Telecamere colpite, All Blacks e giudici di linea che spingono: il dopo Australia-Inghilterra

Il tecnico dei Wallabies recrimina per due episodi. Eddie Jones invece sfiderebbe i tutti neri domani…

ph. David Gray/Action Images

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E’ stata la serie che forse ha dato il risultato meno atteso, con la vittoria per 3-0 dell’Inghilterra e un’Australia mai veramente capace di mettere le mani su tutti e tre gli incontri contro Hartley e compagni. Ecco le dichiarazioni dei rispettivi tecnici a fine partita in conferenza stampa.

 

Eddie Jones (head coach Inghilterra): “Non controllo il calendario,ma fosse per me giocherei domani contro gli All Blacks. Ora non dobbiamo togliere il piede dal pedale, perché in quel momento diventi debole. Non possiamo permetterci di indebolirci, dobbiamo continuare a pensare che l’obiettivo è diventare i numeri uno al mondo. Siamo lontani tante miglia dagli All Blacks, c’è ancora da migliorare. Ovvio che i giocatori devono assaporare e gustare questa vittoria, ma senza dimenticare il vero obiettivo. Vale per loro ma anche per lo staff”.

 

Maichael Cheika (head coach Australia, a proposito di due episodi accaduti durante la sfida contro l’Inghilterra tra cui un calcio di Foley che ha colpito la spidercam): “Non puoi colpire la telecamera con un calcio e l’arbitro dice di continuare a giocare come se nulla fosse perché è un episodio da 50/50. No, perché quando la tocca la palla è deviata ti ritrovi fuori posizione mentre invece dovresti aspettarti un calcio di ritorno […] E poi ad un certo punto Moore lancia la touche mentre il giudice di linea lo sta toccando per farlo spostare in mezzo al corridoio e sbaglia il lancio […] ovvio, non ci sono costate la partita, ma son una piccola parte. Comunque, dobbiamo eliminare gli errori e migliorare la precisione nell’esecuzione. Continueremo a giocare un rugby offensivo”.

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