Sevens World Series: a Singapore storica prima vittoria per il Canada

Finale inedita tutta nord americana.

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ph. Reuters

Sorpresa di Pasqua nell’ottava tappa delle HSBC Sevens World Series maschili. Ancora una volta il National Stadium di Singapore regala l’oro a un outsider: quest’anno è il Canada di Moonlight e Hirayama a vincere un torneo per la prima volta nella sua storia, come accadde al Kenya la scorsa edizione.

Assolutamente inedita anche la finale, tutta nordamericana, contro gli Stati Uniti, superati 19-26: una vera e propria eccezione rispetto al trend delle Series di questa stagione in cui, ad alternarsi alla conquista del gradino più alto del podio, erano state finora soltanto Sudafrica, Fiji e Inghilterra.

 

Sfida per l’oro assolutamente vibrante. Il Canada domina incontrastato la prima parte del match: dopo 1’ colpisce con Mullins, in fuga sull’ala, e al 4’ raddoppia con Jones che corre dritto in mezzo ai pali sfruttando un varco nelle maglie difensive Usa. Quindi la terza meta, schiacciata da Fuailefau un minuto più tardi. In chiusura di tempo, però, arriva la reazione a stelle e strisce: prima ci pensa il velocissimo Perry Baker a riaprire i giochi, quindi Tomasin replica nel giro di pochi secondi, con le squadre che vanno a riposo sul 19-12 per i canadesi. Alla ripresa è Baker a riportare in parità il punteggio, con uno slalom in mezzo a tre avversari. A questo punto nessuno vuole perdere, o meglio: entrambe le squadre vogliono vincere. Dopo alcuni minuti di battaglia, la spuntano i canadesi, con Hammond che buca centralmente la difesa delle Eagles e Hirayama che trasforma, mettendo al sicuro il punteggio.

Una sensazione incredibile. Molti di noi sono sulla scena da tempo e abbiamo attraversato anche tempi bui. Questa vittoria è speciale” è il commento a caldo dello stesso Hirayama, già protagonista tra i Maple Leafs durante tutto il fortunato weekend.

 

I risultati più clamorosi, che hanno cambiato il volto all’intero weekend, sono stati comunque quelli del mattino, nei quarti, a partire dalla doppia eliminazione della capolista Sudafrica (team che in tutta la stagione non aveva ancora mancato una finale) e dei campioni olimpici di Fiji. La prima impresa l’hanno compiuta proprio gli States, superando con autorevolezza i Flying Fijians, risultati invece la squadra più in forma nella fase a gironi. Epica anche la vittoria dei Wallabies sulla corazzata sudafricana, grazie a due mete nei due minuti finali. Subito fuori dalla corsa all’oro anche gli All Blacks, dominati dal Canada in lungo e in largo, e il Kenya, superato dall’Inghilterra in rimonta.

Nelle semifinali si è assistito al meritato successo del Canada sull’Inghilterra e ad un’altra prova di forza da parte degli States, che hanno travolto l’Australia. La finale per il bronzo è stata poi vinta dagli inglesi, a danno degli aussies, mentre i Blitzboks hanno ottenuto il loro peggior risultato di stagione, chiudendo al sesto posto dopo aver superato Fiji e perso con la Nuova Zelanda.

 

 

Il Challenge (la metà inferiore della classifica per disputarsi il nono posto), invece, è andato al Galles, che nella “finalina” ha battuto la Scozia; quindi Francia e Samoa. L’Argentina ha chiuso malamente il weekend al 13esimo posto ed è stata scavalcata in classifica proprio dal Canada.

A due giornate dal termine, nonostante la prova opaca odierna, il Sudafrica consolida comunque il suo primato, con un vantaggio (appartentemente incolmabile) di 25 punti su Fiji, che sente invece di nuovo il fiato sul collo degli inglesi a -2. All Blacks ancora quarti, ma le aquile americane sono sempre più vicine. Ultimi appuntamenti il 13 e 14 maggio a Parigi e il weekend successivo a Londra.

 

Quarti di finale

Fiji v Stati Uniti: 19-24
Australia v Sud Africa: 19-17
Nuova Zelanda v Canada: 14-26
Inghilterra v Kenya: 13-12

 

Semifinali

Stati Uniti v Australia: 40-7
Canada v Inghilterra: 17-5

 

Finali

Challenge – Scozia v Galles: 12-24
Bronzo – Australia v Inghilterra: 12-14
Oro – Stati Uniti v Canada: 19-26

 

Classifica Sevens World Series: Sudafrica 157, Fiji 132, Inghilterra 130, Nuova Zelanda 110, Stati Uniti 101, Australia 94, Canada 76.

 

di Francesco Rasero

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