Sei Nazioni, ecco la rivoluzione: adottato il punteggio moderno

La sperimentazione per ora solo nell’edizione 2017. Introdotti anche i punti di bonus

sei nazioni trofeo

ph. Sebastiano Pessina

Rivoluzione nel sistema di punteggio del torneo più antico di Ovalia. Come annunciato dal Board del Sei Nazioni, l’edizione 2017 della competizione sperimenterà l’introduzione del moderno sistema di punteggio, per premiare le squadre che segnano mete e in generale il gioco offensivo. Al termine della competizione, si deciderà se proseguire sulla nuova strada oppure tornare a quella precedente.

 

Il sistema di punteggio cambia radicalmente passando da quello storico del Sei Nazioni (due punti per la vittoria, uno per il pareggio, nessun bonus) a quello moderno con tanto di punto di bonus offensivo e difensivo.

 

  • Quattro punti per la vittoria che diventano cinque se la squadra vincitrice marca almeno quattro mete
  • Un punto di bonus se la squadra perdente marca almeno quattro mete o perde con sette punti di scarto o meno
  • Due punti di bonus se la squadra perdente marca almeno quattro mete e perde con sette punti di scarto o meno
  • Due punti per il pareggio più eventuale punto di bonus offensivo in caso di almeno quattro mete marcate
  • Tre punti aggiuntivi alla squadra che vince tutti e cinque i match (Grande Slam). Novità introdotta per evitare il caso in cui una squadra che vince tutte le partite senza bonus (20 punti) ma resta dietro in classifica a chi ne vince quattro con bonus (per differenza punti).

 

Le parole di Pat Whelan, Chairman del Sei Nazioni: “E’ da un po’ che pensavamo a questa modifica e a quale sistema di bonus potesse funzionare maggiormente, nel rispetto del format unico di questo torneo. L’obiettivo è quello di migliorare una struttura forte e che già funziona: siamo convinti di aver fatto la scelta giusta per tutti: tifosi, squadre e broadcasters“.

 

John Feehan, Chief Executive del Sei Nazioni: “Spesso si finiva con squadra appaiate in classifica. Siamo consapevoli che dovevamo incoraggiare le squadre che cercano di segnare mete e giocare un rugby di attacco. Non vediamo l’ora arrivi febbraio”.

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