Inizio stagione da dimenticare per Treviso, ma la pazienza è l’unica via

Solo una vittoria in sei gare e alcune prestazioni davvero brutte, ma tifosi e appassionati devono saper aspettare

Treviso

ph. Ottavia Da Re

Lo scorso inverno chi scrive parlava con Antonio Pavanello, direttore sportivo del Benetton Treviso. Una chiacchierata amichevole, non una intervista. L’arrivo di Kieran Crowley quale nuovo head coach era stato da poco annunciato e il tema della discussione erano le prospettive di crescita del club. Il tecnico neozelandese era stato preferito a Mark Anscombe per la sua capacità di lavorare con i giovani e con un gruppo di atleti in cui ci sono buone individualità ma magari non eccellenze straordinarie. Pavanello sapeva che fiducia, grinta e volontà da sole non bastano a fare un salto di qualità: “Noi siamo fiduciosi – ci disse allora l’ex azzurro – però sappiamo che non sarà facile e che ci vorrà pazienza, soprattutto la prossima stagione”.
Invertire la rotta dopo una serie di annate negative, iniziare a crescere e a costruire un ciclo importante è una cosa complicata e che richiede tempo. Parecchio tempo. Inevitabile passare momenti difficili o complicati. Negli uffici della società biancoverde lo sanno bene, ma il pubblico e i tifosi iniziano già a mostrare segni di impazienza nonostante siano passate solo poche settimane dal kick-off.

 

Intendiamoci, la stagione del Benetton finora non è stata certo da incorniciare con soli 4 punti raccolti in sei gare, uno score di una sola vittoria e 5 ko, 184 punti incassati e 72 fatti per un complessivo -112, 7 mete all’attivo contro 26 subite. Mettiamoci pure come ciliegine (si fa per dire…) alcune prestazioni davvero brutte che hanno fatto arrabbiare non poco lo stesso Crowley. Però il concetto rimane quello: bisogna armarsi di grande pazienza e stringere i denti.
Spesso si fa l’esempio del Connacht quale squadra che è saputa passare dal ruolo di Cenerentola a quella di protagonista nel volgere di qualche stagione. E’ verissimo, ma – appunto – ci ha messo qualche anno: nel 2011/2012 la squadra di Galway chiude all’ottavo posto, ultima tra le irlandesi, e l’anno dopo le cose non cambiano con lo stesso risultato e un solo punto in più. Nel gennaio 2013 Pat Lam prende il posto di Eric Elwood ma per i risultati bisogna attendere, perché nel 2013/2014 Connacht termina la regular season al 10° posto e nella cittadina sull’Oceano Atlantico non mancano le voci che chiedono subito la testa del tecnico, nonostante il suo contratto biennale.

 

L’anno dopo le cose iniziano a prendere una nuova piega: la squadra fa 15 punti in più e arriva settima in classifica, Lam rinnova il suo contratto per altre tre anni. La scorsa stagione è quella dell’exploit con il primo posto in coabitazione con il Leinster e poi il trionfo nella finalissima di maggio proprio contro i dublinesi.
Non stiamo dicendo che anche il Benetton avrà un lieto fine di questo tipo (magari!), ma che non bisogna avere fretta. Vedere una squadra che gioca male e perde quasi sempre non aiuta di sicuro ad alzare il morale di un qualsiasi tifoso ma Crowley e il suo gruppo di giocatori hanno bisogno di tempo e di poter perdere senza avere una pressione eccessiva addosso. E’ l’unica via per potersi risollevare, inevitabilmente impervia. E dannatamente lunga.

 

Il Grillotalpa

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