Tra una settimana conosceremo i nomi di chi andrà nel Pacifico. Concedereste un mini-sabbatico a Castro e Parisse?
Si inizia il 7 giugno contro Fiji a Suva, poi il 14 l’appuntamento è ad Apia contro Samoa, si chiude infine il 21 giugno a Tokyo contro il Giappone. Il programma degli impegni della nazionale azzurra per i test-match di giugno ci racconta un tour dalle tante sfaccettature che la banda Brunel andrà ad affrontare contro squadre molto fisiche, dalle grandi capacità tecniche e che con il tempo stanno migliorando anche una tradizionale disorganizzazione tattica che da un lato le ha sempre rese imprevedibili ma che dall’altro le ha quasi sempre frenate. E stiamo parlando delle due pacifiche, che il Giappone è invece tra le formazioni in crescita più interessanti e con i più ampi margini di crescita.
Insomma, un tour difficile che arriva al termine di una stagione complicata anche per quello che è avvenuto fuori dai campi di gioco, una stagione che ci ha purtroppo regalato uno dei nostri peggiori Sei Nazioni.
Quale Italia porterà il ct azzurro dall’altra parte del mondo? Le convocazioni dovrebbero essere rese note tra una settimana, il tempo per provare qualche giovane o soluzione alternative ormai è davvero poco, tra 15 mesi inizia il Mondiale e questo tour capita a proposito. Il gruppo, data la distanza geografica e di fuso orario, potrà lavorare con tranquillità e senza sentire grosse pressioni mediatiche e forse dopo un Sei Nazioni così negativo non è un male.
Ci sono diversi infortunati o non disponibili: Rizzo, Zanni, Minto, Morisi, Canale, Favaro per fare alcuni nomi. L’occasione per vedere qualche nome nuovo c’è. Come Fuser, ad esempio, o rivedere gente che oggi è ai margini, come Palazzani e Bernabò. Chi vorreste vedere convocato e chi invece vorreste che venisse lasciato fuori dal giro azzurro?
E soprattutto: cosa dovrebbe fare Jacques Brunel con Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni? Il primo sarà fermo per qualche settimana e dopo il Sei Nazioni ha giocato pochissimo. Il ct dovrebbe approfittarne per concedere a un giocatore fondamentale e imprescindibile come lui una sorta di mese sabbatico per recuperarlo appieno in vista di una stagione che sarà lunghissima?
Castro invece è atteso da un mese di maggio davvero intenso con la maglia del Tolone tra finali di Heineken Cup, semifinali di Top 14 e possibili finali dello stesso torneo. Un trittico – 16 o 17 maggio la semifinale del campionato francese, 24 maggio la finalissima di Heineken Cup e il 31 quella eventuale di Top 14 – spossante dal punto di vista nervoso prima ancora che fisico e che potrebbe “liberare” il giocatore solo a inizio giugno, quando il gruppo azzurro sarà già partito da diversi giorni. Anche qui non sarebbe forse il caso di concedere un mese di riposo e di iniziare a testare soluzioni alternative in prospettiva post 2015 (Castro non ha mai fatto mistero che quell’appuntamento segnerà la fine della sua avventura azzurra)? Cosa ne pensate?
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