Benetton Treviso, vent’anni di Zatta: “Vedo segnali di crescita”

Il presidente analizza il suo lungo percorso proiettandosi anche sul futuro

Amerino Zatta

ph. Sebastiano Pessina

Mancano pochi giorni al ventennale di Amerino Zatta – il 7 luglio per la precisione – alla presidenza della Benetton Treviso, eppure il numero uno del club veneto sembra più carico che mai in vista delle sfide che attendono lui e i suoi Leoni nel futuro. Ma non dimentica il passato, le sfide nei confini nazionali e la velocità con cui il rugby europeo è cambiato: “Possiamo dividere in due tronconi la mia carriera di presidente: il primo durante il periodo dell’Eccellenza, nel quale giocavamo prevalentemente a livello italiano, erano anni felici e gareggiavamo continuamente per il vertice; non a caso sono arrivati 9 scudetti in 13 anni e anche altri trofei – continua Zatta, mentre racconta il tutto alle pagine del Gazzettino di Treviso –  il secondo periodo in questi ultimi 7 anni nel quale giochiamo solo a livello europeo, i problemi sono stati indubbiamente maggiori. Il Benetton aveva il dovere di confrontarsi a questi livelli, certo che il gap con le altre squadre europee è stato più che evidente.
Siamo nelle Coppe Europee da più di vent’anni, nei primi anni il gap era sicuramente importante ma non era come negli ultimi tempi. Ricordo, ad esempio, che in una stagione abbiamo rischiato di passare il turno in Heineken Cup vincendo 3 partite su 6. Negli anni successivi pero, le altre squadre hanno continuato a correre e noi abbiamo continuato a camminare, se non addirittura a fermarci”.

In previsione della prossima stagione afferma invece: “Penso che l’avvento di certi personaggi nell’ambiente nazionale e trevigiano possa dare la svolta. Il ct Conor O’shea e il nostro tecnico Kieran Crowley, il preparatore Pete Atkinson, sono tutte persone capaci e che possono far risalire il livello italiano e di conseguenza ridurre il divario con gli altri.
In passato abbiamo commesso degli errori, però l’importante è trovare le soluzioni giuste. Parlando solo del Benetton, adesso vedo una realtà più professionale, sono arrivate delle persone importanti. Crowley è al secondo anno di guida tecnica, c’è un preparatore sa il fatto suo, degli stranieri che arrivano con buone credenziali. Tutti aspetti che fanno capire che qualcosa sta cambiando”.

Infine uno sguardo alle figure in società: “Vittorio Munari – personaggio importante in questi vent’anni – era uno operativo. Christian Benetton invece – entrerà come consigliere – è una persona che ha tanta voglia di imparare e va coinvolta il più possibile. Potrà essere molto importante a livello organizzativo, ma soprattutto a livello commerciale, perchè la sua presenza potrebbe essere fondamentale per trovare nuove risorse”.

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