La panchina azzurra che verrà: la FIR guarda all’estero, offerta a Wayne Smith

A OnRugby risulta una proposta fatta al tecnico neozelandese. Nei mesi scorsi Eddie Jones e Jake White hanno detto di no

ph. Adam Holt/Action Images

Tra un anno il Mondiale sarà finito da pochissimi giorni e tutte le nazioni di Ovalia saranno alle prese con i primi passi dei nuovi cicli, chi sorridendo e chi leccandosi le ferite. Assisteremo in quelle settimane a una bella girandola di panchine e staff tecnici, giri di danza che in alcuni casi muoveranno i primi passi già nei prossimi mesi ma i balli veri e propri arriveranno dopo.
Tra i danzatori c’è anche l’Italia: il contratto di Jacques Brunel scade a fine giugno del 2016 e oggi le possibilità che rimanga sulla panchina azzurra non sono molte. Certo, se dovesse centrare un ingresso ai quarti di finale della RWC le cose potrebbero cambiare e non poco. però… Ad ogni modo i risultati del campo potrebbero anche non bastare e bisogna vedere che cosa vorrà fare il presidente federale Gavazzi, che in passato ha detto qualche volta – anche in tempi non sospetti – che Brunel non è il ct che lui ha scelto. Cosa tra l’altro oggettivamente vera, ma il volerlo rimarcare è sempre sembrato una sorta di presa di distanza nemmeno troppo celata.

 

Veniamo all’oggi. A quanto risulta a OnRugby una proposta per il dopo RWC sarebbe stata fatta pervenire dalla FIR al tecnico neozelandese  Wayne Smith, recentemente a Mogliano, che non ha però ancora risposto. Chi invece ha dato una risposta, negativa, sono stati negli ultimi mesi Eddie Jones e Jake White. Un contatto sarebbe stato tentato anche con Fabien Galthié ma anche qui ci sarebbe stato un “no” come risposta.
Conferme ufficiali ovviamente non ce ne sono – la federazione, contattata da OnRugby, ha optato per un prevedibile e più che comprensibile “no comment” – ma le indiscrezioni giunte alla nostra redazione sono state diverse e tutte da parte di fonti auterovoli. E al di là dei nomi, invero importanti, il messaggio comunque che passa pare chiaro: i tempi per tornare a vedere un ct italiano alla guida della nazionale non sarebbero ancora maturi, o quantomeno non sarebbero ritenuti tali. Ricordiamo che il presidente federale Gavazzi ha più volte detto che la sua intenzione è quella di riportare un nostro connazionale sulla panchina azzurra, ma non ha mai parlato di tempistica.

 

Proprio questa mattina la Gazzetta dello Sport pubblica un’intervista al tecnico neozelandese, che ha parlato soprattutto di regolamento ed evoluzione nel gioco. Con una dichiarazione sorprendente e forse provocatoria (ma sarà proprio così?) Smith propone una svolta epocale per il regolamento, ovvero la possibilità di autorizzare un passaggio in avanti: “Si potrebbe ammettere il passaggio in avanti. Uno per azione e con l’obbligo, per chi riceve la palla, di non essere in fuorigioco rispetto a chi passa”.
Per quanto riguarda il gioco in generale, “per come è giocato oggi, il rugby è difficile. Ci sono regole che io stesso non capisco […]  in mischia e nei punti d’incontro, ad esempio. E credo che lì si debba intervenire” (…) Anche la nuove regole non sono servite”.

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