 3.
Australia: 15 Israel Folau, 14 Henry Speight, 13 Tevita Kuridrani, 12 Kurtley Beale, 11 Reece Hodge, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Sean McMahon, 7 Michael Hooper (c), 6 Ned Hanigan, 5 Adam Coleman, 4 Rory Arnold, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 Tom Robertson, 18 Allan Alaalatoa, 19 Rob Simmons, 20 Jack Dempsey, 21 Nick Phipps, 22 Samu Kerevi, 23 Curtis Rona
South Africa: 15 Andries Coetzee, 14 Raymond Rhule, 13 Jesse Kriel, 12 Jan Serfontein, 11 Courtnall Skosan, 10 Elton Jantjies, 9 Ross Cronje, 8 Uzair Cassiem, 7 Jaco Kriel, 6 Siya Kolisi, 5 Pieter-Steph du Toit, 4 Eben Etzebeth (c), 3 Coenie Oosthuizen, 2 Malcolm Marx, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Trevor Nyakane, 19 Lood de Jager, 20 Jean-Luc du Preez, 21 Francois Hougaard, 22 Handré Pollard, 23 Damian de Allende
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