Italia, Castrogiovanni: un Sei Nazioni in salita

“C’era il rischio che non potessi più muovere la gamba”. E sul torneo è sincero: non credo di essere nella forma migliore

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Martin Castrogiovanni ha rilasciato una lunga intervista a Massimo Calandri pubblicata sul Venerdì di Repubblica di questa settimana. Il pilone azzurro e del Racing92 ha raccontato gli ultimi mesi, segnati dall’operazione per la rimozione di un neurinoma. Il tutto, ripercorre Castrogiovanni, è iniziato il 3 ottobre a Londra dopo una risonanza fatta per capire i motivi di un affaticamento giudicato non normale e dalla quale compare “quel misterioso alone”, seguito dal “Non preoccuparti, non hai nulla”. Racconta Castro: “Non hai nulla, conosco a memoria la battuta. È tutta la vita che me lo sento ripetere: dai medici, dagli allenatori, dai compagni di squadra […] Questa volta era diverso, ma l’ho capito tardi: non volevano spaventarmi“. Il giorno dopo Castrogiovanni torna in Italia  (“Mi svegliano all’alba […] Siamo partiti di nascosto, la cosa mi piaceva sempre meno”) e a Castrogiovanni viene detto che c’era il rischio che non potesse più muovere la gamba: “E allora me la sono fatta addosso dalla paura. Sei il più grande e grosso di tutti, una montagna, arrivi li per spaccare il mondo: e il giorno dopo ti ritrovi in briciole”. Inizia poi la riabilitazione, dalla casa a sud Parigi dove vengono a vivere mamma e sorella, e Castrogiovanni rivela che la sera degli attentati terroristici si trovava fuori a cena (“non eravamo molto lontano de dove hanno sparato”).

Nelle pagine digitali del blog di Calandri, è riportata invece una dichiarazione di Castrogiovanni sul prossimo Sei Nazioni: “Magari. Mi piacerebbe e sono a disposizione di Brunel, ma non credo di essere nelle condizioni giuste. Non ancora”.

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