L’ex dirigente della Benetton sull’ “esodo” di giocatori al termine della scorsa stagione
Dalla pagine di venetoblog del giornalista Elvis Lucchese, Vittorio Munari torna a parlare delle stagioni a Treviso e aggiunge qualche tassello che meglio aiuta a comprenderle, soprattutto l’ultima, forse la più difficile di tutte. Dodici anni in cui ha conosciuto soprattutto persone molto corrette, che hanno dato molto “Più che vittorie e successi, mi restano le persone”. Munari torna poi sul desiderio di portare a Treviso un rugby di alto livello e di maggiore professionalità: “[…] in un certo senso il nostro problema è stato a lungo di non accelerare troppo. Il passaggio in Celtic League, che pure personalmente non ho mai caldeggiato, ci ha posti così in una dimensione più adeguata e stimolante. Siamo stati la società italiana più organizzata verso l’alto livello“, anche se, prosegue Munari, lontani da altri paesi in cui il movimento si basa su “regole di mercato, associazioni di giocatori e leghe di club forti”. Sull’ultima stagione, e sulla difficoltà di trattenere giocatori, questo il commento: “L’ordine della società, del tutto legittimo, era di non trattare nessun contratto fino alla firma del rinnovo della licenza di Pro12. Sfido chiunque a fare meglio in queste condizioni”
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