RWC 2015: i quarti di finale letti con la lente d’ingrandimento delle statistiche

Dati e numeri alla mano proviamo a capire che partite ci aspettano, chi saranno i protagonisti e quanto peseranno le assenze

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Ancora pochi giorni e poi le otto regine di Ovalia scenderanno in campo per i quarti di finale della Rugby Worldd Cup. Che partite ci aspettano? Sicuramente spettacolari, dall’alto livello tecnico e verosimilmente molto tirate, in cui a fare la differenza saranno come sempre essere le piccole cose, i detagli. Qualche informazione in più su come hanno fin qui giocato queste squadre, sul tipo di gioco che vedremo e su quali in particolare saranno i protagonisti, può arrivare dalle statistiche relative alla fase a gironi. Ecco allora i quarti di finale della RWC 2015, letti attraverso l’occhio delle statistiche.

 

Galles-Sudafrica: archiviata la sconfitta contro il Giappone, il Sudafrica ha ritrovato il proprio gioco fatto in una metà campo di fisicità, collisioni a forte intensità e lotta feroce su ogni breakdown, e nell’altra piede tattico a risalire il campo. Nelle vittorie contro Scozia e Samoa i possessi calciati sono stati rispettivamente 41 e 38, e il dato sul territorio conferma la volontà di Meyer di tenere lontane le squadre dalla propria zona rossa. Ma quando i suoi decidono di tenere la palla in mano e aumentare i giri, la musica cambia. Il giocatore più utilizzato per dare un primo avanzamento è Shalk Burger, terzo portatore in assoluto del torneo o con 54 carries di cui 23 oltre la linea del vantaggio (sesto miglior risultato della RWC 2015) e che in 6 casi hanno avuto come sviluppo un offload. Ciò giustifica il fatto che gli Springboks sono la seconda squadra per collisioni oltre la linea del vantaggio (256), la terza per break (38) e per metri corsi (536). A fronte di questi dati circa la capacità di bucare la linea avversaria, ci sarà da fare i conti con la seconda squadra per turnover vinti: in ben 38 occasioni Warburton e compagni hanno trasformato l’azione da difensiva ad offensiva. La squadra di Gatland è inoltre quella che in percentuale ha realizzato più mete da prima fase, esattamente il 64% (7 mete su 11). Ciò significa avere una buona conquista, e difatti i Dragoni sono la squadra ad aver vinto più touche (60) e Scott Baldwin il tallonatore che ha lanciato meglio (42 lanci puliti). Il Sudafrica potrebbe calciare molto come è nelle sue corde, ma con la consapevolezza di avere di fronte una squadra che fa della rimessa una piattaforma particolarmente vincente. In una partita che potrebbe decidersi per le punizioni, il Sudafrica dovrà mettere a posto la disciplina: nella fase a Gironi ha concesso quasi 13 punizioni a partita, e di fronte c’è il secondo piazzatore dei Mondiali (Biggar, 12 punizioni). Curiosità: in questa RWC il Galles, così come l’Australia, non ha mai subito mete né da prima fase né nell’ultimo quarto di gioco.

 

Francia-Nuova Zelanda: la partita più giocata di sempre ai Mondiali, ma anche la finale della prima e dell’ultima edizione della RWC, si terrà in quel Millennium Stadium teatro nella RWC 2007 del tracollo dei (grigio)neri proprio ai quarti di finale e proprio contro i Bleus. Nell’unica partita “vera” dei Gironi la squadra di Hansen ha avuto la meglio alla distanza contro gli spiritati Pumas, mentre nelle altre uscite ha timbrato il biglietto e tanto è bastato per il primo posto. Dall’altra parte una Francia apparsa solida contro un’Italia assente, ma totalmente in balia dell’Irlanda nel secondo tempo del match decisivo per evitare la Nuova Zelanda. Tutti conosciamo la Francia e il suo storico nel torneo (tre volte in finale), in grado di eliminare gli All Blackss oltre che nell’edizione casalinga del 2007 anche nel 1999. Come si stanno comportando gli All Blacks statistiche alla mano? I tutti neri sono la seconda squadra per metri corsi (2345) e break (42), e la quarta per offload (43). Chi sta (come sempre) facendo il suo è Kieran Read: secondo per touche rubate (3), sesto per turnover vinti (7), quinto per collisioni vinte (26).

 

Irlanda-Argentina: sfida assolutamente apertissima anche alla luce delle tre assenze con cui dovrà fare i conti Schmidt. La squadra che ha fin qui la miglior percentuale di placcaggi (92%), ruck pulite (97%), rimesse laterali (98%), è anche quella che ha più volte è andata oltre la linea del vantaggio (281), ma contro l’Argentina scenderà in campo senza il suo miglior portatore (O’Brien, impiegato da carrier 49 volte di cui 29 vincendo la collisione). Non solo, il pack dei verdi è anche quello che ruba più touche (10), ma mancherà O’Mahony che di lanci avversari già ne ha intercettati 3 (uno in meno di Mumm, primo in questa classifica). Di fronte, l’Argentina in grado di mettere chiunque in difficoltà. La squadra di Hourcade è quella che ha corso più metri (2687), trovato più break (46) e riciclato più volte senza passare dal punto d’incontro (50 offload), nel Girone non ha certo affrontato squadre come Inghilterra e Australia ma comunque quando è scesa in campo ha convinto per voglia di fare e capacità di costruire manovre logiche e credibili. Le statistiche hanno confermato che all’Irlanda mancheranno tre uomini fondamentali non solo per leadership ma anche per quantità di esecuzioni. Pronostici apertissimi.

 

Australia-Scozia: è il quarto di finale che almeno in partenza sembra meno combattuto, con i Wallabies decisamente favoriti su una Scozia che pagherà verosimilmente a caro prezzo ogni colpo fuori giri. Tra le otto regine di Ovalia, Scozia e Australia sono le due che hanno corso meno metri (rispettivamente 408 e 378) e guadagnato meno volte la linea del vantaggio (163 e 145). Guardando al gioco Wallabies, più che al possesso e ai metri palla in mano bisogna considerare l’efficacia del gioco di Cheika, in grado di dare alla squadra un cinismo realizzativo che prima mancava. L’Australia difende (eccome) quando c’è da difendere, e va a punti quando c’è da andare a punti (Foley terzo nella classifica marcatori a quota 56, e secondo a pari merito merito per punizioni calciate, 12). La piazzola sorride però anche alla squadra di Cotter, che più di tutte ha trovato i tre punti (14 volte), con Laidlaw fin qui miglior marcatore (60). Però, c’è un però. C’è che l’Australia è la seconda squadra per touche rubate (7) e Mumm il miglior “ladro” laterale di tutti (4), ma c’è soprattutto la premiata ditta Hooper-Pocock, con quest’ultimo primo cacciatore dei Mondiali a quota 10 turnover.

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