Aperture, stranieri, diritti tv, eredità dondiane: un ricco pranzo ovale

Alfredo Gavazzi e Jacques Brunel hanno incontrato la stampa Milano e hanno affrontato i temi del movimento a 360°. E senza tirarsi indietro

Il presidente della FIR e il ct della nazionale azzurra hanno incontrato la stampa a Milano. Un incontro informale, tra un piatto di risotto e un bicchiere di vino, con tante chiacchiere, idee e spunti. In altra sede vi abbiamo detto dell’idea di Alfredo Gavazzi di portare le due franchigie celtiche a Roma e Milano, qui in ordine sparso gli altri principali argomenti.

 

– Test-match di giugno, Jacques Brunel: “Ci saranno novità, convocheremo 5 o 6 giocatori mai chiamati prima. Le partite di giugno e quelle di novembre serviranno a fare qualche esperimento a vedere facce nuove: al Mondiale manca poco, una ventina di partite, non abbiamo tempo da sprecare”.

 

– Test-match di novembre e partita “papale”, Alfredo Gavazzi: “I protocolli di intesa sono già pronti, mancano le firme. Con Fiji dovremmo giocare a Cremona, con l’Argentina al San Paolo e con l’Australia a Roma. Poi la vicenda-Papa ha un po’ scombussolato i piani, ma siamo in attesa. Quella di Papa Francesco invitato a vedere Italia-Argentina è più di una idea, l’invito è stato fatto. Aspettiamo e vediamo”.

 

– Contratti tv, Alfredo Gavazzi: “Sky è una opportunità che non dobbiamo perdere. Io vorrei una combinazione tra la tv satellitare e la tv in chiaro, sulla falsariga di quanto avviene già oggi  ma potenziandone le opportunità”

 

– Problema apertura, Jacques Brunel: “Orquera e Burton hanno giocato bene ma il problema esiste. Burton andrà in Galles (a Newport, ndr) e ha già fatto sapere che non giocherà più in nazionale, Luciano ha disputato un ottimo Sei Nazioni ma ha 33 anni. Non possiamo pensare di arrivare al Mondiale solo con lui, servono alternative. C’è Di Bernardo che è sicuramente all’altezza di vestire l’azzurro ma anche lui non è giovane. Poi c’è Botes, che può giocare in quel ruolo, ma non basta. Aspettiamo di vedere Ambrosini, ma deve giocare. Si parla di Iannone e Morisi per il Progetto Aperture: Iannone ha dato la sua disponibilità ma non lo conosco ancora così bene e quello è un ruolo particolare, dove servono leadearship e carattere. Su di lui non posso ancora esprimermi. Morisi per me invece è un centro”.

 

– Progetto Aperture, Alfredo Gavazzi: “Spero di dare il via libera al più presto. Fosse per me avrei già fatto firmare il contratto per 4 anni ad Andrew Mehrtens, ma li deve risolvere ancora qualche problema familiare. Abbiamo già individuato 6 o 7 giocatori che potrebbero farne parte. In prospettiva dovremo mettere in piedi progetti simili anche per la mischia e per i punti d’incontro”.

 

Giocatori eleggibili, Alfredo Gavazzi: “Dobbiamo andare a pescare giovani nelle isole del Pacifico e farli crescere da noi. Questo non vuol dire che non guarderemo in casa nostra, anzi. Però da un punto di vista fisico le nostre giovanili sono in ritardo. Mentre cerchiamo di recuperare questo gap possiamo fare quello che non solo fanno Nuova Zelanda e Australia, ma anche Francia e Inghilterra. I regolamenti li ha fatti l’IRB, non noi, non approfittarne sarebbe stupido”.

 

– Futuro Pro12, Alfredo Gavazzi: “Tra aprile e maggio si conoscerà il futuro della partecipazione al torneo celtico. Io sono ottimista di natura e rimaniamo fermi sulle nostre posizioni: la tassa d’ingresso non va più pagata. Non aveva senso anni fa figuriamoci oggi. Non vedo perché dovremmo finanziare i nostri avversari. Ma la tassa è solo un aspetto del problema: l’altro è che dobbiamo essere soci alla pari”.

 

– Eredità e spoil system. Chiediamo ad Alfredo Gavazzi perché da quando è entrato in FIR non ha ancora piazzato “suoi” uomini nei punti chiave: “Sono entrato con un buon 80% di contratti già rinnovati fino al 2015 o 2016. Cosa dovevo fare, mandare tutti a casa? L’ideale sarebbe avere contratti che in qualche modo seguano la naturale durata di una gestione o fare dei 2+2. Comunque qualche sorpresa ci sarà. Io ora ho abbastanza le mani legate, per vedere una gestione davvero mia devo farmi rieleggere e voi dovete sopportarmi per altri quattro anni… (ride, ndr)”

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