British & Irish Lions: dagli Hurricanes agli All Blacks, parlano Gatland e Best

L’allenatore spiega le sue scelte, il capitano di giornata esprime le sue sensazioni dopo il pareggio

ph. Reuters/Clodagh Kilcoyne

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Non c’è pace in casa British & Irish Lions: il giorno dopo il pareggio per 31-31 contro gli Hurricanes, i media britannici e non solo hanno chiesto spiegazioni a Warren Gatland sulla gestione della rosa, in vista anche dell’impegno che attende la selezione sabato prossimo nel test-match numero 2 contro gli All Blacks.
Il tecnico si è così “difeso” dalle domande incalzanti: “In generale sono contento del pareggio. Iain Henderson, nonostante il giallo, è stato sicuramente fra i migliori anche per il suo volume di gioco e il numero di palloni portati avanti. Anche Courtney Lawes ha fatto bene. Si sono dimostrati all’altezza. Sto facendo dei pensieri su di loro in vista di sabato.INPHO_Lions
Quanto alla totalità dei ventitre giocatori portati ieri invece – puntualizza il tecnico – devo dire che avevamo già fatto dei calcoli in precedenza. Capisco il punto di vista della gente sulle convocazioni “posticipate” di alcuni gallesi e scozzesi, ma volevamo fare delle prove alleggerendo così anche il carico di infortuni per tutta la rosa. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con due concussion”.

 

 

 

Ad entrare nelle pieghe della partita invece è Rory Best: “E’ stato frustrante pareggiare in quella maniera, dopo che abbiamo condotto largamente la gara. Loro sono i campioni del Super Rugby e dovremmo riguardare tutti gli errori che abbiamo commesso nel finale. Per alcuni di noi era, potenzialmente, l’ultima partita del tour e una vittoria avrebbe chiuso al meglio questa esperienza: avremmo dovuto essere più cinici.
Sull’ammonizione ad Henderson posso solo dire che la decisione di arbitri di quello spessore non può che essere corretta. Ti devi fidare di direttori di gara che fanno il loro lavoro da tempo e con esperienza. Il vantaggio numerico l’abbiamo avuto anche noi ed è lì che l’avremmo dovuto sfruttare maggiormente”.

 

 

 

Il rammarico quindi è palpabile nel gruppo che di solito ha affrontato i midweek-test in questo tour in Nuova Zelanda, anche perchè i Lions si sono trovati a condurre nel punteggio per 7-23, alla fine del primo tempo, e 17-31, a poco meno di un quarto d’ora dalla fine. Certamente, come fatto capire da Gatland, non sono mancate le note positive soprattutto in quella seconda linea che sabato dovrà vedersela probabilmente contro specialisti come Retallick e Whitelock.
Fra i trequarti invece, prestazioni degne di note per Biggar, Joseph e Seymour (autore di due mete). Proprio l’ala scozzese potrebbe magari guadagnarsi la panchina ed indossare i panni di quel “finisher” richiesto ed imputato al tecnico neozelandese nel test numero 1 contro i Campioni del Mondo.

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