Zebre, inizio di stagione tra sarcasmi europei e tifosi che aumentano

Planet Rugby sbeffeggia la franchigia bianconera ma sugli spalti del XXV Aprile si registra una crescita del 10% delle presenze

ph. Sebastiano Pessina

“Who’s hot & who’s not” è una delle rubriche più celebri e “piccanti” di Planet Rugby, uno dei principali siti al mondo che si occupa di cose ovali. Un breve capitoletto dell’edizione di questa settimana di quell’appuntamento si occupa di Zebre, definite “un team camuffato da cibo per leoni pronto per un’altra campagna senza vittorie. Sta diventando sempre più difficile giustificare il loro posto nella top tier dell’Heineken Cup”.
Un giudizio molto duro, ingeneroso rispetto agli sforzi che la compagine bianconera sta producendo. Certo i risultati latitano e gli anglosassoni – soprattutto in questo momento di grandi cambiamenti per quanto riguarda le coppe europee – hanno gioco facile a fare i sarcastici. Poi si può discutere quanto si vuole sul fatto che la massima competizione europea sia ad oggi un palcoscenico adatto alle prospettive attuali della franchigia federale… diciamo che la seconda parte della frase pubblicata su Planet Rugby ha delle basi, la prima invece è un mezzo scivolone. Ma tant’è, stiamo pur sempre parlando di una rubrica molto particolare.

 

Una buona notizia per le Zebre arriva invece dai dati ufficiali di affluenza di pubblico al XXV Aprile per le prime gare di quest’anno. Si tratta di numeri ancora molto parziali visto che riguardano solo tre partite, ma indicano comunque un trend di crescita: un anno fa nelle prime due gare di Pro12 (Connacht e Ospreys) a Parma erano accorsi 4.550 tifosi, quest’anno dopo le partite con Munster e Glasgow si arriva a 5.350, una crescita di oltre il 10%, segno che la società sta lavorando bene su quel fronte, certo aiutata anche dalla vittoria di Cardiff. Dato in crescita – sempre del 10% circa – anche in Heineken Cup: un anno fa 1.800 presenze per la prima gara interna, 2.000 lo scorso fine settimana. In entrambi i casi avversari erano gli irlandesi del Connacht. Ora si tratta di consolidare e far crescere questi numeri. E qualche vittoria in più sarebbe determinante.

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